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Change, la forza del cambiamento nel primo singolo di Andy Bruss
Change, la forza del cambiamento nel primo singolo di Andy Bruss
di [user #116] - pubblicato il

Compositore, arrangiatore, produttore, insegnante e dimostratore Andrea Brussolo ci ha raccontato la sua formazione musicale, i progetti in cui è impegnato e il suo singolo "Change" che anticipa l'album omonimo in uscita entro fine anno per Pirames International.
Andrea Brussolo, in arte Andy Bruss, ha presentato il suo nuovo singolo sui social con queste parole: “Dedico questo brano al primo fondamentale passo che ognuno di noi compie verso la faticosa conquista dei propri sogni.. un passo che si muove con la sola forza del cambiamento.. CHANGE



Ci racconti la tua storia musicale? Studi, influenze, formazione…
La mia storia musicale inizia a Portogruaro, casa mia, dove le chitarre di mio padre e di mio zio erano le protagoniste di ogni festa. Quindi il mio approccio alla musica è stato con la 12 corde Ibanez di mio padre, con la quale iniziavo a interpretare e a mettere in pratica quei strani disegni chiamati accordi scritti su un foglio volante dentro un vecchio canzoniere. Una chitarra così dura che ancora oggi faccio fatica a suonare! Ero il classico ragazzino con la chitarra acustica sempre in mano. Tirare giù gli accordi dei video di MTV e suonarci sopra mi bastava. Il primo scatto verso la chitarra solista è stato ascoltando Alex Britti! Tanta chitarra nel pop! Era il massimo! Poi arriva l’ elettrica e la voglia di capirne di più, e così da autodidatta inizio a prendere lezioni con gli insegnanti della zona, tutti fondamentali: Claudio Barro, Paolo Moretto, Alberto Igne. Con loro i miei ascolti si allargarono grazie allo studio di chitarristi come Slash, Clapton, Kravitz, Hendrix fino a Satriani, Gilbert e Vai. Poi iniziarono le prime serate nei locali. Col passare del tempo la semplice passione si trasformò in qualcosa di più importante che non potevo fare a meno di assecondare. Così mollai il lavoro per trasferirmi a Milano e studiare al CPM. A Milano inizia il mio percorso professionale come session man in studio e in tour, come dimostratore, come insegnante, come arrangiatore e produttore. Riguardo le mie influenze chitarristiche ho avuto 6 folgorazioni potenti: Steve Vai, Steve Morse, Andy Timmons, Nuno Bettencourt, George Benson, e Richie Kotzen. Come musicista sono influenzato da tutto ciò che mi prende a livello emotivo, che si tratti di David Guetta, John Mayer, Al di Meola o gli Avenged Sevenfold non mi importa! Basta che arrivi dritto al cuore sia al primo ascolto sia dopo molti ascolti.

In che progetti musicali sei impegnato al momento?
Al momento sono impegnato in 2 progetti stabili, due cover band diametralmente opposte. I Nostalgici Revolution Band con i quali riarrangiamo i grandi classici in chiave pop/rock mantenendo le linee vocali intatte ma stravolgendo completamente l' armonia. Con questa band produciamo molti video clip nei quali suoniamo i nostri riarrangiamenti, alcuni dei quali hanno suscitato la curiosità degli autori originali. L’ altro progetto si chiama All Star, una cover band anni 90 che va dalla dance al pop fino al rock. Per entrambi i progetti curo anche mix&master dei video live e in studio che produciamo.

Change, la forza del cambiamento nel primo singolo di Andy Bruss

Presentaci il tuo singolo “Change"
Change è il singolo del mio primo disco, che uscirà entro fine anno, distribuito da Pirames International. Quando compongo mi allontano in maniera del tutto naturale dal mondo chitarristico e la chitarra diventa un mezzo, non un fine. Scrivo con la chitarra, non per la chitarra. Change descrive la forza con la quale si imprime il primo fondamentale passo che ognuno di noi compie verso la faticosa conquista dei propri obiettivi…un passo che si muove con la sola forza del cambiamento. Il videoclip prodotto da Makuda e diretto da Simone Santacroce aiuta a comprendere l’essenza del brano; descrive il cambiamento personale di una ragazza che, troppo legata alle apparenze e ai social media, realizza quali sono le cose che hanno davvero importanza nella vita. Ma questo è solo un esempio, in realtà ognuno di noi può trovare una chiave di lettura diversa in base al proprio vissuto. Inoltre emerge un secondo messaggio, rivolto a tutti noi e che racchiude l’urgenza di un cambiamento globale volto al rispetto del nostro pianeta e della natura che ci circonda e ci ospita. 

Ci racconti la produzione e registrazione?
Il tutto è iniziato dal tema portante del brano sul quale ho poi costruito il resto del pezzo. Ho registrato tutte le chitarre nel mio home studio; per le acustiche ho ripreso la Taylor 114CE con due microfoni, mentre per quanto riguarda le chitarre elettriche ho usato una Gibson 335, la Telecaster Richie Kotzen signature e una Line6 Helix per modellare il suono. Per trovare il suono etereo del tema ho aggiunto il Timeline della Strymon. Mi sono occupato anche delle tastiere, synth e tutto ciò che concerne il sound design. La sezione ritmica è composta da Gianluca Moro alla Batteria e Giacomo Zangrando al basso, stimati colleghi e cari amici. Il mix&master è stato curato da Stefano Mariani, rinomato professionista con cui ho spesso collaborato e per il quale nutro una profonda ammirazione. 

Change, la forza del cambiamento nel primo singolo di Andy Bruss

In molti video ti vediamo con una Tele Kotzen? Sei un suo fan? Perché?
Mi sono tatuato sull’avambraccio destro la frase di un suo brano!! Secondo me Richie Kotzen rappresenta l’essenza di un Jimi Hendrix moderno in  quanto nei suoi lavori del “periodo Fender” ritrovo in chiave moderna quella magica alchimia tra chitarra e voce in power trio. Lo considero un chitarrista in costante evoluzione e trasversale nei generi (basti pensare con chi ha collaborato, fra tutti Stanley Clarke e Greg Howe suo grande amico), una voce senza eguali e un song writer molto raffinato, che passa da una ballad strappamutande (si può dire?) fino al brano rock blues indiavolato. Il suo fraseggio è assolutamente originale; privo dei cliché pentatonici si sviluppa attraverso cavalcate shred condite da cromatismi e linee out che provengono dalla fusion. Il tutto suonato con un groove mozzafiato. La mia ammirazione nei suoi confronti come chitarrista si è poi trasformata in ammirazione verso il musicista. Poi sui social è un pazzo scatenato! Comunque la Tele Kotzen è una bellissima chitarra, che suona da paura, ma molto impegnativa...per via del manico grosso e i tasti larghi non perdona!!

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