In quegli anni in cui le nostre aspirazioni di possedere degli strumenti di fascia medio-alta, cioè quelli che avevamo visto imbracciati dagli "R&R Heroes", si erano potute realizzare, però non comparivano le due chitarre ed il basso che oggi sono riconosciuti i più indicati per suonare il Rock e non solo, cioè in primis la Fender Stratocaster (messa in disparte tanto da rischiare la cancellazione dal catalogo Fender), poi la Gibson Les Paul che, dopo il vuoto di produzione 1962-1968 in seguito alla vertenza legale con Les Paul stesso, ricomparve proprio nel 1968 nel modello Standard prima, con i pickups P 90, e poi come De Luxe, dotata però dei mini-humbuckers che utilizzavano come mascherine le cover dei P 90 a cui era stato praticato il foro rettangolare. Per quanto riguarda il basso c'era sempre un Fender tra i maggiormente graditi, ma non era l'attualmente e nuovamente salito ai vertici delle preferenze Fender Precision Bass, bensì era il Coronado II realizzato da Roger Rossmeisl, un fuoriuscito Rickenbacker, mentre quest'ultima spopolava con il suo basso 4001, visto usare da Paul McCartney. Più abbordabile era il Gibson EB0 di cui anch'io riuscii a comperarmene uno a fine 1970 per lire 180 mila (dal suono fangoso e un po' cupo, ma che mi ha tenuto compagnia per 13 anni e che ancora rimpiango). La regina delle chitarre usate nei gruppi di inizio anni 70's fu la Fender Jazzmaster (anche nelle grandi orchestre quali quelle della RAI che prima usavano le Meazzi Hollywood modello Juppiter, sia chitarra che basso), mentre i capelloni-rocchettari dell'epoca preferivano la Gibson SG Custom, però solo nella versione Artic White con Hardware Gold, e qualche nostalgico del country la Gretsch G6120 G Brand, quella usata da Chet Atkins, mio sogno da allora (pochissimi la White Falcon e la G6122, mentre mi sono potuto permettere solo una molto più economica G5220 Junior Jet II, la preferita agli inizi da George Harrison, ma che mi soddisfa abbastanza).
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