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Stewart Copeland: Police Diaries 1976-'79
Stewart Copeland: Police Diaries 1976-'79
di [user #116] - pubblicato il

Stewart Copeland ha da poco annunciato la pubblicazione di un libro che permetterà di sbirciare agli albori della storia dei Police, band meritevole di svettare tra i gruppi più autorevoli ed influenti della storia del rock, fondata dallo stesso batterista.

 
Il libro, di cui si prevede l'uscita nella seconda metà del 2023, si intitola Police Diaries 1976-' 79 ed è, in effetti, la pubblicazione dei diari che il batterista teneva negli anni della formazione dei Police: dall'esordio con il singolo "Fall Out”, al debutto discografico di OUTLANDOS D'AMOUR (1978) fino all'uscita del secondo album, REGATTA DE BLANC (1979), capolavoro riconosciuto del trio formato da Sting, Andy Summers e Stewart Copeland.
Note, appunti e ricordi trasformati in un racconto che si sofferma soprattutto sull'adesione e interesse che il giovane batterista aveva nei confronti dell'allora nuovissimo movimento punk. "Ero un batterista stralunato, con i capelli lunghi, che suonava musica progressive in una band chiamata Curved Air, quando nel 1976 capì che il punk era il futuro. Fu un autentico miracolo convincere Sting - musicista raffinato e vicino al jazz NDR - a darmi retta e unirsi alla band che volevo formare. Perchè non avevo nulla in mano, se non una manciata di pezzi sconclusionati che avevo scritto io: canzoni da due accordi con testi allucinati"

Stewart Copeland: Police Diaries 1976-'79

Effettivamente, quei pezzi che formeranno il primissimo repertorio live dei Police, erano una manciata di canzoni che suonate tutte assieme e al massimo della velocità - come il canovaccio del punk imponeva - duravano meno di dieci minuti! Sting, infatti, non aveva ancora tirato fuori dal cilindro le idee che si trasformeranno in capolavori senza tempo come "Walking On The Moon", "Message In A Bottle" "Don't Stand So Close To me"; perdipiù, ancora mancava la raffinatezza armonica e la visione futuristica sonora della chitarra di Andy Summers (che si unirà successivamente ai Police, il cui primo chitarrista era tale Henry Padovani, punk verace più per tangibili limiti tecnici che per autentica vocazione). Ciò nonostante, in quei pezzi era già presente l'energia, la frenesia sonora, l'impeto che resterà sempre, uno dei tratti distintivi della musica dei Police, anche nella loro fase più matura e pop.

Stewart Copeland: Police Diaries 1976-'79

Ad arricchire il racconto di Copeland in Police Diaries 1976-'79 ci sarà la presenza di demo e registrazioni realizzate in quegli anni. La prima chicca, pubblicata in contemporanea alla notizia dell'uscita del libro, è "Clown’s Revenge" un provino realizzato interamente da Copeland e registrato in un appartamento di Mayfair nel 1976. Il pezzo, un folle e delirante ibrido punk progressive, resterà presente nel repertorio dei primissimi Police, fino a quando Sting, iniziando a contribuire alla scrittura e produzione del materiale della band, decise di cassarlo. "Clown’s Revenge" permette comunque di riconoscere e apprezzare caratteristiche stilistiche e di scrittura (voicing di chitarra su tutto) ritrovabili poi nel progetto solista di Stewart Copeland, Klark Kent. 



Police Diaries 1976-'79 completa una serie di novità e pubblicazioni che nel corso degli ultimi mesi hanno tenuto i riflettori puntati sui Police. Lo scorso marzo è stata presentata la riedizione aggiornata di POLICE AROUND THE WORLD, storico documentario che testimoniava l'ascesa al successo della band mentre, lo scorso novembre, è stato pubblicato uno speciale picture disc dedicato a GHOST IN THE MACHINE(1981) quarto album dei Police (registrato ai Caraibi sotto la produzione di Hugh Padgham) contenente classici come "Every Little Thing She Does Is Magic", "Demolition Man" o "Spirits In The Material World".
Soprattutto, è stato da poco annunciato il tour che quest'estate porterà in 'Italia - per la prima volta - STEWART COPELAND: POLICE DERANGED FOR ORCHESTRA, un concerto in cui i classici dei Police sono proposti nei nuovi arrangiamenti scritti da Stewart Copeland. Arrangiamenti che ne prevedono un'esecuzione orchestrale, supportata da tre voci femminili e un power trio rock: chitarra, basso e batteria suonata dallo stesso Copeland. Queste le date:

Stewart Copeland: Police Diaries 1976-'79

MERCOLEDì 12/07/2023 – UDINE – Udin&Jazz Festival 
VENERDì 14/07/2023 – PERUGIA – Umbria Jazz 
DOMENICA 16/07/2023 – TRENTO – Location da definire
LUNEDì 24/07/2023 – GARDONE (BS) – Tener-a-mente
MARTEDì 25/07/2023 – FIRENZE – Musart Festival
GIOVEDì 27/07/2023 – SICILIA – Location da definire
punk stewart copeland the police
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di BizBaz [user #48536]
commento del 27/01/2023 ore 19:35:57
Batterista micidiale Copeland, uno dei miei preferiti in assoluto
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di Francescod [user #48583]
commento del 27/01/2023 ore 23:35:26
Nel suo libro autobiografico, Summers racconta anche le origini dei Police. In particolare, sottolinea il fatto che Copeland era totalmente in fissa con il punk e che le performance dei primi Police erano al fulmicotone: velocissime e violente ma senza molto costrutto. Lo stesso Summers pensava ogni tanto che i suoi compagni non sapessero suonare. Lui è più grande di età e soprattutto era cresciuto con un grande interesse per il jazz, la musica indiana, la psichedelia e l'epoca delle chitarre soliste di Clapton e Hendrix. Aveva militato brevemente nei Soft Machine e negli Animals. Fu dopo una serie di concerti rumorosi e abbastanza insoddisfacenti che il gruppo trovò la sua formula, grazie a Sting, che scrisse Roxanne dopo un viaggio a Parigi. Dal punto di vista del genere, scambiarono il punk con il reggae e trovarono la formula vincente (inizialmente negli Stati Uniti, perché in Inghilterra l'accoglienza era stata pessima). E il manager, il fratello di Stewart Copeland, li incoraggiò a proseguire su quella strada. Il resto, come si suol dire, è storia.
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di kitestra78 [user #30170]
commento del 31/01/2023 ore 11:36:30
Sarò pure di parte perchè suono da anni in un tributo a Sting e Police, ma la grandezza di questo trio è ancora lungi dall'essere compresa in pieno. Ascoltando bene tutta la discografia si capisce quanto fossero eclettici e quanto potenziale sviluppassero con soli 3 elementi: cosa assolutamente non comune ad altre band, anche di maggior successo. Il fatto che poi siano riusciti a scalare le classifiche mondiali e ad affermarsi come fenomeno pop globale (agli esordi di MTV), è un ulteriore blasone. Peccato che sia durato talmente poco - hanno smesso a metà anni 80, salva la reunion postuma nel nuovo millennio - che pian piano il loro ricordo stia (a mio parere) svanendo ...
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di MM [user #34535]
commento del 01/02/2023 ore 12:25:18
Concordo, questi tre li metto nell'olimpo di sempre.
Ci hanno lasciato qualcosa di irripetibile, peccato veramente non abbiano durato tanto.
Rispondi
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