Quando a fine anni 60s mettemmo per la prima volta le mai su una tastiera, la scelta era limitata agli organi elettronici Farfisa o Bauer, salvo per chi aveva soldi da spendere, agli Hammond (ricordo il Piper che non mi piacque molto). Poi comperammo qualche piano elettrico CEI e cominciammo a vedere i moduli di cui io comperai subito un Roland SC 50 che ancora posseggo. Poi venne la moda delle tastiere dei violini e mi fu comandato di acquistare una Li Logan 4 ottave se volevo rimanere nel gruppo, in più comperai una delle più gettonate, all'epoca, batterie elettroniche, la Korg Rhythm 55 per passare poi alla DDM-220 ed infine alla Super Section PSS-50, fatte fuori tutte:
Un giorno il mio compianto amico, ferroviere ed ottimo tastierista, Michele, mi pregò di accompagnarlo al basso e chitarra ad un ricevimento di matrimonio da tenersi a Nocera Inferiore; io mi portai il mio fedele Fender Jazz Bass ed una Fender Mustang Competition Blue che preferivo alla Gibson SG in quelle occosioni (era molto più imbracciabile e leggera), lui invece si presentò con una brava, bella e giovane cantante di Torre Annunziata, come strumeto aveva una tastiera della Roland, la E 70, completa d'accompagnamenti e che io vedevo per la prima volta, lui che usava da sempre un doppia tastiera Viscount. Poi a casa di mia sorella vidi che il marito, Mario, medico anestesista ed a cui piaceva sia la fotografia che la musica, aveva comperato una Roland E 35 insieme ad un modulo piano della Korg (che poi mi rifilò), pertanto andai da Davide, mio amico studente d'ingegneria e che lavorava nel negozio di Salvatore Ceruti, che mi parlò di queste 3 tastiere Roland in maniera molto positiva, era l'anno 1991, però poi me ne uscii con un basso Ibanez RS924 di cui non era proprio in programma l'acquisto. Adesso posseggo una Master Roland A-49 a cui collego 2 moduli della VOCE, un Micro B che emula l'Hammond e un Electric Piano che emula il Fender Rhodes
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