di Mario Monteleone [user #10] - pubblicato il 06 aprile 2003 ore 21:46
Di recente, sulle pagine di questo sito abbiamo spesso discusso di una questione vecchia quanto la musica: il feeling musicale, può essere insegnato, e quindi, appreso? Come è naturale, siamo ben lontani dall'aver trovato una risposta adeguata al problema; nel tentare di dare delle soluzioni sensate, ci siamo quasi sempre affidati alle nostre sensazioni personali - metodo che mi sembra per altro giusto e degno di considerazione. Solo in qualche caso, abbiamo cercato di supportare i nostri concetti portando esempi e pareri relativi a musicisti famosi ed affermati. Ma tant'è, la domanda è ancora lì, e la risposta risolutiva appare quantomeno lontana e nebulosa.Perciò, in quest'ottica, per stimolare le argomentazioni di tutti, voglio oggi presentarvi un contributo non mio alla vexata quaestio. Si tratta infatti di uno stralcio dell'introduzione scritta da Arrigo Polillo ad uno dei testi italiani più importanti per lo studio e l'insegnamento del Jazz, ovvero il notissimo Tecnica e arte del Jazz (1982, Ricordi, Milano) scritto da Giorgio Gaslini, libro che mi è capitato ultimamente tra le mani grazie alla gentilezza e alla cortese pazienza di un caro amico.