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Il rock è reazionario
Il rock è reazionario
di [user #17525] - pubblicato il

La vittoria dei Maneskin ha diviso il pubblico del rock: un nostro lettore riflette su come un genere un tempo di rottura possa trasformarsi in uno stile conservatore e chiuso alla diversità.
Ho riflettuto molto a proposito della vittoria dei Maneskin a Sanremo ma, prima ancora che decidessi se e dove scrivere qualcosa in merito, non ho potuto fare a meno di incontrare centinaia, forse migliaia di pareri sulla band vincitrice, che mi hanno fatto pensare ad altro.

Mi è spiaciuto molto constatare quanto il mondo del rock, dai musicisti agli strimpellari ai semplici ascoltatori, sia molto più reazionario di quanto sia, forse, necessario.

Il rock è reazionario

Sebbene il rock sia nato come una rivoluzionaria ventata di novità sulla musica precedentemente esistente, attualmente penso che parte dell'insuccesso o della mancata diffusione del genere sia dovuta agli stessi utenti.
Per carità, sono il primo a essere legato al classic hard rock e condivido con molti l'opinione che determinati picchi qualitativi siano difficili da ripetere. Ma allora facciamo bene a pensare che il rock sia morto?
Facciamo bene a tacciare qualsiasi band che si ispira ai grandi del passato come un pessimo tentativo di scopiazzatura?
Facciamo bene a indignarci nel vedere l'etichetta "rock" attribuita a gruppi che hanno uno stile lontanissimo dai succitati artisti dell'olimpo del rock?
Il rock è diventato un genere da difendere da contaminazioni?

Il rock è reazionario

Mi sembra che i fruitori del rock talvolta siano un incrocio tra masochisti e reazionari. Ci piace farci male sentendoci nostalgici perché "il rock è morto" ma siamo i primi reagire, con forza, quando qualcuno tenta timidamente di fare qualcosa di nuovo, diverso e prova a fare capolino sotto la cupola del genere. Partono subito frasi come: "Chi sono questi? Chi si credono di essere? Non sono rock? Mica sono i nuovi Deep Purple!" e tanto altro.

Tornando alla prima frase del post. Sono felice che i Maneskin abbiano vinto Sanremo. Sono una band, sono giovani e incarnano quello che è il tipico percorso di formazione da band. Se poi, al giorno d'oggi, anziché sbattersi nei club (che poi in Italia dove sono 'sti club?) per sfondare sono dovuti passare da un reality... beh, è semplicemente un modo per non essere anacronistici e raggiungere il successo nelle modalità che oggi sono consentite.

Il rock è reazionario

La tempesta di commenti che ho visto in questi giorni mi ha davvero preoccupato. Perché questi ragazzi non sono rock? E perché qualcun altro può esserlo? È una questione di età? Di percorso? Di testi? Di stile? Per ogni argomento si possono trovare centinaia di esempi diversi che dimostrano come il rock non sia un'etichetta applicabile a seguito di determinati requisiti.
E voi, cari lettori, che ne pensate?
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di DiPaolo [user #48659]
commento del 12/03/2021 ore 15:44:17
Premetto che non ho mai capito, fin dalla fine degli anni '50 quando, non essendoci la TV, lo si ascoltava, perchè S. Remo debba essere una gara (com'era anche il Festival Bar peraltro) e non una rassegna. E se gara doveva essere, il vincitore, a mio avviso, doveva venir dichiarato l'anno successivo in base ai risultati di vendita (di vendita e non di visualizzazioni gratis, tanto, come i voti, sono comprati). "Tutto cambia affinché niente cambi", questa è la politica dei discografici italiani fin dagli anni '60. "Gli ascoltatori italiani chiedono il Rock? e noi glielo diamo". Su 960 artisti/gruppi provinati a S. Remo, gli unici a fare Rock sarebbero i Maneskin e i Pinguini Tattici? Mahh ... sarà un caso ma tutti quelli che si esibiscono a S.Remo li rivedo solo dopo un anno ... a S.Remo. Paul.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 15/03/2021 ore 21:02:30
Oddiomio, il primo commento ed è del tutto fuori contesto e fuori da ogni realtà storica. Chi ha detto che i Maneskin o i PTN siano stati gli unici tra i provinati a fare rock, a parte te? Saranno gli unici selezionati per la rassegna, casomai.
Su chi si esibisce a San Remo, poi: Vasco Rossi, Matia Bazar, Luca Barbarossa, Morandi, Ruggeri, Dalla, Leali, Patty Pravo, sono alcuni che si sono esibiti a San Remo. a me non pare che li abbiamo visti solo lì. Ma magari, se accendi radio e tv una volta l'anno, per te sarà così.
Ciao
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di DiPaolo [user #48659]
commento del 15/03/2021 ore 22:31:0
Ciao Francesco, mi pare sia tu a non essere a ritmo. Questo articolo segue un altro articolo di qualche giorno fa in cui si chiariva che la vittoria dei Maneskin portava un'aria di cambiamento in Italia in direzione della musica rock, che se avesse vinto una cantante pur brava, intonata, e con una bella canzone come la Berti, l'Italia, musicalmente parlando, avrebbe fatto un salto indietro di 40 ani. Ho scritto "Su 960 artisti/gruppi provinati a S. Remo, gli unici a fare Rock sarebbero i Maneskin e i Pinguini Tattici? Mahh ..." intendendo dire provocatoriamente il contrario (nota il ?), e cioè che ci saranno stati ben altri rocchettari, molti, gruppi rock e singoli artisti, e sicuramente migliori ... ma avrebbero fatto rock, magari tanto quanto i vituperati (pochi interventi sotto) Greta. QUESTO NON DOVEVA ACCADERE (e non è accaduto). Avrebbe dimostrato che anche in Italia c'è chi sa fare e fa rock e bene, e senza fare da scimmia ai più noti stranieri. Avrebbe dimostrato anche che il pubblico avrebbe gradito. Avrebbe dimostrato che il S.Remo fin qui vissuto, almeno negli ultimi 40 anni, a causa dei discografici italiani e dei loro interessi era evitabile. IL RE È (sarebbe stato) NUDO. In quanto ai cantanti che hai citato "Vasco Rossi, Matia Bazar, Luca Barbarossa, Morandi, Ruggeri, Dalla, Leali, Patty Pravo", sono anni che non gareggiano a S.Remo, e probabilmente non perchè non vogliano, ma in quanto i discografici non li reputino interessanti come investimento, e lo dico io che salverei solo Leali. Da sempre ascolto la radio in auto, in totale ben più di un'ora al giorno, Capital e Virgin più che altro e S.Remo non lo passano, ma và. In casa ascolto LP e CD così scelgo io. Stammi bene, Paul.
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di francesco72 [user #31226]
commento del 17/03/2021 ore 12:39:54
Mah, apri la replica spiegandomi che non sarei io in linea col post, ma poi che tu stai continuando un discorso di un altro e diverso articolo. a me pare che manchi coerenza. Se ogni commento seguisse il filo dei nostri pensieri e non lo stimolo del singolo post o articolo, tanto varrebbe scrivere ognuno il proprio diario segreto e amen. Mi pare, inoltre, che tu confonda il tuo gusto personale con elementi che personali non sono e non possono essere: Sanremo è il festival della canzone italiana, mica Donington o il Clash of Titans; lamentarsi dello scarso livello di rock è un po' come lamentarsi che in chiesa ti fanno assaggiare il vino solo a piccolissimi sorsi. Quando mai il rock è stato genere della nostra tradizione? Dopodichè i Maneskin potranno anche non piacerti, ma se mia nipote passa da ascoltare Irama e compagnia ai maneskin io sono solo contento, magari il prossimo passo saranno i Greta Van Fleet o i The Darkness. La storia delle congiure di palazzo è solo una distorsione della realtà. Certo che potranno aver fatto i provini anche i nuovi Motorhead o Deep Purple, ma cosa sarebebro c'entrati con Colapesce e Di Martino o Ermal Meta o Orietta Berti? Ricordo un Monsters of Rock in cui per accontentare un vasto pubblico c'era un po' di tutto: AC/DC, Metallica, Queensrÿche, Black Crowes e Negazione col risultato che almeno metà del pubblico era lì per 1/3 delle band; oppure il patetico jammin Festival di Imola in cui lo Show dei Metallica fu preceduto (se non ricordo male) dai Placebo e così questi poverini si presero sonore bordate di fischi e urlacci perchè decisamente fuori target rispetto agli headliners i cui fans avevano riempito il parterre.
Sul resto, ovviamente ho fatto alcuni nomi, non era un elenco esaustivo, volevo solo rappresentare che non è affatto vero che gli artisti che vanno a Sanremo poi scompaiono e comunque Ruggeri c'è tornato nel 2019, Barbarossa l'anno prima, tanto per dire.
Ciao
Ciao
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 17/03/2021 ore 19:25:59
Ciao Francesco, te la voglio fare semplice:
A - Il Rock è rivoluzionario, come ieri più di ieri, visto il contesto musicale odierno.
B - Nel 2020 gli LP (il classico vettore del Rock) ha sorpassato il CD come vendite, è al 62%. vai al link
C - La classifica dei 15 album (LP) più venduti nel 2020 nel mondo vede ben più di 10 album Rock fra i primi 15 vai al link
D - I Maneskin non sono Rock (ma non chiedermi cosa siano). Sono comunque la risposta ufficiale italiana (italiana ... la peggior mediazione fra le pressioni dei discografici italiani e chi ha curato il casting dei 960 provinandi di S. Remo), se un adolescente dovesse innamorarsi del rock vedendo questi dovrebbe essere sicuramente sordo, oltreché cieco, per questo li considero reazionari (sono la peggior propaganda al rock).
E - Non so che tu che Radio ascolti, ma il Rock è solo estero, di Rock italiano non ne sento da 40 anni alle radio che ascolto io, e quando per sbaglio vado su radio di genere prettamente italiano, al massimo sento del pop leggero.
E per favore non portarmi gli esempi di cui sopra su cui mi sono già espresso. Ciao, Paul.
Rispondi
di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 16/03/2021 ore 10:45:51
secondo me non sarebbe corretto che le vendite determinino il vincitore, il fatto è che ci fanno ascoltare "quello che vogliono".
Se da domani in tv mettessero del rock nei programmi di canto, nei talent ecc..., se radio 105 o altre radio facessero ascoltare quasi tutto rock, il rock vincerebbe su tutto e questo diventerebbe un paese che ascolta questo genere.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 16/03/2021 ore 18:45:51
Ciao 5maggio, fosse per me, che ho 65 anni, ci sarebbe solo il rock, in tutte le sue varie contaminazioni, a cominciare dal JazzRock (tipo Stanley Clarke, Perigeo o Weather Report), passando per il prog e finendo nell'HardRock e nel BluesRock. Proprio volendo essere obbiettivo ribadisco che se gara dovesse essere, si dovrebbe basare su di un anno di vendite (sia supporti materiali come LP, CD e cassette, che liquidi ... a pagamento), non credo che si possa dire che non sarebbe oggettiva, ricordi "Hiiiiit Parade" del grande Lelio Luttazzi?. MAI considererei le visualizzazioni ... gratis. Anni fa si scoprì che anche i televoto erano una truffa, c'erano società che facevano 1000 telefonate (1000 voti) per 5000€. In quanto alle radio ascolto solo Capital e Virgin che fanno Rock, la prima più raffinato e vario, la seconda più fracassone e degli ultimi 20 anni. Poi ognuno ascolta ciò che vuole, ma la fotografia dell'Italia musicale è proprio il contrario: estremamente discriminatoria nei confronti del Rock ... da sempre, per cui se oggi si cominciasse a prevedere per questo genere una corsia preferenziale, non si arriverebbe nemmeno a parificare la situazione. Personalmente sono convinto che l'Italia che ASCOLTA musica, ascolti Rock da mo'. Ciao, Paul.
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 12/03/2021 ore 15:53:49
Condivido pienamente le tue riflessioni.
In molti commenti sulla vittoria dei Maneskin vedo un misto di conservatorismo per ciò che non è più e autocommiserazione per ciò che ci tocca scoltare al giorno d'oggi.
Discorsi peraltro molto spesso ascoltati sin da quando ho memoria a proposito del confronto tra musica di ieri e musica del presente. Mi ricordo un vecchio filmato RAI in cui un improvvido giornalista degli anni 60 aveva messo a confronto, con tanto di interviste ai relativi fans, nientepopodimeno che il Reuccio Claudio Villa con quegli sguaiati chiassosi dei Rolling Stones. Potete immaginare i contenuti.
Niente di nuovo sotto il sole.
Rispondi
di Gigibagigi [user #49591]
commento del 12/03/2021 ore 16:18:4
Condivido in tutto e per tutto, a partire dal titolo. I giovani di ieri sono i boomer di oggi, e si sa: ai loro tempi tutto era comunque meglio, perché loro hanno vissuto i veri anni della vera musica, hanno fatto la vera gavetta, suonavano nei veri club... Basta vedere quando viene pubblicato un qualsiasi articolo su strumenti che propongono una qualche novità: "eh ma come la strato non c'è niente", "eh, ma una volta usavano i legni migliori, adesso quelli per fare parquet", "eh ma ai miei tempi le made in usa non erano neppure da confrontare con quelle di oggi", e via così..
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 12/03/2021 ore 20:04:24
Ciao Gigi, personalmente sono abituato a dividere il mondo in due tirando una riga in verticale, buoni/cattivi, belli/brutti, intelligenti/stupidi ecc. In questo caso la riga non è orizzontale oggi/ieri, ma sempre verticale Italia/resto del mondo. Da che m'interesso di musica, in Italia è sempre stato così, a fine '60 inizio '70 il Rock Progressivo, in Italia, ha visto almeno 4/500 artisti/band, e l'Italia era considerata dai gruppi Prog mondiali come il miglior paese come vendite e in cui esibirsi. In Italia, i discografici hanno sempre protetto i loro artisti, hanno ucciso questo genere, sono arrivati a mettere sotto contratto i più promettenti, stampandogli poi solo qualche centinaio di copie ... uccidendoli. Sono emersi solo Le Orme, Il Banco e la PFM, e intanto gruppi come i Jethro Tull, i Genesis i Gentle Giant i Kansas, qui dai noi erano a casa. Questo problema, in Italia, c'è almeno dal 1965 e questo deve essere chiaro. Ciao, Paul.
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 12/03/2021 ore 17:46:55
Boh...credo che il pubblico del "rock", qualunque cosa voglia dire, sia abbastanza ampio da comprendere i peggiori reazionari, i più ampi progressisti e ogni sfumatura in mezzo. Chiaramente le voci denigratorie trovano spesso più visibilità, ma credo sia un fenomeno diffuso in ogni ambito e insufficiente a etichettare l'intero pubblico o il genere come reazionario.
Parlando in particolare dei Maneskin devo dire che tutto sommato li ho sempre trovati un accettabile sottofondo radiofonico, ma li ho sempre snobbati abbastanza per due motivi:
* Una certa loro tendenza al divismo che mi è insopportabile...voglio dire, già trovo antipatico Axl Rose quando appunto fa il divo, però lui canta su uno dei miei album preferiti, ha fatto un pezzo di storia e venduto qualche milione di dischi, se lo stesso atteggiamento lo hanno gli ultimi arrivati proprio non lo sopporto
* Fino a qualche tempo fa, quando capitavo in video di esibizioni live mi parevano essenzialmente molto mediocri.
Ecco, adesso mi sono sentito l'esibizione a Sanremo dei Maneskin e devo dire che li ho trovati molto solidi e estremamente migliorati, direi impeccabili (tanto che un po' malignamente m'è venuto un sospetto di playback, almeno per il video streaming). Se è così, tanto meglio per loro e anche in generale, se poi riuscissero a fare muovere un po' di lavoro quando il settore dello spettacolo riprenderà.
I pezzi continuano a non dirmi granché, ma son gusti, se li passano alla radio comunque non cambio stazione.
Però così come non credo vadano denigrati gratuitamente, altrettanto la loro esaltazione come salvatori della patria mi pare esagerata. Ok, a Sanremo ha vinto una canzone con una chitarra distorta, è un po' diverso dal solito, ma non mi pare un miracolo. La trovo molto pop nella stesura, bello che abbia un riff di chitarra in evidenza, ma dopo aver finito di ascoltarla me la sono anche dimenticata.
Come del resto tre quarti di quello che sento a Sanremo.
Rispondi
di Arch [user #51394]
commento del 12/03/2021 ore 18:01:02
Io trovo già abbastanza inutile classificare un gruppo con un genere ma mi rendo conto che sia necessario. Inoltre, etichettare qualcuno come "rock" può voler dire tutto e niente. E' un genere troppo vasto per muovere qualsiasi accusa del tipo "ah tu non sei rock". Secondo quali criteri? Per me Loredana Bertè è rock ad esempio. Per un altro è pop. E che facciamo?
Non ho ascoltato niente di San Remo, non perché voglia fare lo snob, ma perché non mi interessava e mi sono astenuto dal commentare qualsiasi cosa. Non lo ascoltavo nemmeno prima (salvo che non ci fossero gli Elio e le Storie Tese) e pertanto non mi sento in diritto di giudicare i Maneskin ma voglio cercare di spezzare una lancia a loro favore. Anche se non fossero rock (non si sa bene su quali parametri) che ve frega?
E poi, quali caratteristiche dovrebbero avere o non avere?
Poi si può anche discutere sul metodo di voto se sia giusto o meno però visto che è una gara un modo lo si deve trovare, altrimenti finirebbe sempre a tarallucci e vino.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 12/03/2021 ore 19:00:31
Suoniamo tutti per un pubblico e quindi ci si deve adattare a gusti che cambiano di continuo. Resterà la musica rock classica però è già partita l'Era 2020 - il trauma Covid sta cambiando un pubblico musicalmente nato dal 2020 in poi. Bisogna anche considerare il fatto che chi compra CD sono quasi solo giovani, come d'altronde lo sono i fans. Nel '82 ho lavorato per il duo danese Laid Back con "Sunshine Reggae". un pop hit anche in Italia - fans non si vedevano altro che per concerti. Nel 1982 il hit di Ace Of Base (gruppo svedese) "All That She Wants" profitta dalla lenta nascita della rete, ed i fans si sono scatenati con homepages. Questi fans denominati "Acers" erano di età media di 12 anni a quei tempi. Mi sono interessato e ho partecipato persino ad una festa per Acers in Svezia. In questo momento, la chitarra ha poco interesse confrontando ai requisiti rap e trap!! Bisogna dunque sperare che il rock classico abbia cmq il vantaggio di avere davvero tanta musica usabile per spunti moderni. Ovvio esempio, Måneskin che a tratti incorpora rap, riffs di accordi stile loop ed una chitarra basso Danelectro :)
E sono d'accordo con articolo e commenti accordiani sinora.
Rispondi
di Mawo [user #4839]
commento del 12/03/2021 ore 19:11:01
Se non si ha la mente aperta ogni genere diventa reazionario.
Da un anno a questa parte sto ascoltando un gruppo di giovani musicisti inglesi, i Black Midi.
Mi hanno colpito molto perché coniugano una ritmica poderosa ad una dinamicità non comune, all'interno dei brani.
Ovviamente non aspettatevi hard rock o similari, piuttosto dei figlioccio imbastarditi di David Byrne con il math rock.
Rispondi
di Sciamano [user #50087]
commento del 12/03/2021 ore 19:13:1
"Perché questi ragazzi non sono rock?"
Il punto non è questo. E non lo è nemmeno considerare conservatore l'ascoltatore fermo da decenni sulle sue esigue certezze. In quel caso si tratta solo di ottusità.
è più che altro una questione di cultura musicale e di sua evoluzione.
I Maneskin, i Greta Van Fleet e simili fanno musica ricorrendo agli stilemi più corrivi di un genere sepolto, che sul piano culturale è confinato agli anni settanta: colonna sonora dei movimenti di rottura. Punto.
Sul piano squisitamente musicale il rock ha espresso probabilmente l'ultimo anelito di creatvità negli anni novanta. E non certo grazie al Grunge - i cui gruppi pure mi piacevano all'epoca e ancora oggi li ascolto di tanto in tanto - ma grazie a gente come Slint, Godspeed You Black Emperor, Mogwai, Sigur Ros, Tortoise, Don Caballero, etc., artisti che sono partiti dall'impostazione classica del suono chitarra-basso-batteria esplorando e inventando di fatto un altro linguaggio, dando nuova linfa al rock, mischiandolo con un'attitudine cara alla neoavanguardia musicale.
Ci sono gruppi che fanno musica come 50 anni fa e hanno riscontro? Buon per loro.
Ci sono ascoltatori di bocca buona a cui basta sentire un riffettino appena graffiante per sbrodolarsi nell'intimo? Ottimo per loro.
Nel 2021 c'è gente ancora disposta a sorbirsi mano sul pacco, linguacce e stereotipati dimenamenti? Pure va bene.
Non andiamo, però, a rendere palpabile il vuoto pneumatico, l'inconsistenza priva di una minima visione artistica affibbigliandogli chissà quale funzione di rinascita e rifioritura. Sarebbe cosa ben più ridicola della stessa proposta offerta da queste formazioni.
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 12/03/2021 ore 20:25:26
Premesso che Sanremo non mi è mai interessato, la questione è che il genere rock non esiste più. I Maneskin sono un fenomeno costruito dai manager, viene prima la loro immagine combaciante con il progetto commerciale, poi la strategia commerciale che parte con la partecipazione ai contest e finisce con il confezionamento di un prodotto per il pubblico. I Maneskin non hanno nulla di “rock”, semmai il colore delle loro canzoni attinge dallo stile estetico del rock. Ma se vediamo al rock come fenomeno musicale e culturale, i Maneskin non hanno nulla a che vedere con il filone. Questo perchè se guardiamo al fenomeno che parte dagli anni ‘50 fino alla seconda metà degli anni ‘90 del secolo scorso (ovviamente, con tutte le modifiche stilistiche e tutte le evoluzioni storiche) la musica rock era in grado di cambiare l’esistenza di una persona in quando fenomeno culturale. Ascoltare determinati album potev generare dei cambiamenti radicali nel percorso di vita di un ragazzo sensibile. Ci sono album, artisti, fenomeni musicale che hanno cambiato addirittura la società e gli usi e costumi. Questo perchè il rock era un fenomeno che partiva dal basso, il musicista era una spugna che viveva le sue esperienze, si confrontava con la realtà, il mondo, in un momento storico ricco di eventi e di stimoli, si esibiva, aveva modo di sentirsi parte del mondo che lo circondava in quanto la sua funzione aveva una riconoscibilità sociale, l’artista aveva un ruolo nella società nella quale viveva. Doors, Pink Floyd, Led Zeppelin, Bob Dylan (cito i primi che mi sono passati per la testa) tiravano fuori album in grado di interagire in modo profondo con la società e di modificarla perchè il rock rappresentava la ribellione e il conflitto. I Maneskin non rappresentano nulla, non esprimono alcun conflitto, non hanno nulla da raccontare, uno ascolta la loro musica e la dimentica dopo un minuto perchè questa musica non è legata a un fenomeno culturale, non è musica che parte dal basso, ma musica pensata a tavolino per un progetto di marketing. Non ho nulla contro i Maneskin, non mi interessa Sanremo e, passato Sanremo, i Maneskin finiscono nel dimenticatoio perchè la loro musica non è in grado di incidere con la realtà, come, invece, accadeva con gli artisti che hanno fatto la storia del rock. La questione è che il rock non è più in grado di esprimere nulla, in quanto il fenomeno culturale si è completamente esaurito e del rock è rimasto solo il “colore musicale”. Il tempo passa e le cose finiscono o cambiano.
Rispondi
di marcoecami [user #54447]
commento del 12/03/2021 ore 21:11:07
Sono d'accordo con quello che hai scritto. Il rock rappresenta la mia musica preferita, però credo che sia già stato scritto tutto quello che doveva essere scritto (che non è comunque poco!). Il fatto che adesso ci si "ecciti" così, per una chitarra distorta ed un testo per me inascoltabile, dice molto del livello attuale della musica.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 14/03/2021 ore 16:49:27
Anch'io credo che il punto sia il rapporto tra musica e società. Non sono però d'accordo che la musica Rock non sia più in grado di esprimere nulla. Non lo è forse a livello globale e non lo è certamente in modo determinante per le nuove generazioni (i giovani per la maggior parte ascoltano altro). D'altro canto credo che in certi contesti -magari non in quello italiano in particolare- è un genere musicale e di espressione che ha ancora qualcosa da dire. La grossa differenza con il passato è certamente l'estrema frammentazione in sottogeneri e i diversi modi di fruizione della musica (servizi streaming, YouTube), che rendono poi anche difficile un pochino di apprezzare a pieno i segni di vitalità. Ecco direi che il Rock più che morto è seriamente in pericolo di estinzione, ma qua e là qualche segnale di vita c’è.
Rispondi
di dioghe [user #17525]
commento del 15/03/2021 ore 13:05:51
Ciao ragazzi, grazie per i vostri commenti. I miei dubbi sulle caratteristiche per appartenere al genere rock coinvolgono anche parte del tuo commento: "Doors, Pink Floyd, Led Zeppelin, Bob Dylan (cito i primi che mi sono passati per la testa) tiravano fuori album in grado di interagire in modo profondo con la società e di modificarla perchè il rock rappresentava la ribellione e il conflitto". Benissimo, ma non possiamo dimenticarci di tanti altri grandi, inevitabilmente rock, i cui testi non hanno nulla di profondo e incisivo sulla società. C'è stato un periodo in cui anche il rock è stato di moda e sono venuti fuori gruppi dai testi dell'incisività del talco, più o meno. Penso al glam metal, ma anche a tanti grandi che nella maggior parte delle loro canzoni non vanno oltre temi quali le prestazioni sessuali, la vita del musicista e quello che io chiamo rock fine a se stesso, ovvero scrivere in una canzone quanto sia bello rockeggiare e fare rockeggiare i fan. Grazie ancora per i vostri contributi.
Rispondi
di simonec78 utente non più registrato
commento del 12/03/2021 ore 20:39:45
Secondo me è una questione di quello che un genere rappresenta. Il rock ha avuto una ben determinata funzione alla fine degli anni sessanta e si è poi evoluta. Era un genere che non era capito dalla grandissima parte del pubblico "adulto", che non hanno esitato a sfruttarlo dal punto di vista commerciale. Fu una delle più vistose manifestazioni di quello che fu un momento di rottura e di scontro generazionale. Ora noi che siamo vecchi possiamo dire che capiamo la trap e i risvoltini? Non credo proprio. Cinque anni fa avrei detto (provocando comprensibili salti dalla sedia) che la Trap è il nuovo rock, se non il nuovo punk. Almeno nelle reazioni che suscita. Ma ormai tutto è stato fagocitato dal mercato, come fu per il Rock fin dai primi festival della fine degli anni sessanta. Il rock, o almeno quello che rappresenta, è probabilmente musica che nessuno di noi ha ancora mai sentito, suonato da ragazzi chissà dove nel buio di qualche cantina. E anche se lo ascoltassimo probabilmente non lo capiremmo. O ci farebbe schifo, così come faceva schifo ai vecchi il rock o il free jazz negli anni 60.
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 12/03/2021 ore 20:45:15
Diciamo che a mio parere la canzone che questi ragazzi hanno portato a Sanremo è rock. Il punto è un altro. Sono discorsi già fatti, ma è cambiata radicalmente la fruizione della musica e il modo di fare musica. Un tempo c’era un gruppo o un artista che aveva qualcosa da dire, la casa discografica investiva su di lui, lo metteva sotto contratto per magari 3 album e lasciava all’artista il tempo di comporre, scrivere, fare concerti... magari il primo album era non male e con l’evoluzione e l’esperienza questo gruppo o artista poteva tirar fuori un bel disco. Oggi la musica è usa e getta e le case discografiche sono passate dall’investire sull’artista al creare l’artista. I Maneskin mi sembrano tagliati e impacchettati per essere venduti con l’etichetta rock. Magari sono molto più bravi e creativi di quanto vediamo ma con tutti i soldi che ci sono in ballo per la casa discografica non lo sapremo per un bel po’. Penso che oggi ci siano tantissime opportunità per chi vuole fare musica ma il music business non è interessato e non investe. Purtroppo... ciao Fab
Rispondi
di ADayDrive [user #12502]
commento del 12/03/2021 ore 22:42:13
Il rock non è reazionario, è semplicemente finito, per lo meno nell'accezione letterale del termine. Succede, è finita la musica operistica, è finita la musica classica, tutto finisce.
PS. Io continuerò a suonare rock fino a quando potrò. Alla nuova musica di devono pensare i giovani.
Rispondi
di Black Almond utente non più registrato
commento del 13/03/2021 ore 00:16:44
Letto tutti e tutto, il mio sara' un lungo sfogo italiano e straniero che magari per via trasversale entrera' comunque nel discorso,...o forse no.. ma i pareri alla fine sono piu' o meno uguali con differenze minime e alla fine come si suol dire la minestra e' sempre quella ma la musica e' cambiata grazie anche alla tecnologia e appena se ne sono resi conto, hanno capito che bisognava correre ai ripari perche' dopo un diluvio 20ennale di dollaroni la carestia stava arrivando,.. no vinili no party,.. e cosi' c'e' stata una corsa all'accaparramento dei pochi spiccioli rimasti (che poi pochi non sono, ma mai come allora ) inventandosi il possibile ( sto parlando dei magnati della musica, quelli che dovrebbero cercare i nuovi talenti e chi li deve poi produrre) inventando oggi e creando al volo gruppi magari belli da vedere, e dandogli in pasto quattro spartiti o lasciando a loro l'idea dello spartito ma in modo assillatamente veloce, perche' il tempo scorre, tic tac! ,tic tac! tic tac! ... ma la domanda e'.. possibile che non nascono piu' gruppi rock? quei gruppi con pochi spiccioli in tasca e strumenti non da custom shop che pero' hanno saputo fare la vera musica ? non ci sono piu' gruppi rock ? non ce' piu' nulla da scrivere ? .. non e' possibile, non ci credo, il problema e' che un tempo i gruppi nascevano per amore della musica, scrivevano liberi di scrivere cosa e quando volevano, ( Giornalista intervista Brian May - Queen.. Domanda, ma allora, sapevate cosa stava succedendo, cosa stavate per divenire ?..Risposta, no, noi pensavamo semplicemente solo a suonare e divertici ) i talent scout giravano come segugi per il pianeta in cerca di loro, quelli che sarebbero divenuti poi oggi i futuri Ac/Dc, Deep Purple, solo per citarne 2 famosi, e appena li trovavano li incatenavano a contratti che avrebbero portato quella musica in sala di incisione per saltare poi al vinile.. Ecco la parolina magica, il colpevole, il vinile,.. lui muoveva veramente la montagna di dollaroni,.. ma oggi il vinile non c'e' piu' come allora, tutto e' relegato a pochi affezionati cultori della puntina, e con lui sono spariti i veri talent scout in cerca di quei ragazzi strambi che sparavano cannonate di note attraverso i loro amplificatori, ...allora per questi ragazzi, il difficile era il mezzo per farsi notare,.. oggi i mezzi ci sono ma nessuno li caga piu',.. no vinile no parti, ..perche' un produttore dovrebbe sbattersi alla ricerca di un gruppo per poi alla fine strapagarlo e divenirne anche schiavo una volta che il suddetto gruppo acquista la fama?.. Creiamolo in casa, lo facciamo noi, creiamo un automa al nostro servizio che deve fare e percepire solo il giusto introito da noi patuito,.. tanti soldi uguale potere, pochi soldi uguale meno rogne perche' il gruppo e' sottomesso per fame e al limite se poi non funziona piu' si cambia al volo senza tanti casini a livello giudiziario con cause milionarie intentate dal gruppo come e' sempre accasuto nel passato. Io comunque sono convinto che da qualche parte, i futuri Ac/Dc e Deep Purple ci sono ancora, sono li che continuano a fare musica tenendo in qualche angolo nelle proprie case risme di fogli scritti a note che magari mai nessuno leggera' piu' dopo di loro, e questo e' un peccato,.. Anche qui su accordo potrebbero esserci dei futuri Deep Purple mancati, tutti noi suoniamo strumenti chi piu' bravino dell'altro chi meno ma la meta e' quella diventare poi tutti bravi e grandi, se non per gli altri, almeno per noi stessi,.. Io non conosco voi, se non tramite Nick, ma sono convinto che avete talento in qualche modo, pero' non posso affermarlo non avendovi mai sentito suonare, l'unico che ho avuto la fortuna di ascoltare e' JMP Jack,..bravo davvero, basta guardargli la mano che lavora sul manico come se plasmasse il legno per strizzarne ogni nota,.. veramente incredibile il ragazzo, ma sono convinto che anche voi tutti siete incredibili nel vostro stile, pero' , e qui nasce la seconda domanda... finisce tutto qui su queste mie semplici righe scritte da questo mio forse strampalato discorso ? I vecchi dinosauri, gruppi che dovrebbero essere oramai in pensione, si sono accorti di questo vuoto, e infatti tutti stanno tornando a lavorare stancamente piu' di prima, ( stancamente vista l'eta' che hanno, ) e lo dicono pure, noi abbiamo lasciato spazio ai futuri altri noi, ma se nessuno si fa avanti, la piazza continuiamo ad occuparla fino al giungere dei nuovi noi ( ripetizione voluta ) ;) ... strani tempi questi,.. tempi di gruppi stagionali,.. un tempo una hit rimaneva in classifica 4- 6 settimane, 2 mesi, 3 mesi,.. oggi le classifiche hanno sostituito le hit con questi robogruppi, con un biglietto di A/R per 2 giorni di stelle e ritorno alle stalle.. poverini, mi fanno pena,.. ma mai quanto mi fanno rabbia chi gli cuce addosso un illusione che prima che poi svanira' per sempre, un occasione che un tempo era l'occasione della vita trasformata in l'occasione per un giorno,.. peccato che debba semplicemente rimanere con questa oramai cucita addosso mia triste teoria, ma mi accompagna la speranza nell'attesa di quel giorno che verra' .. Il Rock ( non ) e' morto... Lunga vita al Rock.! ;)
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di yasodanandana [user #699]
commento del 13/03/2021 ore 01:34:53
se ci si chiede se il rock è reazionario, io mi chiedo quando mai è stato rivoluzionario o progressista. La prima vera e propria proposta rock sono stati i "Bill haley and the Comets", mi sembra a metà degli anni 50 e sembravano l'orchestra casadei... :-)
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di TB [user #1658]
commento del 14/03/2021 ore 01:16:04
Quando partiva "Rock around the clock", durante la proiezione di "Blackboard Jungle", spesso e volentieri i teenager presenti cominciavano a ballare e a sfasciare tutto nei cinema americani del '55.
Il pezzo divenne una hit, ma veniva quasi sempre sfumato o tagliato per evitare problemi del genere, e in molte città il film fu bannato e il pezzo bandito dalle radio.

Proprio come "Romagna mia"... ;-)
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di yasodanandana [user #699]
commento del 14/03/2021 ore 23:25:31
va bene.. ma rivoluzionario invece che reazionario significa che ispira i giovani a fare casino? meglio Romagna Mia ..
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 15/03/2021 ore 02:04:20
Quello che un già attempato musicista alla guida di un gruppo tradizionale riusciva a suscitare nel pubblico giovanile dell'epoca può, oggi, sembrarci assurdo, eppure all'epoca era così, e non era che l'inizio dell'avventura del rock. Negarne la carica rivoluzionaria (a livello sociale e politico), soprattutto a partire dagli anni '60, mi pare... boh... controintuitivo? Che poi gran parte di quella carica rivoluzionaria sia stata neutralizzata e riassorbita dal sistema e trasformata in un business come tanti altri, ok, lo sappiamo, ma ridurre tutto a semplice e deprecabile esuberanza giovanile... mah, fai tu.
O sarà che non mi piace il liscio... :-(
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 13/03/2021 ore 07:34:30
Hanno ripreso musicalmente i Muse e i Royal Blood, e ci hanno cantato sopra una specie di rap, una versione soft di De La Rocha con una voce che non ci vedo benissimo.
Io preferisco altre band che fanno cose più originali, motivo per cui non sopporto i GretaVF, ma se il punto è se è rock o no, possiamo dire di si.

La cosa che noto con dispiacere è che ultimamente sono tornati i costumi di scena, portando la musica a dover essere più un evento visivo.

EDIT. No scusa li ho rivisti, a me sembrano proprio 4 ragazzi che salgono sul palco con l'intento di imitare altri rocker... per me è no.
Rispondi
di motown [user #7307]
commento del 13/03/2021 ore 10:17:26
Sykk mi ricordano altri 4 ragazzi di liverpool che salirono sul palco imitando le star del rock'n' roll anni '50 con un occhio ai girls group alla Phil Spector o Jagger e Richards che volevano riproporre il Chicago Blues della Chess Records.... e meno male, aggiungo io, che sono tornati i costumi di scena come ci ha insegnato lo Swing, il blues e ancora di più la Motown prima e il Glam dopo (oltre a molti altri). Forse quella che manca è una scena in cui crescere
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 13/03/2021 ore 11:20:48
Beh i Beatles dopo sono diventati qualcosa di innovativo, magari succedesse anche ai maneskin. Io non sono molto fiducioso, ma in fondo i Litfiba sono partiti imitando la new wawe e sono la migliore rock band che abbiamo avuto in Italia
Rispondi
di motown [user #7307]
commento del 13/03/2021 ore 12:16:13
Anche io la vedo improbabile. Del resto l'Italia non ha mai prodotto musica particolarmente innovativa in ambito rock a parte Area, PFM, Litfiba (in parte) e il prog 70. Ma darei fiducia alle nuove generazioni
Rispondi
di motown [user #7307]
commento del 13/03/2021 ore 08:18:32
Non c'è più il rock, il reggae, il soul, il funk e via andare... tutti generi nati ed evoluti nel secolo scorso. Anche l'hip hop nasce alla fine degli anni 70. Nel giro di pochi decenni la musica ha espresso una quantità tale di invenzioni, generi ed artisti enorme. Da almeno 30 anni ho l'impressione che non si riesca ad inventare più nulla. LA fruizione della musica è cambiata radicalmente nel giro di pochissimo tempo e quindi cosa succederà?
Forse che attingeremo a questo enorme patrimonio e guarderemo al passato rifacendo, mescolando e riproponendo quanto hanno fatto i grandi artisti del passato portandolo nell'attualità. Attualmente non vedo grandi alternative...
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 13/03/2021 ore 09:35:12
Forse sono un caso da studiare: io amo il rock,ma non mi piacciono ne i gunsnroses ne i maneskin :(
Rispondi
di Mawo [user #4839]
commento del 13/03/2021 ore 16:51:23
Ne conosco molti come te, tra cui il sottoscritto: )
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 13/03/2021 ore 13:51:36
sono tutt'altro che conservatore, nelle parole e nei fatti. Dai miei 44 anni mi vengono tre riflessioni: i Maneskin arrivano con una sessantina di anni di rock sulle spalle, le rivendicazioni sono state fatte, la rottura è stata rotta, e sinceramente oggi dovrebbero cercare di fare buona musica, che però non sento. C'è ancora molto da dire, non sono di quelli che "il rock è morto" o "è tutto stato detto" ma.. bisogna dirlo. Ho sentito un testo banale e musica ancora più banale. La seconda riflessione è che il rock, quello grande, è assoluto, come la poesia, la letteratura, il messaggio qui invece è personale. Parlano di loro, non dell'assoluto. "alla faccia di chi ci vuole male" è un po' debole come messaggio. Lou Reed parlando di se parla di tutti, per dire. Mi spiace, i Maneskin no. Infine, potrei sbagliarmi ma tutta questa aggressività e trasgressione (nel 2021? davvero?) ostentata coprono come una colata l'assenza del resto. con un senso di dejavu drammatico. Insomma non penso stiamo vedendo qualcosa di speciale, sinceramente.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 17/03/2021 ore 10:15:07
RedRaven, essendo quasi tuo coetaneo, ce lo possiamo dire: ma a noi cosa ce ne frega? Lasciamoli fare. Tra l'altro è davvero improbabile che si rivolgano a un pubblico fatto da me e da te. A occhio mi sa che si rivolgono ad altri. :) E ti dico di più: se canti in italiano e vuoi essere popolare, beh, tocca metterci un po' di ingredienti vari dentro alla canzone, altrimenti rischi di avere un pubblico fatto di neanche mille persone in tutta la penisola. Sti ragazzini hanno iniziato a suonare da giovanissimi (ottimo), un mio amico li vedeva uscire di casa quando gli strumenti erano più grandi di loro (suonano degli strumenti: ottimo), suonavano anche per strada cercando il contatto diretto (ottimo), hanno una certa presa sui coetanei e dintorni (ottimo), hanno vinto un evento importante in Italia (ottimo) di cui a me non è mai fregato nulla. Abbiamo davvero necessità di stare a spaccare il loro capello in quattro quando poi nel nostro quotidiano ascoltiamo tutt'altro? Vogliamo unirci al coro risibile secondo cui tizio e caio non hanno inventato nulla? Manco Hendrix ha davvero inventato nulla, e infatti non lo ascoltiamo perché ha inventato ma perché ha detto la sua in maniera eccellente, facendo scuola. Ed abbiamo amato altri artisti anche quando avevano pochissimo da dire, ma quel poco l'hanno detto bene. Secondo me, in tutte queste critiche c'è tanta frustrazione, disincanto, arroganza, spocchiosità, incapacità di guardare in prospettiva e di lasciar correre osservando senza dover per forza emettere sentenza.
Rispondi
di dioghe [user #17525]
commento del 17/03/2021 ore 10:33:29
“92 minuti di applausi”
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 17/03/2021 ore 10:41:36
L'unica cosa che dico è: non mettiamo sullo stesso piano i Maneskin e non so.. gli Stooges. Nella pochezza del panorama trap e simili possono sembrare svettare ma nella sostanza non vedo niente di innovativo o anche solo interessante. Il mondo offre di recente che so.. gli Struts. Hai idea della diversità in termini di composizione, presenza? Luke Spiller è una bestia canta da dio fanno canzoni che ti entrano in testa. E manco gli Struts sono come gli Stooges. E poi ci sono i Maneskin. Io penso che chi li esalta manchi di cultura musicale altrimenti non si spiega. Tutto qui. Come chi esalta la propria città ad oltranza come miglior posto dell'universo. Dico, ma che hai visto del mondo?
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 17/03/2021 ore 11:04:19
In realtà, io più che vedere commenti di chi li esalta, leggo al massimo commenti di chi dice che il fatto che esistano non sia poi questa grande iattura e sto grande dramma per la scena musicale italiana. Poi, scusami la franchezza, ma grazie al c...o che puoi criticare le lacune di cultura musicale di chi probabilmente ha la metà dei tuoi anni, se non meno ancora.
E non ti aspettare che i ragazzi vengano a chiederti cosa devono ascoltare se vogliono conoscere ciò che sarebbe più meritevole di ascolto e considerazione. Faranno da sé come abbiamo fatto noi. E, se saranno fortunati e un attimo curiosi, leggeranno il tuo commento e andranno a cercare gli Stooges e gli Struts.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 17/03/2021 ore 21:36:54
Eh ma io a 18 anni ascoltavo lou reed, sta li la differenza. Non c'era internet, spotify.. Ora hai accesso a tutto e ti fermi ai maneskin?
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 17/03/2021 ore 21:42:52
E non sono certo di quelli che il rock è morto nel '69.. Strokes, Ron Gallo, ok non siamo nella summer of love ma prima di finire su sta roba ce ne vuole. Purtroppo se la categoria é "italiano rocker", ridatemi Ruggeri con Mistero già che ci siamo.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 17/03/2021 ore 21:47:5
Figurati, io a 18 ascoltavo Iron Maiden, Sepultura, Megadeth e di lì a poco avrei scoperto Red Hot Chili Peppers e Lynyrd Skynyrd. Però qui stiamo in Italia e al festival non possiamo pretendere che venga a partecipare la versione italiano degli Strokes, degli Interpol o dei Black Rebel Motorcycle Club. Ma fatti questi nomi, ti sarai accorto che non viviamo nell'epoca d'oro del rock e nemmeno in quella della chitarra (anche se a cercare bene ci sono tantissimi chitarristi)o della musica suonata. Ecco, di fronte a questo quadretto non esaltante, diamo una chance a questi ragazzi di farsi un nome, di sviluppare la loro identità, di dire la propria. Detto ciò, ribadisco: scrivo tutto questo a beneficio dei loro coetanei perché personalmente sono impegnato ad ascoltare altre cose (in questo periodo principalmente fusion e blues). Saluti.
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 13/03/2021 ore 15:36:48
Ribadisco che quello dei Maneskin NON è rock. Non basta avere un suono di chitarra distorta, un abito da scena sgargiante (provocatorio? cosa?) e un testo un po' sboccato. Immaginate se chi fa liscio adottasse questi stilemi suonando Romagna Mia, lo chiameremmo Rock o Liscio? (e lo dico io che sono di Bologna). Il Rock non lo si riconosce dai tratti esteriori, il Rock ti fa pulsare, non ca.... Ripeto, come ha detto Amadeus, hanno provinato 960 proposte ... e sono usciti i soliti ... In Italia va così sempre e in tutto, se cerchi un lavoro hai voglia di inviare curriculum o portarli a mano (tanto finiscono sempre nell'archivio in basso, quello cilindrico sotto la scrivania dell'addetto di turno, o nell'apposito file che, sempre l'addetto di turno di cui sopra, svuota settimanalmente). Hai voglia a fare concorsi, a seguire tutta la routine prevista. Alla fine va avanti solo chi ha conoscenze, raccomandazioni ecc. in questo caso chi ha alle spalle qualcuno che conta e che supportando i propri delfini fa i suoi interessi. Alla faccia degli abbonati (RAI), dei contribuenti (italiani, che con le loro tasse pagano il servizio d'informazione nazionale) e dei cittadini (italiani, che hanno il diritto di essere trattati eticamente ed onestamente, non presi in giro). Il problema S. Remo però, ripeto per l'ennesima volta, si ripropone da almeno 60 anni, sempre uguale: "La gestione è in mano ai discografici" con il benestare del servizio pubblico. Paul.
Rispondi
di eminenzegrigie [user #5892]
commento del 13/03/2021 ore 23:43:48
Le opere d'arte sono il frutto di società malate. È per questo che la questione "se un genere musicale sia morto" non ha senso. Anzi, credo che la Covid e i lockdown stiano già facendo da incubatori a nuove entità inquiete che avranno qualcosa da dire. Non ho mai ascoltato i Maneskin, e l'ultima volta che guardai Sanremo fu quando i Depeche Mode presentarono "Stripped"... Come scrisse una volta Robert Fripp, vado a memoria,: "Bisogna prepararsi, e, quando è il momento, alzare le vele". Lui e il Prog, all'epoca furono "spianati" dall'arrivo degli incolti punk, ma sono convinto che avessero tutti qualcosa da dire. L'alternativa è la società preconizzata da Glenn Gould, dove tutte le case sono uguali e regna l'entropia...
Rispondi
di TB [user #1658]
commento del 14/03/2021 ore 02:08:49
"Il rock è reazionario", dice il titolo.
Forse manca un punto interrogativo, ma forse anche no.
Aldilà dei Maneskin (di cui mi interessa il giusto, cioè nulla), le foto delle band scelte per illustrare l'articolo riflettono perfettamente la parabola del rock e della sua incidenza sociale e politica.
Negli anni '60, in piena guerra del Vietnam, il figlio dell'ammiraglio Morrison si faceva arrestare sul palco per oscenità ripetute, mentre migliaia di giovani bruciavano la cartolina di leva ai concerti di band come i Jefferson Airplane, strillando il loro no alla guerra.
Quaranta anni dopo, l'uso estensivo della musica rock sui campi di battaglia da parte dell'esercito americano è ormai una pratica consolidata. Come a Falluja, dove i massacri al fosforo bianco erano accompagnati dalle note sparate a tutto volume di AC/DC e Guns'n'Roses.
Non è certo colpa dei musicisti, ma è un chiaro esempio di quanto ormai la carica eversiva del rock sia stata assorbita, metabolizzata e addirittura riutilizzata a proprio vantaggio da quelle forze contro cui inizialmente si scagliava.
E i Maneskin, allora? Ma lasciateli pure giocare a "fare rock", che volete che sia...
Rispondi
di paolinux [user #14508]
commento del 14/03/2021 ore 04:08:09
in genere mi astengo dal commentare gli articoli, anche se li leggo spesso con curiosità. All'autore va il merito di tentare di portare il lettore a delle riflessioni, ma il compito è assai arduo.

Ho quasi il doppio dell'età media di questi ragazzi, che hanno scelto di mettersi in gioco nell'intraprendere la carriera musicale non nel miglior periodo storico possibile, questo penso sia evidente a tutti.

La scelta della lingua italiana e di sonorità vicine a gruppi esteri è il loro modo di iniziare a muovere I primi passi e formare una loro identità.

I generi musicali sono etichette che servono a vender musica come un prodotto, niente di più di una categoria merceologica.
Un gruppo o un artista può fare musica che ci piace o meno e, se la fortuna lo assiste, avere il successo che si merita nel lungo periodo.

In bocca al lupo a questo gruppo di giovani musicisti che scrive le proprie canzoni, le suona e vince il festival, anche se arrivare ultimi a volte aiuta di più che arrivare primi. Almeno questo è quanto è accaduto in passato.

Buona musica rock a tutti!
Paolo
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di Stepp [user #46814]
commento del 14/03/2021 ore 22:50:11
Pur non essendo propriamente un loro fan, trovo il loro ultimo brano molto rock, agguerrito e accattivante. Spero che continuino a collezionare successi anche se la vedo difficile essenzialmente per due motivi: non è facile oggi a livello musicale lasciare un’impronta che duri nel tempo: la fruizione dell’ascoltatore è veloce e famelica ed è facile restare nell’ombra dall’oggi al domani. Non esiste più un pubblico rock, il rock non appartiene più alle generazioni e viceversa: esiste piuttosto un pubblico misto che passa facilmente dai pinguini tattici nucleari a qualche non meglio specificato trapper statunitense passando all’occasione anche per i Maneskin. Il rock un tempo è stato soprattutto appartenenza, il rock raccontava storie, descriveva universi ed oggi si è perso proprio questo, il collante tra chi lo suona e chi lo riceve.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 15/03/2021 ore 08:07:54
Io, diversamente dal lettore che ha scritto l'articolo, non ho neanche capito di cosa si stia parlando e quale sia il reale oggetto del dibattere. Ho visto una sola serata dedicata a Sanremo e neanche per intero. Hanno vinto i Maneskin, ok, quindi? Non è che mi piacciano o non mi piacciano: non ne so nulla, conoscerò tre canzoni in tutto. Di cosa state discutendo? Sto provando a capire leggendo dei commenti ma vedo che ognuno parla di temi diversi, quindi mi sono perso davvero. È stato uno scandalo perché doveva vincere qualcun altro? Avevate altri preferiti? È così importante il vincitore di Sanremo per voi? Parlate di generi musicali traendo spunto da partecipanti al festival della musica leggera? Gli autori e le band che ascoltate ogni giorno erano, anche solo in minima parte, presenti a Sanremo? Spiegatemi perché non capisco, possibilmente rispondendo a queste domande che ho posto.
Rispondi
di dioghe [user #17525]
commento del 15/03/2021 ore 12:50:46
Ciao Francesco. Il mio articolo, che peraltro era nato semplicemente come un post personale... utilizza il festival di Sanremo solo come punto di partenza. Una kermesse canora, ha portato alla ribalta dei ragazzi che vengono etichettati come rock da taluni, e come becera imitazione di un genere morto/finito/tramontato/da cercare altrove per altri. La mia domanda era relativa proprio a questo discorso. Il rock come etichetta da appioppare a un genere o a una band ha ancora senso? Gli utenti fruitori di questo genere, sono forse diventati (o magari lo sono sempre stati) troppo selettivi nel decidere cosa può essere definito rock o no? Di fatto nessuno sta parlando di Sanremo, ma giusto per rispondere a qualcuno delle domande fatte: 1) nessuno scandalo; 2) a dire il vero erano i miei preferiti; 3) non mi interessa che abbiano vinto, quanto che si possa fare un determinato tipo di musica in una trasmissione per definizione popolare; 4) proprio perché si tratta di un festival di musica leggera è un bene o un male che abbiano vinto loro? 5) Assolutamente no, ma da musicista, quantomeno per formazione o apprezzare gli arrangiamenti tendo a seguir il festival. I miei gruppi di riferimento sono Deep Purple, Rainbow, Whitesnake e tra i pochi recenti Alter Bridge, Flying Colors... quindi addirittura neanche un italiano. Grazie per il commento comunque!
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 15/03/2021 ore 13:13:57
Grazie a te per la risposta. Non per banalizzare la questione, ma per risponderti cercando di rimanere in tema senza divagazioni: a me sembra scontato che se prendi me, persona vivace ma nella norma, e mi inserisci in una famiglia di pantofolai, beh sarei considerato un ribelle e un facinoroso, mentre se mi inserisci in una famiglia di persone davvero turbolente e trasgressive, beh sembrerei il parroco del quartiere.
I Maneskin vengono considerati rock dai giornalisti/critici sanremesi perché in quel contesto leggero ovviamente rappresentano il lato "rock" della manifestazione. Nessuno di quei giornalisti ha la minima pretesa di mettersi a discettare se tale band rientri o no nei canoni musicali del genere rock, perché tanto per cominciare non esiste una codificazione rigida; secondo, i M. hanno cominciato ieri, peraltro con un talent (quindi sono ancora tutto un discorso da sviluppare a livello identitario); terzo, senza offesa per nessuno, ma qui nessuno è davvero titolato per esprimere un vero giudizio in materia. Potrei dire che per me non suonino affatto musica rock (così come non la suonano Ligabue, Negramaro e altri), ma è solo un'opinione e non mi scalderei su questo (ed è questo che mi meraviglia davvero della diatriba). Quindi le polemiche lasciano il tempo che trovano e mi fanno meraviglia. Uno che si sente fusion, blues, hard rock, metal, jazz, indie ecc. che diamine ha da spartire con queste robe? Poco più di zero. Boh.
P.s. divagando invece sarei molto cauto a parlare di trionfo della musica suonata, che genererà altra musica suonata. Lo spero ma ci andrei con le pinze. È pur possibile che ai ragazzi giovanissimi questi piacciano perché sono fighi il cantante (piace anche alle mie colleghe attempate) e la bassista, pure se suonasseto in playback o con strumenti senza corde. Potrebbero essere un fenomeno di immagine con impatto estetico pseudo-trasgressivo e nulla più, a prescindere dalla musica. Vedremo, spero non sia così.
Rispondi
di dioghe [user #17525]
commento del 15/03/2021 ore 13:20:18
Infatti nessuno vuole polemiche, anzi, ti dirò, qui si fa un confronto civile ed educato che arricchisce, a mio avviso, il ragionamento di ciascuno. Avrei voluto postare queste riflessioni su un social e considerando la rabbia repressa che gira, soprattutto in questo periodo, me ne sono guardato bene. La tua risposta mi piace molto perché lascia come metro supremo il giudizio soggettivo, sul quale per definizione, nessuno può essere contraddetto. Il mio spunto di riflessione nasce proprio dal fatto che, a differenza tua, molti commenti che ho visto, ripeto, soprattutto sui social e molto meno qui, partono col presupposto di essere oggettivi e non personali, da lì la curiosità di conoscere il parare altrui in una community come quella di accordo. A presto!
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 15/03/2021 ore 12:45:3
Il rock è finito? Beh, si, e da parecchio, ed è giusto che sia così.
Vengo a spiegarmi (spero).
La musica non esiste come attività fine a se stessa. Esiste perché ha uno scopo (ludico, liturgico, storico, quello che vi pare), e questo scopo la rende un'attività sociale. Ogni generazione ha la "sua" musica. Ascoltare musica diversa da quella dei genitori e dei nonni è un segnale preciso di indipendenza, una ricerca adolescenziale di personalità. E questo non dipende dalla qualità, magari i genitori dei fans di Elvis ascoltavano Mozart o Frank Sinatra, che proprio gli ultimi non erano. E' proprio che ogni generazione vuole una musica che sia "sua", che la identifichi dopo venti o trenta o cinquant'anni esattamente come i vestiti e le auto (anche se da ragazzi non si pensa a questo).
E la tecnica, la tecnologia, sono supporti indispensabili e inevitabili di questa ricerca di diversità. D'altra parte il rock è stato possibile perché era stata inventata la chitarra elettrica, che agli occhi dei nostri nonni doveva essere un po' come un modulatore digitale ai nostri.
I ragazzi di oggi non fanno rock. Il rock è nostro, siamo noi cinquantenni (o giù di lì, con qualche "coda" di quarantenni) che facciamo rock, vogliamo rock, crediamo nel rock come forma di espressione musicale. Per un sedicenne di oggi noi siamo i vecchi da cui fuggire, il rock e Jimi Hendrix sono quello che Sinatra e Bing Crosby erano per le ragazzine innamorate di Elvis. Tutto scorre, e a leggere certe critiche alla "musica di oggi" mi sembra di sentire mio padre che metteva le cassette di Claudio Villa mentre io ascoltavo Bennato.
Quindi, si, il rock è morto perché si è esaurita la sua funzione sociale (e anche quella musicale). Per carità, il mercato produrrà ancora epigoni degni di nota, ci sarà comunque qualche ragazzo che penserà che recuperare i Deep Purple abbia un senso artistico. Figurarsi, dopo quasi un secolo Bublé vende milioni di dischi cantando i pezzi di Gershwin, ci sono migliaia di artisti che cantano blues, e chissà cos'altro: ma l'antiquariato musicale è un conto, il significato sociale e musicale è un altro. Il rock è un pezzo di storia, ma è una storia che è finita, che ha detto e fatto quello che doveva, per lasciare poi il posto ad altre forme espressive.
A noi non piacciono? Grazie tante, non sono mica per noi. Al ragazzino che smanetta su un pc per creare un beat figo non interessa proprio niente che io con la chitarra sappia fare diecimila note al minuto* o possa improvvisare per ore su un riff** mentre un batterista picchia come un ossesso. Lui cerca altra roba, e i suoi amici e coetanei vogliono altra roba. E siccome sono loro ad ascoltare la radio e -soprattutto- a cliccare in rete (abbiamo già parlato mille volte di quanto siano cambiate le modalità di fruizione della musica...), anche i produttori danno retta al ragazzino e non al chitarrista fenomeno.
Certo, ci sarebbero da fare tremila considerazioni sul fatto che i produttori oggi non hanno nessun coraggio artistico: oggi i Beatles non potrebbero far uscire Sgt. Pepper's, e se a Dylan venisse in mente di prendere la chitarra elettrica la casa discografica lo licenzierebbe. Ma non è questo il punto.
Ho già scritto troppo. Resterebbe da stabilire se i Maneskin sono "rock" o no.
Secondo me, si. Sono il rock che si può fare adesso, sono ragazzi che usano le "strutture formali" del rock in modo adeguato alle attuali potenzialità culturali e sociali. Non sono i Led Zeppelin? E grazie tante, nessuno lo è (manco più i Led Zeppelin). Mi sembra un gioco al massacro, come facevano i critici ogni volta che una soprano diciottenne esordiva "Eh, ma la Callas...". I Maneskin fanno quello che possono, la loro è musica rock fatta nel 2020 (o giù di lì). Auguro loro non di diventare i Led Zeppelin, ma di riuscire a diventare i Maneskin.
.
* Non è vero, non lo so fare
** questo un po' si, ma dopo due minuti comincereste a pensare che sono ripetitivo
Rispondi
di dioghe [user #17525]
commento del 15/03/2021 ore 12:55:37
Ciao BBslow, il tuo è uno dei commenti più attinenti a quello che era lo scopo del mio articolo. La penso come te sul fatto che un gruppo oggi non può e non deve essere all'altezza di un grande del passato. Sono un po' meno d'accordo sulla parte iniziale della tua risposta in quanto faccio parte di un'altra generazione (ho poco più di trent'anni) e ho a che fare anche con ragazzi più giovani e ho potuto constatare che determinati artisti sono realmente immortali e non solo per nicchie di pubblico. Grazie per il tuo commento.
Rispondi
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di BBSlow [user #41324]
commento del 15/03/2021 ore 13:46:42
Grazie a te per il riscontro
E' chiaro che la mia è solo un'opinione personale. Certi argomenti andrebbero sviscerati in modo molto più esteso, ho scritto tanto ma ovviamente i concetti sono tagliati con l'accetta.
Non trovo strano, né anomalo, che un trentenne (beato lui ;) ) apprezzi il rock e ne faccia la "sua" musica. E' una forma d'arte musicale che può dire molto a chiunque la sappia "leggere", e può dare molto a chi vi si dedica. Credo però che fare rock oggi sia una "nicchia" (in questo senso si, forse reazionaria); non proprio come dedicarsi alla lirica o alla canzone napoletana, ma concettualmente il senso è lo stesso. La musica, oggi, parla un linguaggio diverso. In fondo -ed è un paradosso- quello che tanti rimproverano ai Maneskin è proprio di essere giovani che non si adeguano al modello... Di essere diversi, di mettere in dubbio la certezze da vecchio rocker sui giovani capaci solo di usare l'autotune. E in questo, si, sono molto rock. E per un trentenne, più o meno, è lo stesso... :)
A presto
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di Kapa utente non più registrato
commento del 15/03/2021 ore 14:57:11
Il rock é una moda e sta timidamente tornando.
I maneskin non mi piacciono coi loro testi pesanti, prolissi, fastidiosi e linea vocale lamentosa.
Rispondi
di reca6strings [user #50018]
commento del 15/03/2021 ore 21:18:12
Mi è piaciuta la tua riflessione: asciutta, ma chiara e mi è piaciuta molto la riflessione di BBslow. Mi permetto solo di aggiungere che il ruolo della musica non è più quello degli anni '50 o '80. Come ha riconosciuto Elio: oggi la musica non è più centrale nella società, ci sono influencer, youtuber, calciatori ecc.. Ma questo non significa che la musica ed il rock siano morti, come molti qui sopra sostengono. Le arti hanno un coinvolgimento sociale diverso negli anni: si pensi solo che la pittura e la scultura erano, nel medioevo, i testi scolastici e chi le produceva era la rock star del tempo.
Buona musica
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 15/03/2021 ore 22:48:59
Che noia ragazzi..
Rispondi
di coldshot [user #15902]
commento del 16/03/2021 ore 20:25:45
Concordo, siate più concisi, chi ha voglia di leggere dei commenti lunghi come metà di Guerra e Pace sui Maneskin. ):):):):)
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di 5maggio2001 [user #36501]
commento del 16/03/2021 ore 10:48:08
per me la colpa è dei media, in Italia non danno spazio al rock, una volta RADIO 105 passava Vasco, i Nirvana, i queen, oggi hanno deciso di passare l'autotune, ecco che in italia si ascolta quello...
Anche in televisione se i programmi di canto o i reality avessero canzoni rock, il genere diventerebbe il più ascoltato a livello nazionale.
Rispondi
di latin28274 [user #45548]
commento del 16/03/2021 ore 14:56:02
Non credo che il rock sia reazionario ma che, onestamente, la grandezza di certi "periodi" rock sia difficilmente replicabile: la California del 67, Londra del 69, New York dei settanta, Los Angeles degli ottanta, e così via. C'è insomma la consapevolezza che non tutto quello che ci sia adesso sia necessariamente poco buono o che il rock sia "morto", ma, nel complesso, non così di livello rispetto ad altri periodi.
Forse anche a causa di internet è tutto più diffuso, ma potrebbe mancare un certo humus comune di alcune zone, anche nell'esecuzione (per me, piuttosto geriatrico nell'approccio, un duetto o una registrazione tra diversi musicisti senza mai suonare assieme è abbastanza un controsenso, e non solo nel rock).
Però, per me, ovunque ci sia gente che si sbatta con degli strumenti in mano, magari con una chitarra sporca, c'è il seme del rock.
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di Involt [user #51206]
commento del 29/03/2021 ore 06:57:39
MA PERCHE'?!?
Perché politicizzare sempre tutto?
Perché dividere chi fa la musica e chi la ascolta in "progressisti" e "reazionari"?

Negli anni '60-'70 del secolo scorso, per gli esponenti della sinistra classica (PCI) l'unica musica possibile era la musica classica: il rock era una manifestazione dell'Occidente, e vista come la peste. Ma loro si consideravano il massimo del "progressismo".

I Maneskin sono rock? Non lo so; per provare a rispondere a questa domanda dovrei sapere cosa sia il rock, ed adesso non lo so più. E' un po'come il "tempo" per sant'Agostino: fin quando nessuno me lo chiede so cos'é, appena qualcuno me lo chiede non lo so più. Ma adifferenza del tempo per sant'Agostino, una volta, cosa fosse il rock, si sapeva bene.

Oggi, invece, qualunque forma di "pop" (popular music) é "rock". Se Vasco Rossi canta "la compagnia" di Marisa Sannia "nobilitata" da un improbabile accompagnamento di chitarra distorta (e Stef Burns meglio di quello proprio non poteva fare) é "rock"; ma allora Marisa Sannia era rock? Anche "la casa bianca"? Confesso che non lo sapevo...

Sono vecchio. Ho un figlio ormai adulto. Che suona. I suoi riferimenti musicali sono gruppi rock che vendevano milioni di dischi (ovviamente 33 giri) quando lui non era ancora nato. Ne ho dedotto che il "rock" sarebbe una forma di "musica classica contemporanea".

Ed il "rock" condivide con la "musica classica" una caratteristica: necessita di studio. Si compone. E per farlo occorre conoscere la musica. Non é sufficiente che la conosca il sequencer MIDI, l'autore della base musicale che viene usata, o quello dei dischi che vengono mixati. Il fatto che un DJ vada a "suonare" presso un pubblico o che un Mahmood vada a "cantare" presso lo stesso pubblico fa rivoltare nella tomba con le stesse identiche giravolte Johann Sebastian Bach come Eddie Van Halen. O Luciano Pavarotti e Freddie Mercury.

I Maneskin sono "rock"? Non lo so; ma che mi frega? C'é un gruppo FB che si chiama "Ogni Volta Che Un Dj Dice Che Suona Da Qualche Parte Un Musicista Muore". Bene, di sicuro i Maneskin non hanno ammazzato nessuno. Neanche Marisa Sannia che purtroppo ha fatto tutto da sola.

Il rock é reazionario? Non lo so; ma che mi frega? Una volta lo era per gli iscritti alla FGCI; ora gli ex iscritti alla FGCI sono i nostalgici di un progressismo che fu, e ch odiava il rock.

Quindi io sarei un fascista di sinistra.

Ma questo già lo sapevo; la novità sta nel fatto che ora lo sapete anche voi.

Ma non di me; di me che vi frega?

Lo sapete di voi.
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