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Yvette Young:
Yvette Young: "Non mi interessa lo shred ma scrivere bella musica"
di [user #17404] - pubblicato il

Abbiamo chiesto a Yvette Young giovane chitarrista tra le più influenti dell'attuale scena strumentale, cosa abbia acceso in lei la voglia di suonare e, soprattutto, di farlo in una band.
La band di Yvette Young sono i Covet e sorprendono con un originalissimo mix di generi e influenze: ci sono le atmosfere stralunate e sognanti dell'indie rock più romantico che si spalmano sui portamenti e groove cervellotici del migliore math rock. Ma anche raffinatezze armoniche jazz, tratteggiate da cascate di arpeggi di estrazione pianistica che Yvette snocciola con scioltezza disarmante e suoni deliziosi. Eppure il virtuosismo che, comunque, emoziona per purezza e modernità nel playing di Yvette, pare non essere il frutto del desiderio di emulazione nei confronti di altri chitarristi...​

Yvette Young: "Non mi interessa lo shred ma scrivere bella musica"

"Se dovessi raccontare come ho iniziato a suonare, come ho iniziato a stare in una band e come sono arrivata al mio sound attuale, la cosa che potrebbe incuriosire è che mai sono stata interessata o coinvolta dalla scena strumentale dei chitarristi, virtuosi, degli shredder. A me piaceva ascoltare le band, tanto che da adolescente, appena ho potuto, mi piaceva sgattaiolare a certi concertini punk che si tenevano in piccole feste private nella mia zona. Adoravo vedere le persone che stavano assieme, suonavano e si divertivano come una band. In quel periodo ho iniziato ad appassionarmi ad una scena di band punk o, più ancora, di gruppi che suonavano post rock tipo AMERICAN FOOTBALL o THIS WILL DESTROY YOU. Insomma, mi piaceva tutto quello che mettesse al centro della musica il songwriting, la scrittura di melodie efficaci. Per questo non mi sono mai sentita, non ho mai cercato di essere una shredder, perchè quello che mi interessa è suonare e offrire alle persone bella musica, belle canzoni ricche di melodia."

E voi? Cosa ha acceso la vostra voglia di essere il chitarrista di una band?

 

Yvette Young è stata la protagonista della puntata di "Note di Stile" dedicata ai nuovi Guitar Hero. "Note di Stile" è lo show che ogni prima domenica del mese Gianni Rojatti, assime a Mattia Maieli,  cura per Accordo.it su Radiofreccia
covet yvette young
Link utili
Yvette Young sul sito Ibanez
Il profilo Instagram di Yvette Young
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di pelgas [user #50313]
commento del 02/12/2022 ore 06:14:40
Tecnica e cuore, invece, si rinforzano a vicenda
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di Guycho [user #2802]
commento del 03/12/2022 ore 13:56:07
infatti ne ha da vendere
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di kross [user #16328]
commento del 02/12/2022 ore 08:30:21
Yvette Young è sublime! Nel modo di suonare, nelle atmosfere che crea, nel portamento musicale.
E il fatto che tenga il vinile di Van Halen II in bella vista sul mobile, la rende ancora più apprezzabile.
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di gerlop [user #44005]
commento del 04/12/2022 ore 10:43:09
La musica è tutto, anche shred. Chi ha capacità virtuosistiche, perché mai non dovrebbe coltivarle e utilizzarle? Sui gusti personali non discuto ma sono contro chi è contro i virtuosi...
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di brozio77 [user #10423]
commento del 04/12/2022 ore 23:33:59
nessuno è contro semplicemnte lei, come anche io, non sento la necessità di essere un virtuoso ma pure io penso piu alla composizione di un brano, che al solo fulmicotone. sono scelte ognuna rispettabile.
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di THE_Luke [user #31235]
commento del 06/12/2022 ore 08:30:15
«E voi? Cosa ha acceso la vostra voglia di essere il chitarrista di una band?»

Il finale di "Domination" dei Pantera (la parte dopo il solo), per dirne una che mi viene in mente al volo, è un muro cosi spesso di suono che non puoi costruirlo da solo. ecco cosa mi fa venir voglia di suonare in una band e non da solo.
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di BigThumb [user #22989]
commento del 09/12/2022 ore 09:58:28
Tecnica come strumento al servizio della bella musica, appunto (capacità e vena compositiva, ricerca raffinata della melodia, ecc..). Ovvio che l'ipertecnico carente o privo delle caratteristiche precedenti deve basare tutto sull'esibizione fine a se stessa, lo shredding appunto.
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di Fanthy [user #51162]
commento del 11/12/2022 ore 15:53:51
Certamente...infatti nel suo modo di suonare primeggiano proprio i virtuosismi.
Non è che una cosa esclude necessariamente l'altra; perché deve sostenere una cosa del genere?
Perché se sei uno smanettone non puoi scrivere bei pezzi? Boh...
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di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 12/12/2022 ore 09:57:56
Ciao Fanthy, penso che forse sia esagerato dire che nella proposta musicale di Yvette primeggino i virtuosismi..ci sento tante cose, dalla ricerca sonora alla cura esecutiva, dalla sensibilità ritmica mai scontata alla scrittura che privilegia sempre la canzone piuttosto che l'ostentazione delle capacità tecniche. In questo la Young si scosta dallo Shred...molti dischi di quel genere, degli anni '80 '90 (dischi che ho amato moltissimo, per carità) per quanto avessero " anche" bella musica da offrire, si percepiva nascessero con la priorità di dare sfoggio a un linguaggio nuovo e tecnicamente stupefacente. Racer X, Greg Howe, Tafolla, il primo Kotzen...la musica di Yvette si sente che nasce con un'urgenza completamente differente!
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