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Ecco perché non ho una Gibson Firebird
Ecco perché non ho una Gibson Firebird
di [user #50760] - pubblicato il

Sì, lo so, ho già battuto l’argomento “commessi” ma serve tornarci sopra, come su certi blues impolverati che ogni tanto, chissà come, ci ritroviamo a rievocare. Avevo dimenticato un fatto successo tempo fa ed è finalmente giunto il momento che ne siate a conoscenza.
Venticinque banconote, venti da cinquanta e cinque da cento. Tante ne serbavo in tasca, in un rotolino protetto dalla mano ben stretta. Una cifra certo non esorbitante, ma non mi capita spesso di maneggiare contanti ed è forse anche per questo che me ne sto lì così, all'erta come un cane quando il padrone armeggia vicino alle sue ciotole. Sto impettito, di ottimo umore, in questo bel negozio di chitarre organizzato a pareti tematiche, una per ciascuno dei grandi marchi americani. Non ci vengo spesso, ci sono entrato due volte, una per curiosare brevemente e un'altra per comprare cose di poco conto, qualche pacchetto di corde e due magliette.
Stavolta invece sono qui per una missione importante, so perfettamente cosa voglio e ce l’ho proprio davanti al naso: è una Gibson Firebird Tobacco Burst. Il fatto di essere entrato in una band che suona southern - e soprattutto i Lynyrd - mi ha fatto vincere le ultime, flebili resistenze. 1.490 euro il costo dell'oggetto, con i dieci di resto comprerò una muta di Ernie Ball Super Slinky e un paio di plettri Dava Control, tornerò a casa con le tasche vuote e un desiderio realizzato in più: operazione win-win facile, nessuno si farà male. Ma non avevo fatto i conti con Lui, il commesso-fenomeno. Lui pare uscito dal set di "The rocker - Il Batterista Nudo": se fosse stato nel cast, comunque, avrebbe senz'altro rivestito un ruolo insignificante, e per interpretarlo non avrebbe dovuto sforzarsi. 

Ecco perché non ho una Gibson Firebird

Ma torniamo al qui e ora: il negozio è semivuoto, o meglio, me compreso i (potenziali) clienti sono tre, oltre a Lui e a un suo collega che sta sullo sfondo, perso dietro a bolle e fatture. Io indosso il sorriso d'ordinanza di colui che sta per togliersi un bello sfizio e, so che vi sembrerà strano, la Firebird non voglio nemmeno provarla. Amo l'oggetto e va bene così. Mi basta che qualcuno la stacchi dal muro, la metta nella sua custodia, riscuota il mio vil denaro e mi congedi. Invece Lui, anche se incrocia il mio sguardo mentre io ammicco cordiale, mi ignora e va da un altro cliente. Si conoscono, per un po' fanno gara a chi ne sa di più riguardo a una Custom Shop che arriverà in negozio non si sa bene quando. Il tempo scorre, l'argomento si sposta sulle vacanze, poi il tipo se ne va. Lui torna dietro il banco, con gli occhi bassi per evitare di essere intercettato da qualche seccatore, cioè da me. Dopo alcuni minuti, durante i quali il mio sorriso si opacizza, ecco che i nostri sguardi si incrociano nuovamente: io alzo il dito, indico la chitarra e dico "scusami, guarda dovrei solo...". "Un attimo!", mi fa lui seccamente. Per qualche attimo resto lì con il dito alzato, come un babbeo. Poi Lui scende in quello che credo sia un seminterrato, torna su dopo un po' con delle cianfrusaglie e fa presente al collega che il tal fornitore però non ha portato tutto e che insomma però non si può sempre sbattersi così per colpa degli altri che non sanno fare il proprio lavoro eccetera.
L'altro cliente rimasto nel negozio, più pragmatico di me, sbuffa, va dritto al banco e chiede di provare un amplificatore, che poi diventano due. Lui la fa cadere dall'alto, ma poi coglie l'occasione per fare il di più: invece di lasciar provare il cliente, si esalta e spara una Eruption fissandolo, cercando consensi, la bocca semiaperta tipica del mistico posseduto. Il cliente non compra, deve pensarci. Strano.
Sono dentro da 40 minuti, a 40 centimetri da una chitarra che voglio acquistare, ho ancora in tasca mano e banconote, nel cuore qualche certezza in meno. Da un po' ho iniziato a sentirmi stupido. Quando il non-acquirente esce, Lui lo segue: è il momento della meritata pausa. Si accende una paglia sul marciapiede e se la fuma al sole. Io lo fisso impotente da dentro, attraverso la vetrina. La Firebird non mi sembra più così bella. Mi pare di svegliarmi da un incantesimo. Dopo un minuto esco, gli passo a fianco. Mentre mi allontano sento "Avevi bisogno?".
No, no. A posto così. Con quei soldi comprerò una Stratocaster '57 Reissue usata, ma questa è un'altra storia.
chitarre elettriche firebird gibson
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di Runner [user #18481]
commento del 03/05/2023 ore 17:20:05
uscendo, alla domanda "Avevi bisogno", avrei risposto con un bel "sì, volevo comprare quella chitarra, ma andrò in un negozio dove vengo ascoltato"
Perché bisogna che sappia bene che se non fa il suo lavoro, poi non si può lamentare che i clienti acquistino on-line...
Rispondi
di redcapacci [user #33920]
commento del 03/05/2023 ore 21:26:59
la cosa migliore da fare in questi casi
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 04/05/2023 ore 09:35:41
Io anche avrei risposto così!! In un famoso negozio di Roma ci sono stati anni davvero bui dove entravo e parlando al commesso dovevo dire, per essere ascoltato, sono qui per COMPRARE SICURO.
Roba da matti
Rispondi
di fenderpassion61 [user #13902]
commento del 05/05/2023 ore 14:52:35
Io sarei stato anche peggio: Gli avrei fatto vedere la mazzetta di soldi. Solo che a quel commesso non glie ne frega nulla perchè il negozio non è suo. Poi i propietari piangono quando chiudono e danno la colpa ai negozi online.
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di zabu [user #2321]
commento del 03/05/2023 ore 17:21:3
Quando ho iniziato a viaggiare negli Stati Uniti ho capito la differenza enorme di approccio che c’è al cliente nei negozi di strumenti musicali. In Italia per provare uno strumento ti devi presentare con la dichiarazione dei redditi in mano quasi, altrimenti non ti calcolano.
Rispondi
di voodoochile [user #10728]
commento del 04/05/2023 ore 08:48:28
Vero, a Londra, avevo circa 27 anni, mi hanno fatto provare una Strato originale del 1963 senza nessun problema, eppure era evidente che ero un ragazzotto che non se la poteva permettere!
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 04/05/2023 ore 18:51:55
Si assolutamente, è capitato anche a me che negli USA mi hanno messo in mano dalla Strato pre-CBS alla Gibson Les Paul del '56, a volte senza nemmeno chiedere espressamente.
Rispondi
di Ghesboro [user #47283]
commento del 03/05/2023 ore 17:22:27
Una bella Firebird è una chitarra eccezionale, se piacciono QUEL tipo di suoni è unica ed esteticamente resta comunque un baluardo del retrò. E' stupenda, e la suono con soddisfazione a casa di un caro amico che ne ha una bianca custom. Ma non è la mia chitarra, quindi non intendo comprarne una.
Rispondi
di strambers [user #15413]
commento del 03/05/2023 ore 18:06:31
Mi ricordo a Bologna: sono stato accolto all'entrata con una stretta di mano,, ho chiesto di provare una chitarra, mi hanno portato in una saletta, consegnate tre chitarre (per confronto). Mi hanno spiegato velocemente e mi hanno lasciato tranquillo a provare senza fretta... "chiamami se hai qualche dubbio". Questo è quello che ritengo l'approccio migliore con il cliente.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 03/05/2023 ore 23:21:4
tomassone?
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 04/05/2023 ore 09:37:02
Sono arrivati anche a Roma e confermo la gentilezza e disponibilità di questo negozio infatti c'ho lasciato diverse migliaia di euro
Rispondi
di Axilot [user #52908]
commento del 04/05/2023 ore 18:27:46
Confermo anche io prima qui a Roma andavo ad un altro negozio molto noto (ci comprai anche la mia prima chitara elettrica ) ma che quanto a cura del cliente lasciava molto a desiderare, quando ho ripreso a suonare ho scoperto Tomassone e mi sono trovato molto meglio, quando mi sale la Gas vado li e trovo sempre dei commessi disponibili e competenti e che mi danno retta anche se non sono li per spendere 2000 euro, ho già acquistato da loro una Prs Se standard ed una ibanez Rg370 entrambe ottime chitarre per il prezzo.
Rispondi
di Axilot [user #52908]
commento del 04/05/2023 ore 18:27:4
Confermo anche io prima qui a Roma andavo ad un altro negozio molto noto (ci comprai anche la mia prima chitara elettrica ) ma che quanto a cura del cliente lasciava molto a desiderare, quando ho ripreso a suonare ho scoperto Tomassone e mi sono trovato molto meglio, quando mi sale la Gas vado li e trovo sempre dei commessi disponibili e competenti e che mi danno retta anche se non sono li per spendere 2000 euro, ho già acquistato da loro una Prs Se standard ed una ibanez Rg370 entrambe ottime chitarre per il prezzo.
Rispondi
di Axilot [user #52908]
commento del 04/05/2023 ore 18:27:51
Confermo anche io prima qui a Roma andavo ad un altro negozio molto noto (ci comprai anche la mia prima chitara elettrica ) ma che quanto a cura del cliente lasciava molto a desiderare, quando ho ripreso a suonare ho scoperto Tomassone e mi sono trovato molto meglio, quando mi sale la Gas vado li e trovo sempre dei commessi disponibili e competenti e che mi danno retta anche se non sono li per spendere 2000 euro, ho già acquistato da loro una Prs Se standard ed una ibanez Rg370 entrambe ottime chitarre per il prezzo.
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di Groove76 [user #59336]
commento del 04/05/2023 ore 15:25:05
Vero. Acquisto da Tomassone da quando avevo 15 anni (più di 30 anni fa... oh mamma...) e sono sempre gentilissimi.
A Novembre sono andato da Anderton's a Guilford, stessa cosa. Avevo detto che non l'avrei potuta prendere (avevo aereo di lì a 5 ore) mi hanno detto "accomodati, se hai bisogno chiamaci" e dopo un'oretta senza veder passare nessuno l'ho appoggiata sullo stand e sono andato alla cassa. dove sono rimasto a parlare altri 30 minuti con il bravissimo commesso.
Ho letto un altro commento a questo post con cui sono d'accordo al 100%: in Italia manca la cultura (si parla di "media" ovviamente: ci sono anche svariati casi di esempi positivi).

Tra parentesi, ho una Firebird (che adoro, nonostante il neck dive...) presa proprio da Tomassone. E' la Epiphone signature Bonamassa. Non sapevo chi fosse quando l'ho comprata... la provai perché mi attirava e non me ne sono mai pentito!
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 03/05/2023 ore 18:45:42
Condivido in pieno le considerazioni sul comportamento indisponente del commesso.
Questo mi avrebbe fatto cambiare negozio, non l'oggetto del mio desiderio.
Può essere che magari non desiderassi poi così tanto questa chitarra?
Rispondi
di FranxAJ [user #18541]
commento del 03/05/2023 ore 20:46:49
Lo sai che è successa la stessa identica cosa anche a me?!
La cifra era molto più bassa della tua ma avevo 21 anni e quei 600 euro per acquistare il mio primo amplificatore valvolare, un Fender Blues Junior III di quelli Limited che montano altri coni al posto di quello originale che non mi faceva impazzire (amplificatore al quale sono affezionatissimo e che ho ancora) erano stati sudati tanto tanto.
Entro nel negozio, chiedo di provare l'amplificatore più per vedere se funziona tutto a dovere che per capire come suona.
Non vengo preso sul serio, inoltre l'amplificatore che cercavo non era più disponibile anche se sul sito internet del negozio lo era, chiedo comunque di provare quello standard, visto che ci sono prendo quello e amen, invece il commesso con tono un po' saccente mi fa "ma che lo provi a fare, è un Blues Junior suona bene se lo vuoi te lo prendo".
Attimo di silenzio.
Gli faccio notare educatamente che ho 600 euro in tasca per comprare un amplificatore che non posso provare perché "tanto suona bene".
Attimo di silenzio.
Sono uscito dal negozio a mani vuote e poi ho preso l'ampli che volevo altrove.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 03/05/2023 ore 23:20:53
applauso!
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 04/05/2023 ore 06:59:56
ammetti che nella tua testa in realtà avevi la Stratocaster '57 Reissue usata e che alla fine questo commesso ti ha salvato dalla scelta che ti tormentava da giorni!! Alla fine ti toccherá ringraziarlo 😃
Rispondi
di Fabio Cormio [user #50760]
commento del 04/05/2023 ore 07:58:2
Impossibboli! ;-)
Rispondi
di thebols [user #63800]
commento del 04/05/2023 ore 08:45:05
Purtroppo in Italia in generale manca la cultura di coccolare un potenziale cliente. A luglio dell'anno scorso ero a Nashville per lavoro, non mi sono fatto mancare l'opportunità di visitare un po' di guitar stores, per menzionare i miei due preferiti il Carter's Vintage guitars e il Gibson Garage. Sono conscio che probabilmente facevo una certa pena ai commessi...occhi lucidi e bocca semi aperta e sguardo perso nelle file di chitarre...non osavo neanche chiedere di poterne suonare qualcuna (visto che non avevo ahimè piani di acquisto) ma i commessi mi hanno praticamente spinto a provare tutto quello che volevo (nonostante avessi fatto presento che non ero li per comprare)...sia i modelli più alla portata che quelli "sotto chiave". Questo è un servizio al cliente lungimirante, perchè anche se quella volta sono uscito a mani vuote, l'esperienza è stata grandiosa e in qualche maniera mi hanno "fidelizzato".
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 04/05/2023 ore 09:39:48
Totalmente d'accordo anche su questo. Se i vari commessi capiessero che il loro vero datore di lavoro è il cliente e non il capo del negozio cambierebbero atteggiamento. Nel momento in cui non ci sono più clienti non c'è più lavoro.
Manca proprio la cultura del rispetto e del coccolare il cliente
Rispondi
di Gemgem [user #49546]
commento del 04/05/2023 ore 09:01:18
Ma,non sputtaniamo tutta la categoria,ho comprato una settimana fa una Eastman acustica in un negozio a Bergamo,mai stato prima,alla mia richiesta di provare una chitarra con certe caratteristiche,mi ha accompagnato nella sala dove erano le acustiche mi ha mostrato e quelle che secondo lui rispondevano alla mia richiesta e mi ha lasciato provare tutto quello che volevo,mettendomi pure a disposizione un amplificatore;ah, in più quando l’ho acquistata mi ha pure preso in permuta il mio usato:devo dire esperienza molto positiva.
Rispondi
di BizBaz [user #48536]
commento del 04/05/2023 ore 09:06:21
Non è questione di approccio al cliente italiano piuttosto che americano, è maleducazione, solo tanta maleducazione
Rispondi
di Max Scarpanti [user #56093]
commento del 04/05/2023 ore 09:22:23
Per una chitarra desiderata avrei aspettato.

Prima di uscire gli avrei detto tutto quello che avevo pensavo su di lui.

Ma con la chitarra ;)

Rispondi
di salaa [user #53496]
commento del 04/05/2023 ore 10:08:02
Io avrei acquistato, in ogni caso. Se la chitarra piace (e, per me, è bellissima. Unico difetto sono le dimensioni abnormi della custodia. Ne ho rivenduta una, pentendomene subito dopo, solo per questo motivo), va presa. Del commesso maleducato, chi se ne frega. Tanto più che eri intenzionato a comprare senza neanche provarla. In questo modo hai solo arrecato un dispiacere a te stesso. Se sei ancora in tempo, vai e comprala (ti assicuro che è molto sfiziosa). Pensa a te. Il commesso ignoralo, non ne vale proprio la pena.
Rispondi
di Shoreline [user #20926]
commento del 04/05/2023 ore 11:13:34
In ogni settore si possono trovare persone cordiali e dispopnibili oppure maleducate e poco cordiali e disponibili..diciamo che io che ho un negozio e mi occupo di altro mi accorgo che e' pieno di gente che gira in settemila negozi per fare preventivi per poi acquistare e fare l affare del secolo (in teoria) su internet..questo e' il motivo per cui spesso nelle attivita' commerciali si trovano persone con i coglioni girati.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 04/05/2023 ore 12:12:01
L'unico modo di competere con le vendite online è fornire un servizio (disponibilità, cortesia, competenza, assistenza, consiglio, etc.) che faccia capire al cliente che la differenza non sta in quei 10 euro di... differenza. Capisco che sia molto faticoso -e che certi clienti maleducati riescano a far girare le balle anche a un santo- ma se il commesso/negoziante non è MOLTO cortese per primo, ha già perso. La questione non è "il cliente ha sempre ragione" (non ce l'ha), ma anche solo un mero calcolo di convenienza e necessità. Ora che basta cliccare su un browser per trovare in pochi click quello che si cerca e averlo sulla porta di casa in 24/48 ore (con tanto di diritto di recesso), perdere anche un solo cliente è autolesionismo puro. Comunque ogni tanto la soddisfazione di cacciare un imbecille maleducato è impagabile, lo capisco :)
Rispondi
di eko22 [user #15375]
commento del 04/05/2023 ore 11:54:13
Una mia esperienza in un negozio della mia città:
- Buongiorno, vorrei provare quella chitarra (esposta in vetrina).
- La compri?
- Prima vorrei provarla
- Se non la compri non la levo dalla vetrina
- Arrivederci

Non mi ha più rivisto.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/05/2023 ore 16:59:58
mi è successa la stessa cosa. sono basito che invece di chiudere, prosperino.
Rispondi
di cantrell [user #5157]
commento del 04/05/2023 ore 12:55:12
Ti ho capito e lovvato.
È successa cosa simile pure a me, in un grande negozio dove fra pianoforti ed altro , ero solo un numerino..per commessi con attenzioni superiori (che probabilmente ti diagnosticano come non cliente a prescindere)
Da allora mi rivolgo ad un paio di piccoli negozi, dove non ho molta scelta (ovviamente della stravalutata Gibson manco l'ombra in quei contesti), ma fra Fender, Gretsch, PRS e Jackson ho ed ho avuto quello che cerco.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/05/2023 ore 14:16:56
Mi pare quello che succede spesso in un noto negozio di Milano. Negli anni ho deviato su uno di Legnano dove ho trovato competenza e simpatia.
Un altro noto negozio di Gallarate mi ha fornito nuove riflessioni per la vita: "posso provarla?" "ma per comprarla?" "si ma da un altro. Arrivederci".
Rispondi
di Fabio Cormio [user #50760]
commento del 04/05/2023 ore 14:23:16
Ecco
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/05/2023 ore 14:30:02
Altra perla "provala ma non col plettro".. nel negozio dove ho deciso di spendere i miei soldi mi dicono "accomodati in saletta, prenditi il tuo tempo" ecco e voi prendetevi i miei soldi.
Rispondi
di stefrol [user #9914]
commento del 04/05/2023 ore 18:43:50
Nello stesso negozio che citi tu c'era (e non so se c'è ancora) la tariffa per provare le chitarre (mi pare 10 euro mezz'ora).
Qui ho preso una SG con Bigsby con un piccolo sconto perchè era rientrata da un cliente che l'aveva restituita, nella custodia doveva esserci la tracolla originale Gibson ma non c'era perchè evidentemente il cliente se l'era trattenuta. Bene, ho dovuto insistere non poco fino a che mi è stata una tracolla di tela la più economica che aveva lì, trattato come un pezzente. Ovviamente non vado più lì, a Legnano c'è un negozio dove mi trovo molto molto meglio.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/05/2023 ore 22:03:02
ah no non è lo stesso, questo non lo conosco ma non ci metterei nemmeno piede.
Rispondi
di go00742 [user #875]
commento del 04/05/2023 ore 15:19:40
AHAHAHAH mi hai fatto morire ...si diciamo che di questi tempi con l'online che ruggisce tutti i giorni forse sarebbe meglio evitare certi comportamenti (e io non comprerei mai una gibson on line) però non rinunciare alla signora cerca in altri posti mica sarà l'unico negozio della zona.

Io da anni mi servo sempre dallo stesso negozio i commessi ogni tanto cambiano e in genere mi conoscono perchè dilapido almeno il 30% dello stipendio anche con finanziamenti però devo dire (sarò fortunato) sempre gentili e disponibili anche al telefono.

Ovviamente non vado di sabato o domeniche di apertura (causa alta presenza di esperti squier e made in china) e nemmeno il primo giorno di apertura che è il martedì sto lontano da quelle giornate andando in genere a metà settimana mercoledì o giovedi così sono abbastanza liberi ...

Ripeto non rinunciare ...cercala in altri posti ...
Rispondi
di summerandsun [user #22475]
commento del 04/05/2023 ore 17:47:51
Una cosa che non sopporto è che in certi negozi ti facciano sì provare, ma abbinamenti improbabili. Tipo chitarra da 1500€ che vuoi acquistare, collegata ad ampli a transistor da principianti per studio in casa con suono stile radiolina. Come fai a sentire certi particolari? Magari hai fatto tanti chilometri...
Dopo quelle esperienze chiamo prima e vedo se portare parte del mio armamentario
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 04/05/2023 ore 22:04:39
a Santa Monica entro in un negozio per provare un pedale e mi lascia con un Dr.Z e una tele custom shop, e se ne va. Ma di che parliamo?
Rispondi
di Mm utente non più registrato
commento del 08/05/2023 ore 20:22:28
Vero,come vero che gli Americani differiscono assai dagli Italiani come clienti
Rispondi
di summerandsun [user #22475]
commento del 04/05/2023 ore 17:50:10
Comunque i negozi buoni ci sono. A Legnano sono entrato come perditempo e su insistenza del commesso ho provato una serie di amplificatori spettacolari che via via mi consigliava e ne sono uscito con un Orange Thunderverb...
Così si fa
Rispondi
di savakingyes [user #50496]
commento del 04/05/2023 ore 21:08:15
Prima o poi "gli altri siamo noi" (cit.Tozzi). Chi ha una reale esperienza di vendita sa bene che siamo tutti clienti.

Oggi il cliente sono io quando entro nel tuo negozio e domani lo sarai tu quando verrai al mio distributore.

Chi non ha capito questa ovvietà non è un venditore ma solo un numero frustrato in mezzo ad un numero frustrante di numeri frustrati.

Ad esempio, a Bergamo (io sono di Milano), c'è un bel negozio... ben fornito ma seminascosto (cioè senza vetrine che si affaccino sulla strada) dove però un sorriso, un buon consiglio, un invito a provare una novità o il ricevere una spiegazione logica e interessante su un determinato argomento musicale fa parte della normale quotidianità.

Fin dalla prima volta che ci ho messo piede era chiaro che il centro fosse il cliente (cliente educato ovviamente) a prescindere se fosse un cliente ormai "fidelizzato" oppure del tutto occasionale.

Ed è proprio questa caratteristica che rende poi davvero piacevole prendere l'auto e farmi 50km di autostrada e tornarci anche solo per curiosare e salutare chi ci lavora (Andrea, Eros e tutti gli altri dei vari reparti o in cassa).

Già il fatto che nessuno dei commessi si senta o presenti come l'unico attendibile depositario della verità assoluta... mi mette sempre di buonumore e predispone all'acquisto anche se non era nelle mie intenzioni fare spesa.

Poi vero che la giornata NO prima o poi capita a tutti (persino Gesù un giorno s'incazzò di brutto, e a buon ragione, con i maleducati mercanti del tempio) ma quando arriva il giorno NO quello non fa mai distinzioni tra clienti, colleghi o fornitori.. altrimenti non è un problema di giornata NO ma che quel tal commesso non ha capito nulla del suo ruolo e mestiere e in tal caso, meglio cambiare parrocchia cioè evitare di entrare in quello store se si vuole mantenere il buon umore e restare ben propensi all'acquisto 🤗
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 07/05/2023 ore 00:41:57
Forse per contrastare la concorrenza spietata da parte delle vendite on-line, la mia impressione ed esperienza è che adesso negozianti e commessi siano sensibilmente più gentili di qualche anno fa
Semmai sono più restii a fare sconti..
Rispondi
di ziobrandy [user #563]
commento del 09/05/2023 ore 18:07:43
Bisognerebbe riferirle ai titolari queste cose... Vabbè, sei stato più signore.
Rispondi
di AmF [user #59582]
commento del 14/05/2023 ore 18:01:00
Io ho suonato almeno 10 volte senza essere disturbato facendo video e altre robe del genere niente meno che da Thomann
Di cui tre volte solo nella sala Custom Shop (piena di Fender Gibson e PRS costosissime). Ho avuto un commesso che ha perso ore con me facendomi notare quanto era buona la telecaster Vibe 50 paragonandola con altre Tele e un altro che ha perso tempo facendomi scegliere un basso di quella sotto marca di Thomann da 139 euro dopo avermene portati un bel po … fate un po’ voi. Parliamo del negozio online numero uno in Europa …
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