Tribute: overdrive parametrico universale da Catalinbread
di redazione [user #116] - pubblicato il 20 aprile 2022 ore 08:40
L’overdrive Catalinbread riprende il vecchio circuito VariOboost per costruirci intorno una macchina del tono che promette di accontentare tutti, dai musicisti country ai metallari incalliti.
Il mercato degli effetti a pedale è quanto mai ricco e variegato, e inventarsi qualcosa di originale può essere davvero difficile, soprattutto quando si vuole regalare ai musicisti un overdrive tradizionale che abbia quel quid in più per convincere i chitarristi a riservargli un posto nelle loro affollate pedaliere.
Il Tribute trova la sua unicità nella flessibilità timbrica e, proprio grazie a questa, potrebbe mandare in pensione più di un concorrente, sfoltendo la pedalboard fino a diventare il solo “modificatore sonoro” di cui qualsiasi musicista potrebbe aver bisogno.
Le promesse alla base del Tribute sono impegnative, e Catalinbread crea grandi aspettative introducendo il suo overdrive come un circuito capace di offrire qualcosa di speciale a qualsiasi genere di musicista, che suoni pop, blues, rock, country, fusion o metal.
Gioca senza dubbio un ruolo centrale in questo la presenza di un controllo di gain dall’escursione importante e ben utilizzabile a qualsiasi livello di regolazione, ma la chiave della versatilità offerta dal Tribute è l’adozione di un filtro parametrico in luogo del classico controllo di tono, prendendo in prestito il concetto alla base del VariOboost, uno dei primi pedali ideati da Catalinbread.
L’equalizzatore è attivo, con un’escursione di +/-12dB e una frequenza selezionabile da 70Hz a 1,4kHz, per scolpire con decisione e precisione la banda desiderata tra il low-end più estremo, la sezione più acuta e tutta la gamma media con l’accuratezza propria di un dispositivo di tone shaping da studio di registrazione.
A un primo ascolto in video, la flessibilità del circuito è effettivamente impressionante.
L’interfaccia a tre manopole tipica degli overdrive, con gain, volume e tono, si arricchisce quindi di un quarto potenziometro per decidere qualche frequenza dev’essere toccata dai toni.
Lo scopo del Tribute è muoversi in orizzonti sonori estremamente diversi tra loro, lasciando che sia il musicista a decidere il carattere dell’overdrive in base alla propria strumentazione e ai suoi gusti, spostandosi dai medi prominenti di un overdrive dal sapore vintage a quelli scavati di un distorsore da thrash metal, strizzando l’occhio a circuiti distintivi come un treble booster o per dare una spinta sui medio-bassi a un single coil e farlo suonare più vicino a un humbucker, e viceversa.
Nella pagina dedicata sul sito ufficiale è possibile consultare la scheda tecnica completa e ascoltare una vasta selezione di video demo che vedono il Tribute muoversi nei contesti sonori più disparati.