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Avete 20 minuti? Fatevi una pedalboard
Avete 20 minuti? Fatevi una pedalboard
di [user #910] - pubblicato il

Il fai-da-te è rifugio e salvezza per qualsiasi chitarrista squattrinato o che, semplicemente, è in cerca di un modo rapido, divertente ed efficace per impegnare un po' di tempo libero: lo ha fatto il nostro lettore Oliver, con una pedalboard costruita a velocità record.
Arriva per tutti, non si scappa.
Prima o poi, nella vita di un chitarrista arriva il momento in cui si deve riconoscere che non si può proprio convivere con pedali, cavi e alimentatori... allo stato brado.
Ci vuole una pedalboard, anche se i pedali sono solo due o tre.

I motivi sono più di uno:
- Praticità: tutto già cablato, attacchi una spina e un paio di jack e sei operativo
- Efficienza: i collegamenti sono saldi e sicuri, niente si muove e di conseguenza non ci sono sorprese con connessioni che sul più bello fanno i capricci
- Ordine: lo stesso numero di effetti occupa una superficie minore, tutta la cavetteria se ne sta al suo posto con disposizione precisa e semplice, facile da tenere sotto controllo. E anche carina da vedere
- Semplicità d’uso: tutto sempre allo stesso posto
- Sicurezza: non si corre il rischio di spostare qualcosa inavvertitamente.

Le soluzioni sono molte, per tutti i gusti e tasche. Ovviamente, meglio è realizzata, meglio (e più a lungo) funzionerà. I professionisti e chi se lo può permettere si rivolgono a laboratori specializzati che creano delle vere opere d’arte, perfette strutturalmente (magari pesanti quanto l’ampli) e tecnicamente, destinate a funzionare come si deve per molto tempo e molti chilometri, in tutte le condizioni.

Ma non tutti siamo professionisti, e spesso non abbiamo nemmeno un budget che ci consenta di affrontare l’investimento. Oppure, ammettiamolo, preferiamo piuttosto comprarci l’ennesimo overdrive o delay. Che CI SERVE. Quindi per noi poveri mortali poco oculati ci vuole una soluzione economica e fattibile in autonomia anche senza essere dei McGyver. Se non siamo troppo sofisticati e badiamo al sodo, si può fare.

Munitevi di:
20 minuti (... fatto?)
2 mani (ai più abili ne può bastare una)
Una quindicina di euro, a dirla grossa.

Avete 20 minuti? Fatevi una pedalboard

Tutto qui.
Si parte dalle dimensioni di base, che dipenderanno essenzialmente dal numero di pedali da installare (lasciate sempre un po’ di spazio in più per... il prossimo overdrive o delay) e dalle misure del contenitore per il trasporto: valigetta o borsa, quello che vi capita sotto mano e vi sembra possa fare al caso.
Personalmente mi trovo benissimo con le valigette in alluminio che si trovano a buon prezzo in qualsiasi Brico, e che a casa mia non mancano mai.
Quella che ho deciso di utilizzare (questa volta) misura 40x30x13 cm.

Il primo step consiste nel recuperare la base in legno. Consiglio il multistrato da 15mm, robusto ma leggero, indeformabile e facilmente lavorabile, reperibile praticamente ovunque. Ma va benissimo anche un vecchio tagliere o qualsiasi pezzo di legno dalle misure compatibili, purché non sia truciolare o MDF.
Con 2,50€ mi sono portato a casa la mia base, già tagliata perfettamente.
Una veloce scartavetrata agli spigoli e si può passare al...

Secondo step: qualcosa per cercare di tenere un pochino in ordine la cavetteria.
Le comuni canaline elettriche in plastica vanno benissimo. Si trovano in diverse dimensioni e possiamo scegliere quella che ci sembra più adatta. Generalmente per 4 o 5 pedali può tranquillamente bastare una canalina da 2x2 cm (costano 3-4€, sono lunghe 2 metri e si tagliano facilmente).
Prima di fissarla con due o tre viti sulla tavola possiamo predisporre delle aperture distribuite per consentire il passaggio dei cavi da e verso i pedali: bastano delle forbici robuste. Il bello della canalina è che ha un lato scorrevole che in qualsiasi momento ci permette di aprirla, aggiungere, togliere o spostare cavi e richiuderla in pochi attimi.
Se i cavi sono un po’ abbondanti, possiamo farli correre all’interno della canalina in modo da farne fuoriuscire solamente la lunghezza necessaria, senza creare disordinati grovigli.

Terzo step: una bella spruzzata di spray nero opaco (4€) renderà tutto elegantissimo e professionale (si fa per dire).

Avete 20 minuti? Fatevi una pedalboard

Quarto step: fissare i pedali, dopo un’accurata prova di cablaggio “a secco”.
Qui entra il gioco... la bicicletta! In una officina di riparazione cicli mi sono fatto “smagliare” una vecchia catena, ricavandone centinaia di occhielli metallici, piccoli, sottili e robustissimi. Al costo di un paio di caffè.
Ne bastano un paio, fissati al pedale tramite le stesse viti che ne chiudono la base, per avere due comodi occhielli esterni al pedale stesso, da avvitare alla base in legno con delle piccole viti autofilettanti. E il pedale non si muoverà più.

Avete 20 minuti? Fatevi una pedalboard

Preferisco di gran lunga questo sistema all’utilizzo del velcro, che non mi ha mai dato una sensazione di solidità e sicurezza. Lo riservo a un unico utilizzo: l’accordatore, che sposto da una pedalboard all’altra all’occorrenza.
Per essere certo della tenuta del velcro (adesivo) sulla tavola, ci sparo anche qualche punto di graffettatrice. Tiè.

Avete 20 minuti? Fatevi una pedalboard

Quinto e ultimo step: si cabla tutto e il gioco è fatto.
Non sarà certo come la pedalboard di Gilmour, ma dal ventunesimo minuto si può suonare.

Avete 20 minuti? Fatevi una pedalboard

Una volta finito, la valigetta conterrà la pedalboard e, considerata la profondità, anche tutti gli accessori (cavi, alimentatore, corde, plettri, attrezzi vari.
Fatto?
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