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Starfire I Jet90: versatilità archtop dal jazz al rock
Starfire I Jet90: versatilità archtop dal jazz al rock
di [user #116] - pubblicato il

Tre P90, selettore a sei posizioni e ponte mobile in stile vintage su una finitura nera e oro: testiamo la Starfire I Jet90, la più versatile delle archtop Guild.
Per chi è cresciuto con i suoni degli anni ’60, le semiacustiche Guild sono una garanzia di stile, originalità e carattere. Per questo, quando l’azienda ha reintrodotto le linee classiche di casa con le rinnovate Starfire del 2020, il cuore dei fanatici ha avuto un sobbalzo. La gamma ha ripreso le caratteristiche più amate dei modelli d’epoca, le ha miscelate a un’affidabilità moderna e ha impastato il tutto con un prezzo accessibile. Il risultato è una piccola collezione di pezzi ricchi di fascino, tra configurazioni profondamente legate alla tradizione elettrica e soluzioni meno scontate, come la Jet90 a tre pickup su cui abbiamo messo le mani.

Starfire I Jet90: versatilità archtop dal jazz al rock

Abbiamo voluto affidarla in video a Mario Aubry, bluesman provetto con un vocabolario che spazia fino al rock più aggressivo.



I legni
La Starfire I Jet90 è una semiacustica a cassa ampia, ma sottile quanto basta da risultare facile da imbracciare anche per un fisico minuto.
Le tavole di top e fondo, entrambe bombate, sono in acero e racchiudono al loro interno un blocco centrale in mogano massello provvisto di camere tonali, per ridurre il feedback senza appesantire lo strumento e fornendo, comunque, un’adeguata risposta acustica.
Disponibile nelle tre finiture satinate nero, bianco e oro, vede anche un manico verniciato per un look da “abito da sera” valorizzato anche dalla grossa paletta in tinta e dai binding color crema che corrono intorno a top, fondo e manico.

La suonabilità
Il manico in mogano con profilo Modern Thin U è abbastanza largo, leggermente schiacciato sul retro, ottimale per articolare accordi dai voicing elaborati ma comodo anche per le parti soliste, grazie a un raggio di 12,5 pollici per la tastiera in palissandro che garantisce una buona risposta sui bending anche più ampi.
Si tratta di una chitarra dall’impronta profondamente tradizionale e l’action non è bassissima. Di fabbrica, è giusta per permettersi un accompagnamento più deciso e qualche corda strappata con le dita senza temere frustate e ronzii. In generale la suonabilità risulta comunque morbida, grazie al diapason corto di 24,75 pollici.

L’hardware
Nel seguire un’impronta generale decisamente vintage, il ponte mobile non è estremo nelle escursioni. Marchiato Guild, è morbido sotto la mano e dà una buona sensazione di solidità, regalando quell’inconfondibile approccio dei sistemi in stile Bigsby dove la leva va mossa con più decisione per avvertire un vibrato consistente rispetto a un Tremolo tipo Fender, e il vero piacere arriva quando si impara a padroneggiarla per eseguire dei caldi glissati, per fare il verso a una lap steel e per eseguire tutti i trick tipici del genere.
Le meccaniche in linea in stile vintage su una paletta così grossa potrebbero far temere per la stabilità d’accordatura, soprattutto verso i cantini, e invece - complice l’angolo d’incidenza praticamente nullo delle corde al capotasto - la tenuta è più che dignitosa, sufficiente a portare a termine svariati brani prima di sentire il bisogno di un ritocco.

Starfire I Jet90: versatilità archtop dal jazz al rock

L’elettronica
Con i suoi tre pickup Guild Franz P90 e un selettore a sei posizioni totali, la Jet90 ha tante voci e non rinuncia a quelle classiche di una archtop a due pickup.
Il selettore - ispirato direttamente alla tradizione Guild anni ’50 - è di tipo rotativo, posizionato sulla spalla inferiore. Tale espediente permette di avere le normali combinazioni di una chitarra a tre pickup con in più, in ultima posizione, il pickup al manico sommato a quello al ponte in configurazione hum canceling.

Il suono
Fedele al nome che porta e alla tradizione di cui si fa carico, la Guild suona jangly, aperta, dal buon attacco, ma anche piacevolmente profonda sui bassi che ne escono legnosi, non gonfi e sempre ben dettagliati. Si direbbe che la gamma medio-bassa è il pezzo forte dello strumento, che risponde gutturale e organico a ogni sollecitazione.

In distorsione viene fuori tutto il ringhio dei P90, che stupiscono comunque per la silenziosità anche nelle posizioni non hum canceling.
I bassi non ne escono affatto prepotenti, i medi risultano presenti e gli acuti sono frizzanti, ma comunque tenuti a bada in un timbro generale intelligibile, con tutto il sustain della cassa cava che vibra vigorosa, ma che non cede facilmente ai fenomeni di feedback.

Starfire I Jet90: versatilità archtop dal jazz al rock

Divertente, fascinosa e affidabile, la Starfire I Jet90 colpisce piacevolmente per il carattere di cui è capace, per l’impronta retrò unita a combinazioni sonore meno scontate che permettono di muoversi con una discreta disinvoltura tra svariati generi musicali, contando sulla calda dolcezza di un P90 dall’output non esagerato che riesce finanche a osare qualche escursione nel punk e nell’hard rock, dove comunque non slabbra, non si ingolfa, non stride.
Parte della Newark St. Collection ispirata ai classici Guild, siede perfettamente in fascia media, pronta per riempire un gap in cui è davvero difficile trovare chitarre archtop con la stessa originalità, storicità e notevole flessibilità sonora con un rapporto qualità/prezzo tale da rendere una prova sul campo un vero must per gli appassionati del genere.

Sul sito Guild è possibile conoscere meglio la Starfire I Jet90 a questo link. In Italia la chitarra è disponibile con la distribuzione di Adagio.
chitarre semiacustiche guild starfire i jet90
Link utili
Starfire I Jet90 sul sito Guild
Sito del distributore Adagio
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