Volevo condividere con voi una mia esperienza di circa 2 anni fa. Suonavo in un gruppo che fa cover rock anni 60/70. Il gruppo andava discretamente e avevamo anche un certo numero di date in pub/ birrerie/ ristoranti. Le mie "prestazioni" come chitarra ritmica e solista erano accettabili, non sono certo un campione, ma penso nemmeno l'ultimo dei chitarristi...Ho persino raccolto dei complimenti.Provavamo con regolarità, tutte le settimane. Posso dire che conoscevo bene il repertorio, era " nelle mie dita", mi esercitavo molto anche a casa da solo. Una sera, durante un concerto, ho cominciato ad avere delle esitazioni in qualche assolo, che solitamente mi venivano in maniera più che accettabile. Questo accresceva la mia emozione, la mia ansia, l'imbarazzo verso il pubblico e condizionava tutta la serata. In un successivo concerto tutto andò meglio.
Poi, in un'altra serata, " il disastro"...ho sbagliato clamorosamente gli assoli di Smoke on the Water e The Wall, peraltro assoli ben noti alle orecchie di un pubblico anche distratto. Naturalmente, tutta la serata fu condizionata, suonando in maniera rigida, bloccata...Ancora emozione,ansia,imbarazzo e rabbia. Erano assoli che avevo suonato decine di volte, alle prove e in pubblico. Da notare, inoltre, che non sono un ragazzino, ho superato gli "anta"da molto...Il gruppo rimase ovviamente male, ma fu " comprensivo". Successivamente ho deciso, davvero a malincuore, di abbandonare il gruppo. Mi ero convinto che non ero tagliato per suonare in pubblico, mantenendo una certa disinvoltura in maniera continuativa. Ora suono a casa, il mio pubblico sono le pareti della mia stanza... |