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Hammertone: pedali Fender per chi inizia
Hammertone: pedali Fender per chi inizia
di [user #116] - pubblicato il

La serie Hammertone raduna nove pedali facili da usare e dal costo accessibile per chi inizia, ma con una costruzione solida per accompagnare sul palco i chitarristi più esperti.
Suonare una chitarra elettrica senza abbinarle una nutrita collezione di effetti a pedale può essere limitante o, quantomeno, è certo che ci si perde un bel po’ di divertimento. Nei decenni, Fender ha più volte affrontato il tema con stompbox di ogni tipo, spesso rivolti ai professionisti e sempre tenendo l’asticella della qualità a un buon livello. Con essa, anche il prezzo poteva diventare proibitivo per un aspirante musicista.
Il crescente interesse dei giovani nei confronti della chitarra porta ora a riconsiderare il pubblico tipico a cui un costruttore di effetti si rivolge, e Fender lo fa svelando una nuova gamma di pedali espressamente pensati per chi si avvicina per la prima volta al genere.

Rispetto alle precedenti serie di pedali Fender, gli Hammertone sono maggiormente rivolti ai musicisti meno esperti in fatto di effettistica, mettendo insieme delle interfacce di gran lunga semplificate e un prezzo ridotto per il pubblico. La promessa è quella di fornire prodotti comunque resistenti, durevoli e affidabili grazie a un solido contenitore in metallo, con la praticità dei jack disposti sul lato superiore per entrare in qualsiasi pedaliera.



Rivolti agli esordienti, ma progettati per fare gola anche agli strumentisti più navigati, gli Hammertone si compongono di nove modelli tra saturazioni, modulazioni e ambienti, tutti accompagnati da nomi estremamente esplicativi. Fender li racconta tutti con dei video approfonditi, uno per categoria.

Overdrive è la saturazione leggera del gruppo. Il pannello dispone di manopole per la regolazione del volume, del tono e del gain. Vi si affianca un insolito potenziometro Pre-Mid Boost con cui spingere la gamma media a monte della saturazione in modo da far lavorare l’overdrive come un mid-boost organico e ricco di carattere.
All’interno dello chassis, un trimmer permette di dosare la presenza delle frequenze più acute per consentire ai musicisti più smaliziati di cucirsi addosso lo stompbox al meglio.

Il modello Fuzz ricrea i canoni della distorsione d’annata, sporca e graffiante. Anche per lui ci sono tre manopole per i toni, il livello d’uscita e la quantità di saturazione, affiancate stavolta da uno switch per aggiungere un raddoppio all’ottava superiore che emerge man mano che si spinge verso i registri acuti.
Un trimmer interno tiene qui a bada le frequenze alte per rendere così il timbro più rotondo e compatto secondo necessità.

Distortion è lo stompbox rivolto al rock e all’hard rock propriamente detti. Le manopole per volume e gain si affiancano stavolta a un’equalizzazione attiva a due bande, con Treble e Bass capaci di spingere fino a 15dB e un trimmer interno per personalizzare ancora più a fondo la risposta del distorsore.

Metal spinge la riserva di gain verso lidi ancora più estremi, sfociando nell’hi-gain dell’heavy metal anni ’90 e modellando il timbro verso una decisa equalizzazione a V, ampiamente personalizzabile grazie ai controlli di High e Low attivi e al trimmer interno.



Il reparto ambienti si apre con il Reverb, un riverbero di stampo tradizionale e ampiamente personalizzabile grazie alle regolazioni di Time, Damp e Level, più due switch per il tipo di riverbero e la brillantezza generale delle code.

Il primo Delay della serie sfrutta un’architettura digitale per ripercorrere i classici dei circuiti analogici. I parametri qui sono gli immancabili di Time, Feedback e Level, accompagnati da uno switch Type per tre generi di delay in stile vintage e Mod per aggiungere una leggera oscillazione sulle ripetizioni.

Space Delay, ispirato agli echo multi-testina d’epoca, permette tessiture più complesse da selezionare e personalizzare con gli switch Pattern e Mod. Due trimmer interni permettono di gestire Rate e Depth - velocità e profondità - della modulazione.



Tra le modulazioni non può mancare il Flanger, espressivo grazie alle manopole di Rate, Depth e Manual, ma immediato nell’uso grazie alla scelta di ridurre la risoluzione a uno switch indicato con Res e di riunire una serie di sonorità tipiche sotto il selettore denominato Type.

Chorus offre un approccio quanto mai tradizionale, con manopole per la profondità dell’oscillazione, la velocità dell’LFO e il livello d’uscita. Accanto, uno switch Type dà accesso a tre sonorità differenti e la levetta Tone mette maggiormente a fuoco e con facilità il timbro generale dell’effetto, in modo da farlo sposare al meglio con i mix del caso.



Sul sito Fender, la collezione Hammertone al completo può essere consultata a questo link, con schede tecniche, foto e prezzi di listino per il mercato statunitense.
chorus delay distortion effetti singoli per chitarra fender flanger fuzz hammertone metal overdrive reverb space delay ultime dal mercato
Link utili
Serie Hammertone sul sito Fender
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di Sykk [user #21196]
commento del 27/05/2022 ore 17:20:34
Dalla quantità di controlli non mi sembrano neanche troppo per neofiti, potrebbero essere interessanti.
Rispondi
di bettow [user #30179]
commento del 27/05/2022 ore 23:28:06
Io ci sto facendo un pensierino per l'overdrive, ha un bel suono crunch che mi ricorda molto quello naturale di alcuni ampli fender valvolari.
Rispondi
di giambibolla [user #5757]
commento del 28/05/2022 ore 14:26:50
Bizzarro: pedali made in fender e nemmeno uno spring reverb nè un tremolo…
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 28/05/2022 ore 17:40:31
Per quelli devi comprarti l'ampli : )
Rispondi
di onlyfender [user #5881]
commento del 29/05/2022 ore 13:54:27
Sono combattuto sull'estetica, hanno un loro fascino vintage ma qualcosa stona. Forse le scritte degli effetti.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 31/05/2022 ore 16:45:25
I suoni sembrano validi ed apprezzo molto i jack sul top. Ma che siano per chi inizia proprio no: pensando al minimo dei minimi (distorsore, chorus e delay) servono 300 euro, con la metà si compra una più che valida pedaliera digitale che comprende anche emulazione di ampli e pedale d'espressione. Per chi inizia meglio pedali da 20/25 euro (mosky o rowin, ad esempio), con cui puoi fare una pedalierina decente spendendo 100/150 euro ed hai idea di come suonano certi effetti.
Ciao
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 03/06/2022 ore 21:52:03
Ormai si potrebbe fare pedali grandi con tutti gli effetti più ricercati e comuni (accordatore, compressore, distorsore, chorus e delay) comandati da una decina di knob. A trenta euro ormai secondo me in Cina sono capaci e suonerebbe pure bene.
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