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Primo impatto sul Line 6 POD Go
Primo impatto sul Line 6 POD Go
di [user #44470] - pubblicato il

Un nostro lettore racconta le prime impressioni sulla pedaliera Line 6 che promette di portare i suoni Helix a un prezzo alla portata dei più.
Sono felice possessore di Line 6 POD Go da poche settimane. Ho avuto svariate pedaliere multieffetto perché, problema noto a tutti, in casa un amplificatore "serio" non si riesce "a far suonare". Anche qui le ho provate tutte.
Suono quindi principalmente a casa nel mio home studio e volevo qualcosa di semplice, ma allo stesso tempo professionale nei suoni. Ho preso il POD Go abbastanza al buio, senza averlo mai provato, ho però avuto per parecchio una Helix LT e la speranza era ovviamente che suoni, simulazioni ed effetti fossero quanto più simili alla sorella maggiore.

Primo impatto sul Line 6 POD Go

Partirei dal presupposto chiaro e inequivocabile che il POD Go è rivolto a chi non ha bisogno di creare catene complesse di effetti e magari più amplificatori: il punto dolente è la capacità del DSP.
La catena (modificabile a piacere) è composta da simulazione di amplificatore, cassa o IR (ne può caricare parecchie), pedale volume, pedale wah o altro, FS1, equalizzatori non modiificabili, FS2, gestione send return non modificabile, e quattro blocchi FX nei quali inserire a piacere ciò che si vuole a patto che il DSP regga il tutto. Per capirci, più gli amplificatori o gli effetti sono pesanti, meno si riuscirà a fare. In parte tutto questo succede in maniera minore con Helix: ovviamente la sorella maggiore consente più possibilità di inserire blocchi effetti e concatenare catene complesse.

Detto questo, si hanno gli amplificatori dell'Helix gli effetti dell'Helix (tranne i pitch più elaborati), otto switch configurabili, pedale volume etc.

Primo impatto sul Line 6 POD Go

Quanto al suono, suona bene, molto bene.
Premetto che non sono per generi pesanti o estremi e quindi per chi fa metal ecc. consiglio una prova ma, componendo una catena semplice fatta con Fender Deluxe, cassa Vox 2x12, riverbero Spring 63 e alzando a 3/4 il gain, con la Stratocaster suona veramente bene e risponde altrettanto bene alla dinamica.

Ho provato i Plexi JTM, Mesa, Jazzchorus, Twin, AC30 ed è stato semplicissimo ottenere suoni soddisfacenti. Belli gli effetti, mi piacciono meno gli overdrive (come su Helix del resto).

Primo impatto sul Line 6 POD Go

Prezzo 455 euro: direi quasi da entry level e devo dire che rispetto a Mooer, Hotone (qui belli gli overdrive e gli speaker di serie), Boss (belli effetti e overdrive, ma trovo gli amplificatori sempre plasticosi), mi piace decisamente di più.
Una prova la merita senz'altro: se non si cercano cose complesse, ne vale si curamente la pena.
gli articoli dei lettori line 6 pedaliere multieffetto per chitarra pod go
Link utili
La recensione di Accordo del POD Go
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di wo utente non più registrato
commento del 05/03/2021 ore 15:07:15
A proposito di Helix, ieri girando nel web ho scoperto l'imminente uscita di questa: vai al link
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 05/03/2021 ore 15:57:54
Ciao, sì, in effetti se n'è parlato anche qui su Accordo qualche giorno fa 😁 : vai al link
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di wo utente non più registrato
commento del 06/03/2021 ore 11:00:1
ooops. Perdon
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di Francescod [user #48583]
commento del 06/03/2021 ore 14:32:46
Non riesco a farmi affascinare dal digitale semplicemente perché mi ricordano gli elettrodomestici. Inoltre, non faccio in tempo a farmi incuriosire da un modello che cinque minuti dopo esce il competitore che offre di più a un prezzo migliore, in una corsa che sembra promettere cose stupefacenti e rivoluzionarie nel giro di qualche anno, rendendo obsolete tutte le altre piattaforme. Questo mi perplime non poco.
Ma, al di là di questo mi chiedo (pacificamente e senza alcuno spirito polemico): ha senso parlare di un attrezzo del genere senza specificare da dove poi si sceglie di far uscire il suono? Perchè se mi collego direttamente all'impianto della sala prove... oddio, pessimo.
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di tegmiles [user #44470]
commento del 06/03/2021 ore 19:57:32
hai ragione anche tu........ in ogni caso lo strumento è ottimo e questo basta, poi i gusti sono gusti, certo che preferirei anch'io attaccare la mia strato o il les paul a un deluxe vero, ma come già specificato, in casa è impossibile farlo suonare decentemente o peggio registrarlo, il mio pod è connesso a una scheda audio e a due monito attivi, il mio desiderio era solo condividere quello che per le mie esigenze è un ottimo acquisto, ti assicuro che molti professionisti usano questi sistemi live con ottimi risultati, certo connessi a sistemi performanti, ma questo vale per tutto credo, se ho una bella chitarra e la attacco ad un ampli pessimo ho un suono pessimo e così via...........
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di Francescod [user #48583]
commento del 06/03/2021 ore 20:04:47
Infatti hai fatto la cosa giusta, mica la critico. Semplicemente non l'avevi scritto. Usare un sistema del genere con scheda audio, pc e casse monitor è ottimo, se si suona in casa e, meglio ancora, se ci si registra. Ripeto, dico "in casa" perché live voglio sapere che cassa si usa, almeno come monitor.
Quanto al resto, questioni di gusti. Sicuramente tra qualche tempo prenderò anch'io un sistema del genere, quando avrò interiorizzato di più questo mondo e quando sarò meno disorientato dalla continua uscita di nuove pedaliere. Tra l'altro la soluzione universalmente valida, che coniuga tutti i gusti, non esiste manco nell'analogico. Buon divertimento.
P.s. interessante lo spunto sui professionisti che usano questo sistema nei live. Da approfondire, quando ti va.
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di tegmiles [user #44470]
commento del 06/03/2021 ore 20:27:24
Marco Fanton è un ottimo chitarrista programmatore che usa live questi sistemi ed è molto bravo a programmarli, ricordo Luca Colombo con i suoi kemper a Sanremo, ti assicuro che molte delle chitarre sentite su famosissime incisioni sono realizzate con questi sistemi, del resto il loro principale scopo è riprodurre fedelmente la catena completa che porta al sistema di registrazione, un po' quello che sentiresti microfonando un ampli in studio dal banco di regia. Ciao Buona musica
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di Francescod [user #48583]
commento del 06/03/2021 ore 20:32:56
Ah ok. Pensavo ti riferissi specificamente al Pod Go. Colombo deve eseguire rigidamente e asetticamente quello che deve nell'ambito di un'orchestra. Fanton della Fractal usa per lo più suoni ipercarichi di effetti di ambiente ma con versatilità piuttosto scarsa. Ciao.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 08/03/2021 ore 18:28:17
L'escalation del digitale è una vulgata non del tutto esatta. Vero è che negli ultimi anni sono usciti mille mila accrocchi, ma quello è business, alla fine gli oggetti sono relativamente pochi. Ad esempio Line6 ha a catalogo da almeno tre anni lo stesso marchingegno (Helix) declinato in 20 forme diverse, ma sempre quello è, poi tu scegli quello che più fa per te: con due tasti, con 8, con 12, con simulazione di ampli oppure no ecc.. Anche quanto all'obsolescenza non concordo: molti strumenti digitali di qualche anno fa hanno ancora un loro perchè e conosco molti colleghi chitarristi che vanno benissimo con macchine alquanto datate.
Ciao
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 08/03/2021 ore 09:20:4
il pod hd500x ancora mi da grandi soddisfazioni, lo uso a volte in sostituzione ad Helix ma presenta sempre grandi suoni, il tutto sta come lo programmi e come lo fai uscire nel mix...
Ad esempio nel mio caso posso preparare un grande suono per live con un semplice POD, se mi date una PLEXI probabilmente non riesco a fare un suono altrettanto credibile, non ho mai capito come si possa suonare senza alzare il volume a 10000, la distorsioni negli ampli moderni invece mi piace solo a bassissimi volumi ecc..
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di tegmiles [user #44470]
commento del 08/03/2021 ore 18:46:18
concordo..........
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di francesco72 [user #31226]
commento del 09/03/2021 ore 09:01:20
La mia esperienza non è stata così felice: vero è che la programamzione è fondamentale, ma sinceramente il pod 500x non mi ha entusiasmato più di tanto. Per suoni clean e crunch ci siamo, ma per metal, stoner e compagnia non mi sono proprio trovato. In primo luogo le testate high gain suonano praticamente tutte eguali, poi non mi piace molto la simulazione delle distorsioni. So che era un tallone d'Achille per molte macchine digitali, ma da quando sono passato a Mooer (prima 200 poi 300) mi trovo benissimo sia con le simulazioni di ampli che andando in diretta nell'amplificatore fisico ed usando gli stompbox virtuali.
Ciao
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 12/03/2021 ore 09:17:12
credo che vada molto ad esperienze, magari semplicemente con il pod non hai trovato la cassa ed ampli giusto, magari se prendevi le espansioni per il metal trovavi l'ampli o la cassa incredibile...
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di antsonc [user #13494]
commento del 14/03/2021 ore 09:44:26
Io mi trovo molto bene per il timbro distorto, il pedale del volume, il Wha, gli effetti in generale... Purtroppo alcune cose non funzionano bene:
1. Aprire stereofonicamente la chitarra: il modo migliore sarebbe usare "Stereo double" (mi pare si chiami così) nella sezione dei pedali di volume; si perde però la possibilità di usare il pedale d'espressione per il volume; se invece si pigia il pedale per avere il Wha, l'effetto stereo va via: assurdo. Ci sono altri metodi ma danno sempre un certo effetto chorus indesiderato.
2. Il pitch shifter/harmonizer sbaglia le note. Per le parti di basso mi affido allora al Boss SY-1, per le armonizzazioni invece devo fare a meno oppure registrarle sul looper del POD, e a proposito:
3. Il looper: perché non memorizzare quei 20/40 secondi nella patch? Non si può fare...
4. Gli snapshot: mi sarebbe bastato uno stesso timbro con tre regolazioni diverse di balance: non mi pare si possa fare, quindi ho dovuto creare tre preset diversi.

Non credo la sostituirò a breve, tuttavia questa macchina ha tante possibilità ma non tutte funzionali.
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di antsonc [user #13494]
commento del 15/03/2021 ore 18:39:17
4. RISOLTO 🙂
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di geoffmostoes [user #35723]
commento del 19/03/2023 ore 10:33:18
Utilizzo Pod Go da quasi 6 mesi e sono innamorato di questa pedaliera
Ho usato sempre pedali negli amplificatori: ho un Fender Deville ed un Marshall Origin 20c ma le simulazioni qui sono davvero molto credibili, aggiustando poi un po' con la tipologia di microfono e la distanza si raggiungono ottimi risultati

Fantastica la dinamica anche utilizzando gli ampli alla "vecchia maniera" cioè imballati e lavorando con il volume della chitarra
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