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Beppe Gambetta in concerto al Six Bars Jail di Firenze 22.4.22
di [user #11224] - pubblicato il

Dopo 2 anni di inattività a causa dell’emergenza Covid siamo lieti di annunciare il ritorno di Beppe Gambetta al Six Bars Jail della SMS Serpiolle di Firenze. Un grande chitarrista che da anni oramai ha conquistato la vetta del panorama chitarristico internazionale, non solo di quello europeo, dove è senza dubbio leader indiscusso nel genere flatpicking, ma anche negli USA.
Virtuoso dello stile acustico, autore di sedici dischi (di cui quattordici album come solista e non, un live ed una compilation), vari libri e video didattici e un DVD "live", Gambetta ha consolidato la sua fama grazie alle numerose tournées, alle partecipazioni ai più prestigiosi festival, ed alla condivisione del palcoscenico con artisti della scena folk internazionale, quali, per citarne alcuni, Doc Watson, Tony Trischka, Gene Parsons, Norman Blake, David Grisman. E, naturalmente, Dan Crary, Tony McManus e Don Ross, membri con Beppe dei mitici "Men of Steel", il quartetto chitarristico cosmopolita - Usa, Scozia, Canada, Italia - che ha mietuto unanimi consensi di pubblico e critica in tutto il mondo.
Beppe Gambetta torna per la sesta volta al SBJ, dopo gli straordinari concerti del giugno 2007 (il primo grande evento organizzato dal club), settembre 2010, dicembre 2013 e la festa per il decennale nel novembre 2016 e nel 2019. Il passaggio di Beppe da Firenze ormai è diventato un ‘appuntamento’ per i ‘jailers’ al quale è difficile rinunciare, anche per l’amicizia nata in questi anni è rafforzatasi, concerto dopo concerto.
Questa però sarà anche l’occasione per ascoltare dal vivo l’ultimo album uscito nel 2020 dal titolo “Where The Wind Blows/Dove Tia O Vento” (pubblicato dall'etichetta canadese Borealis Records). Il quattordicesimo album del grande chitarrista genovese ha preso forma e cambiato aspetto durante il periodo della pandemia. 
'L'emergenza è lentamente calata su questo nuovo disco', ha spiegato Beppe Gambetta. 'Era partito in un momento spensierato con l'idea del rinnovamento, del fermarsi un attimo a raccontare se stessi dopo una carriera di movimento infinito, del cimentarsi con qualcosa di nuovo e trovare nuovi stimoli. Lentamente il significato del lavoro si è trasformato, è diventato atto di resistenza e risposta dell'arte alle avversità'. 
Una risposta. Una risposta importante. Quella di Beppe Gambetta, una delle figure più prestigiose e autorevoli della chitarra internazionale, offerta attraverso lo strumento più naturale: la musica. La sua musica. La musica nostra, per citare uno dei brani chiave di questo nuovo album, che è diventato un disco che introduce nel vocabolario espressivo dell'artista parecchie novità, attraverso dieci canzoni in cui Gambetta si scopre e si riscopre anche cantante, chitarrista elettrico e compositore ('fino ad ora provavo una forma di pudore e riservatezza che mi impediva di scrivere canzoni. Con questo lavoro sono riuscito a superarla e ora aspetto il giudizio di chi vuol bene alla mia musica per decidere se potrò continuare anche in questa direzione'). L'uso, accanto all'italiano e all'inglese, della lingua genovese (che, sottolinea Beppe, 'ha una sonorità molto poetica e mediterranea', e che nel brano che intitola l'album sottolinea la malinconia e la bellezza della sua città natale evocandone la storia fatta di emigrazioni, duro lavoro, viaggi per mare, alluvioni e tragedie collettive anche recenti) è il mezzo per un viaggio a ritroso e di riscoperta delle radici che recupera in parte composizioni prevalentemente autobiografiche che Beppe aveva lasciato nel cassetto e che altrove abbraccia territori a lui più familiari come il folk rock, il blues e il flatpicking ispirandosi ai viaggi del musicista e ai padri fondatori che lo hanno ispirato.
Info: www.smsserpiolle.it
Beppe Gambetta in concerto al Six Bars Jail di Firenze 22.4.22
 
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