di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 30 aprile 2014 ore 07:30
Raffinato cantautore nonché strepitoso virtuoso della chitarra acustica, Jon Gomm presta molta attenzione alla propria strumentazione per dar vita a suoni insoliti per la categoria. Un uso ingegnoso di effetti a pedale gli permette di ottenere risultati impressionanti.
Raffinato cantautore nonché strepitoso virtuoso della chitarra acustica, Jon Gomm presta molta attenzione alla propria strumentazione per dar vita a suoni insoliti per la categoria. Un uso ingegnoso di effetti a pedale gli permette di ottenere risultati impressionanti.
Anche grazie ad artisti come Jon Gomm, la chitarra acustica ha da tempo abbandonato il ruolo che, nell'immaginario generale, la vedeva rilegata a strumento accompagnatore, da serata con gli amici intorno a un falò o da complemento scenico per il cantautore di turno. Ora una schiera di virtuosi ne esalta le caratteristiche più inattese e innovative. La chitarra acustica è diventata una percussione, uno strumento polifonico alla stregua di un pianoforte e a volte anche qualcosa in più. Tra le mani di Jon Gomm, una chitarra acustica è capace di suonare da basso, percussione, chitarra d'accompagnamento e chitarra solista, con tanto di distorsione ed effettistica completa. Far convivere tutte queste sfaccettature in un unico strumento e in un'unica esibizione può essere davvero ostico e bisogna fare i conti con la gestione del suono, che deve essere da un lato dotato di una definizione eccezionale, dall'altro morbido e ovattato, da un altro ancora profondo e pieno e, non ultimo, deve avere anche i suoi momenti più spinti e aggressivi. In occasione del Musikmesse 2014 abbiamo potuto vedere Jon all'opera e il suo sound ci ha colpito davvero tanto. Vi riproponiamo di seguito un estratto del suo concerto.
I presenti non hanno potuto che restare colpiti da come la sua chitarra continuasse a produrre bassi definiti e grossi anche mentre gli accordi scorrevano con una distorsione talvolta piuttosto consistente, o come i suoi colpi sulla cassa risultassero sempre brillanti e con una coda di riverbero che non sembrava colorare più di tanto le note. Non ultimo, il modo in cui Jon usa le meccaniche della chitarra per creare delle melodie ha dell'incredibile. Abbiamo deciso di approfondire le basi del suo sound, e il canale YouTube di Boss UK ci ha fornito un ottimo punto di partenza con un'interessante panoramica video della sua pedaliera. Ma facciamo un passo indietro.
Se è vero che il suono nasce dalle mani, è altrettanto innegabile che la chitarra su cui Jon poggia le sue sia uno strumento di ottima fattura e dotato di tutto il necessario perché la sua creatività si possa esprimere al meglio. La sua Lowden O12C, affettuosamente battezzata Wilma, vede le meccaniche delle due corde più acute sostituite con meccaniche da banjo. Questo gli permette di eseguire intervalli di un semitono o un tono durante l'esecuzione delle canzoni con precisione e con la comodità della chiavetta rivolta verso il retro del manico. L'acustica ha, al suo interno, ben tre sistemi di microfonazione Fishman: un pickup humbucker sulla buca, un piezo sotto il ponte e un microfono all'interno della cassa. Da qui, tre segnali separati entrano in una pedaliera che rappresenta la fonte di tutti i suoni di Jon. Il chitarrista la illustra nel video che segue.
I suoni in arrivo dai tre Fishman entrano in altrettanti equalizzatori parametrici per basso, che permettono a Jon di concentrarli su tre range differenti e di agire con precisione sulle frequenze del caso, secondo necessità. Dopodiché il solo segnale del pickup magnetico passa attraverso un Boss FBM1, simulatore Fender Bassman usato come overdrive. Da qui un Line Selector somma i segnali. Vale la pena di soffermarsi sull'uso che Jon fa del Boss OC3 Super Octave il quale, impostato in modalità polifonica, gli permette di doppiare al basso la nota più grave di ogni accordo. Tale espediente allarga notevolmente la gamma di frequenze in gioco facendo il verso al playing di un bassista essenziale ma efficace. Quando registra, Gomm è solito dedicare una traccia a parte solo al segnale wet proveniente dall'OC3. A seguire, un Digital Delay DD7 in stereo aiuta a "ingrandire" il suono riempiendo il mix con un effetto ping pong, e un riverbero digitale RV5 condisce il tutto per contribuire alla creazione di un tappeto sonoro più fluido e omogeneo. Tutto finisce in amplificatori Trace Acoustic TA200, divisione acustica di Trace Elliot.
Pare che la pedalboard tutta firmata Boss sia una novità relativamente recente. Fino alla metà del 2013, Jon usava un Tech 21 Blonde al posto dell'FBM1, un Line 6 Echo Park come delay e un Line 6 Verbzilla come riverbero. Tutt'ora, niente sembra essere aggiunto dal banco di missaggio.
Un riferimento per gli amanti del genere, ma anche una gustosa scoperta per chi non bazzica gli ambienti della chitarra acustica moderna, Jon Gomm sa senz'altro come tirare fuori il meglio dal suo strumento e il suo esempio può stimolare la creatività anche dei musicisti votati a stili lontani dal suo. Attenzione però, perché come ricorda un fan in un commento al video su YouTube, "buying these pedals won't make you as good as Jon Gomm".