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Angela Centola, Juan Martin e la chitarra flamenca
Angela Centola, Juan Martin e la chitarra flamenca
di [user #116] - pubblicato il

Abbiamo raggiunto Angela Centola, artista di fama internazionale e endorser Salvador Cortez per un'intervista riguardo la pubblicazione delle trascrizioni di Guernica di Juan Martin, legata al quadro di Picasso.
Come nasce l’idea di un libro dedicato alle composizioni di Juan Martín?
Conoscevo Juan Martín come autore di metodi didattici di chitarra flamenco, infatti ho diversi suoi libri che utilizzo nelle mie lezioni.
Durante un lavoro interdisciplinare tra arte e musica lo scorso inverno, Rosa Delisi, una mia collega, pianista, del liceo musicale dove insegno chitarra, mi fece ascoltare GUERNICA, una composizione di Juan Martín, legata all'omonimo quadro di Picasso e sono rimasta letteralmente folgorata! Incredibile come fosse riuscito a rendere perfettamente lo stato d'animo del prezioso dipinto e lo strazio della guerra.
Un capolavoro musicale in tre movimenti: Il presentimento-Il bombardamento-Il lamento. Dovendola eseguire ho fatto una ricerca per trovare la partitura, ma nulla, non risultava da nessuna parte. Senza scoraggiarmi ho contattato direttamente il compositore. Con estrema gentilezza e un po' di rammarico mi comunicò che il brano era stato inciso, ma non scritto in musica e l'unico modo per suonarlo sarebbe stato il tradizionale metodo della trascrizione dall'audio.
E così con pazienza certosina ho trascritto questi “sette minuti e quaranta” di musica, rallentando l'audio e utilizzando il programma di scrittura Finale. Ho inserito la diteggiatura originale e i segni per le tecniche della mano destra. Le infinite videochiamate di confronto con Juan sono state garanzia di fedeltà alla sua intenzione musicale, il rispetto del compas, le tecniche dei rasueados, l'alzapùa, il tremolo, il pulgar.
Scrivevo, gli facevo ascoltare la parte trascritta e lui, a sua volta, mi mostrava i passaggi più complicati in diretta video.
Note e parole ci hanno accompagnato durante il triste periodo del lockdown, a causa del Covid-19, ci siamo sostenuti ed incoraggiati, diventando così anche ottimi amici. Questo incontro mi ha arricchita professionalmente ed umanamente. Juan è persona colta e grande estimatore oltre che della musica anche dell'arte, sua madre, infatti, era una pittrice. La cosa che più ho apprezzato in aggiunta al suo talento è l'umiltà che solo i veri grandi possono avere.

Juan Martín è molto conosciuto per i suoi metodi dedicati alla chitarra flamenco, come mai questa scelta di trascrivere una parte del suo repertorio concertistico?
Juan Martín è stato tra i primi chitarristi flamenco a pubblicare metodi per apprendere questa meravigliosa arte.
Il suo appassionato desiderio di comunicare i misteri del flamenco a un pubblico ampio di chitarristi ha portato alla pubblicazione nel 1978 del Guitar Method, El Arte Flamenco de la Guitarra, con CD. Nel 1991 esce la sua serie di video , La Guitarra Flamenca, seguita da due volumi di difficoltà progressiva con DVD e CD, Solos Flamencos, e altri due libri con DVD Essential Flamenco, diventati best seller.

Oltre ad essere un fine didatta è un concertista straordinario, ha suonato nei più importanti teatri del mondo e tuttora calca il palcoscenico (Carnegie Hall e il Lincoln Center di New York, la Royal Albert Hall di Londra, tanto per citarne alcuni) suonando in maniera sbalorditiva.
Legato al flamenco tradizionale fu largamente influenzato dallo stile e dall'incoraggiamento del leggendario chitarrista Niño Ricardo. Juan è stato inoltre un visitatore abituale della casa di Paco de Lucía a Madrid.
Le sue composizioni concertistiche sono state paragonate, dai critici musicali, allo stile di Tarrega e Turina. Le barriere tra classico e flamenco si fondono in un duende unico e personale, legato alla tradizione dei grandi Montoya, Sabicas, Escudero, Riccardo!
Proprio questa sua vena creativa mi ha spinta ad arricchire il mio repertorio concertistico con la sua musica.

Juan Martín ha un repertorio molto vasto, quali composizioni hai scelto e perché?
Conclusa la trascrizione di Guernica, una “Tarantas”, felici del risultato, abbiamo pensato di continuare con altri altri 7 pezzi, “palos” (stili ) differenti.
Li abbiamo scelti insieme, alternando brani drammatici ad altri legati alla gioia, alla fiesta. Questi sono i titoli dei brani dei due volumi: Guernica (tarantas), Alegría de pablo, (alegrías) Farruca martín (farruca),El deseo atrapado por la cola (rumba), Noche en los jardines de granada (granainas), Con rumbo al carnaval (guajira), El tajo de ronda (rondeña), Taconeos (zapateado).

E’ possibile ascoltare questi brani?
Sia i libri che gli ebook hanno audio online, quindi è possibile ascoltare le esecuzioni originali dell'autore, oppure guardarli sul canale Youtube.
Io stessa realizzerò presto un video che verrà pubblicato sul canale Youtube di Salvador Cortez Italia.

Angela Centola, Juan Martin e la chitarra flamenca

Come mai hai scelto di fare due libri distinti, uno in notazione e l’altro in tablatura?
Il mio percorso chitarristico è sia classico che flamenco. Come chitarrista classica ho sempre utilizzato spartiti in notazione, ad eccezione della Musica Antica, scritta con l'intavolatura.
La notazione ha permesso non solo di tramandare ed eseguire con una relativa certezza , ma ha cambiato il modo stesso di pensare, comporre ed eseguire la musica.
Il Flamenco ha tradizione orale, molte opere sono andate perse o modificate.
Per sopperire a questo problema si è iniziato a codificare la musica rappresentando graficamente le sei corde della chitarra inserendo dei numeri per indicare i tasti da premere. Molte registrazioni furono successivamente trascritte in tablatura.
Questa pratica è risultata diretta e immediata, con una percezione grafico-visiva più istintiva. Tuttavia, non specificando i valori musicali si creava incertezza ai fini dell'esecuzione.
I trascrittori più evoluti hanno iniziato a scrivere il repertorio flamenco alternando una riga di notazione ad una di tablatura, un metodo sicuramente più chiaro e preciso ma non privo di svantaggi: questo sistema di doppia scrittura porta ad avere volumi con un grande numero di pagine ed inoltre l'esecutore ha la scomodità di dover girare continuamente i fogli.
Facendo due libri separati, uno in sola notazione e uno di sola tablatura abbiamo accontentato sia i lettori di una che dell'altra modalità. Il libro di tablatura ha tutte le indicazioni di tempo e di tecniche della mano destra da utilizzare per l'esecuzione, così come quello per la notazione. Insomma, due opere complete e ricche di dettagli tecnici supervisionati dall'autore e con le diteggiature originali.

Quali sono i nomi dei trascrittori di chitarra flamenca?
Tra i trascrittori bisogna ricordare David Leiva, Akira Seta, Claude Worms, Dennis Koster, Patrick Campbell, come si può notare questo è un mondo tradizionalmente maschile. Non mi sono lasciata spaventare, ma ho voluto affrontare un lavoro di questo genere, il cui fascino rapisce letteralmente, sperando pure di aver aperto una porta affinché molte altre musiciste si possano avvicinare.

A chi sono rivolti i due volumi?
Come dice il titolo “Chitarra solista” 8 brani da concerto... questi volumi sono rivolti principalmente a studenti di livello avanzato e professionisti che vogliano arricchire il proprio repertorio. Sono di media-alta difficoltà. E' chiaro che bisogna già possedere una tecnica chitarristica flamenca, tuttavia alcuni brani possono essere eseguiti anche da chitarristi classici.
A scanso di equivoci, non si impara a suonare ed interpretare il flamenco solo con i libri, per questo ci vogliono pratica e studi specifici. La lettura di un testo però ci può avvicinare ad un genere musicale e stuzzicare la curiosità verso un nuovo repertorio di autori ed interpreti per noi sconosciuti. Molti chitarristi flamenco hanno composto brani di grandissimo livello ma non sono stati messi sulla carta. Un libro è sicuramente il mezzo di diffusione culturale che sigilla la musica per sempre.
Dal 16 novembre 2010 il Flamenco entra a far parte ufficialmente delle arti universali. L'Unesco lo ha dichiarato Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Viene studiato regolarmente in molti Conservatori del mondo e anche qui, in Italia. Nasce quindi l'esigenza di creare una didattica legata, oltre che alla pratica, anche alla bibliografia, alla metodologia, allo studio dei compositori e delle opere che hanno segnato la strada del flamenco. Finalmente il giusto riconoscimento!



 
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