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Riflessioni sul mercato degli strumenti musicali

di DAME54 [user #53104] - pubblicato il 12 giugno 2024 ore 18:10
Sono un affezionato utente del famoso sito di vendita, sia come acquirente che come venditore, e già da tempo mi pare di notare una certa stagnazione del mercato.
Strumenti di qualità offerti anche a prezzi congrui che hanno tutto il tempo di diventare vintage prima di trovare un nuovo proprietario.
Poi ci sono quelli proposti a prezzo paragonabile al listino, ma questi non fanno testo.
Tralasciamo gli strumenti di fascia economica, che, a meno di essere svenduti, non se li fila nessuno.
Relativamente al nuovo, cessata l'impennata del mercato durante la pandemia, parrebbe che questo attraversi una fase di stanca.
Intanto le aziende produttrici continuano a sfornare sempre nuovi modelli, sempre più performanti, e a prezzi sempre più competitivi, che i siti di vendita on line propongono in vendita anche in comode rate mensili.
A ciò si aggiunge la desertificazione che sta interessando i piccoli negozi di strumenti musicali, non più in grado di reggere la concorrenza dei grossi siti di vendita.
Inoltre, a differenza di quanto avveniva in passato, ho l'impressione che i giovani suonino sempre di meno, rispetto ai loro fratelli maggiori, se non proprio rispetto ai loro padri, facendo mancare al mercato nuove richieste di strumenti.
Voi che ne pensate?



 

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di carlo80 [user #38042]
commento del 12/06/2024 ore 18:26:19
il mio maestro mi aveva raccontato che il negozio più onesto della mia zona si lamentava che i giovani di oggi non erano più interessati come prima a provare le chitarre
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 13/06/2024 ore 01:28:12
Infatti quando vado in negozio trovo prevalentemente over 40 .
La presenza giovanile è nettamente inferiore
Rispondi
di ventum [user #15791]
commento del 12/06/2024 ore 22:40:06
Una volta i negozi invece si lamentavano della gente che andava a provare. Poi si sono lamentati della gente che cercava di rientrare usato in permuta (venditelo per conto tuo su mercatino, sentito dire di una Fender Stratocaster, non una cinesata) a questo punto dove è il valore aggiunto rispetto a comprare online? Comunque il mercato dell'usato è inflazionato da quotazioni stile Reverb che probabilmente hanno un senso in altri paesi con altri redditi. E il bello è che per certe categorie di strumenti, le quotazioni dei venditori italiani son le più alte del mondo.... chiaro che poi ci sia la stasi del mercato. Tutti son convinti di fare l'affarone e vender l'usato a più del prezzo pagato da nuovo perchè oggi il nuovo è aumentato... oppure per sostituire strumenti di fascia alta bisogna esborsare veramente tanto, e quindi si cerca di massimizzare il proprio usato ma le nuove generazioni non conoscono (o si fanno meno abbindolare, dipende dai putni di vista) le vecchie glorie che restano lì invendute con le loro quotazioni astruse.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 13/06/2024 ore 01:36:28
Secondo me il valore aggiunto rispetto al comprare on line è la possibilità di provare quello che diventerà il proprio strumento, potendo scegliere tra più possibili opzioni.
E questo vale principalmente quanto più la spesa per l'acquisto sia di una certa entità.
Ma il mio è il parere di uno che ha iniziato a suonare molto prima che Steve Jobs iniziasse i suoi esperimenti in garage.
Rispondi
di zabu [user #2321]
commento del 13/06/2024 ore 00:50:36
Il boom della vendita di chitarre nei due anni e mezzo più pesanti della pandemia (e in particolare durante il lockdown) era prevedibilmente un fuoco fatuo. Chi doveva vendere ha fatto buoni affari, come è capitato (in un caso) a me con una Tele che non ero riuscito a piazzare nei due anni precedenti, pur chiedendo una cifra sensibilmente minore rispetto a quella che poi sono riuscito a venderla. Purtroppo alcuni produttori si sono lanciati in operazioni di speculazione bella e buona. Un nome tra tanti Gibson, che nel periodo della pandemia ha alzato i listini due volte negli USA, salvo recentemente poi (con la contrazione del mercato) riabbassare il prezzo della Les Paul Standard di $ 200. Sono cose che non si dovrebbero fare e non aiutano il mercato. Inoltre mi viene da pensare che, se da un lato sembrava che durante la pandemia tutti volessero imparare a suonare uno strumento, d'altro la chitarra sembra quasi sparita da molta musica contemporanea. Io sono curioso e ascolto molta musica anche attuale. Ci trovo cose anche molto belle, ma la chitarra ha sempre più un ruolo marginale. Anche nei generi in cui era una tempo regina, la trovi relegata all'accompagnamento, a qualche licks in secondo piano. Non so veramente la percentuale di giovani chitarristi come è in proporzione rispetto al passato, ma temo che sia uno strumento che non sia attualmente in particolare auge.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 13/06/2024 ore 05:30:32
Intervento interessante. Peraltro zabu, che scrive d'oltreoceano, gode di un osservatorio privilegiato
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 13/06/2024 ore 08:10:02
Quello che manca ancora (nella maggioranza) nei siti di vendita on-line è l'usato, quando anche la compravendita dell'usato sarà implementata mercatino e negozi fisici subiranno un colpo forse definitivo.
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 13/06/2024 ore 09:17:18
Il problema è evidente e, credo, difficilmente reversibile nel breve/medio periodo. I fattori sono talmente tanti che giocano a sfavore:
1) la perdita di acquisto del lavoratore. E' chiaro che per un americano o tedesco o nord europeo acquistare una buona chitarra, anche con i prezzi attuali, non è un grande esborso nella sua economia generale. Per noi (mediamente) lo è. Nonostante si vada a votare di media una volta l'anno, non trovo questo tema nelle agende dei nostri politici (e non parlo di salario minimo, che è un'altra cosa).
2) crisi delle nuove generazioni. Io vengo da una famiglia in cui nessuno suona; i miei genitori ascoltavano molto la radio, ma non avevano una cultura musicale...quindi empatizzo con un ragazzo che ha 15 anni oggi: come fa ad appassionarsi alla chitarra. E' vero, io ho fatto tutto da solo, ma in radio la chitarra c'era e ce n'era molta, oggi è scomparsa. O ci mettiamo in testa che la scuola può avere un ruolo, oppure ci dobbiamo sforzare ad educare i figli a conoscere. Mio figlio (10 anni) suona la batteria. Sin da piccolo ho iniziato a fargli ascoltare musica, toccando vari generi e cercando di evidenziare cosa vuol dire musica commerciale. Adesso - di sua spontanea volontà - si è fatto una playlist su Spotify con cose bellissime (Pink Floyd, Blur....)
3) Sinceramente, io non ci capisco più niente (faccio outing...). Chitarre costose che costano troppo, entry level che suonano come le chitarre costose ma non tutte anzi se becchi quella sbagliata è un cesso, digitale che costa come un ampli con i fiocchi, ampli con i fiocchi che da provare non li trovi più perchè tanto non si vendono (ma se io lo voglio!?). Per non parlare degli youtuber che "raga, spacca!" su qualsiasi video. Ho in vendita una chitarra da un mesetto, si sono fatti avanti solo proponendomi permute fantasiose e quindi sta ancora lì...poi però ho pensato cosa fare col ricavato della vendita, perchè se non lo re-investo in strumentazione poi lo friggo subito per le mille spese familiari...che ci crediate o no, non saprei cosa comprare, per cui sta lì in vendita sperando di non venderla
4) I negozianti. Epico il tizio, non meno di 2 mesi fa, che cercava di vendermi a tutti i costi il Quad Cortex, nonostante io fossi entrato in negozio per altro e nonostante io non ami particolarmente il digitale. Poi ho capito il sistema, perchè anche lui ha fatto outing: per ogni ordine il numero minimo di Quad è 6, e te li devi vendere per rientrare dell'investimento, sicchè....una volta ti fidavi del negoziante che veniva incontro alle tue esigenze, adesso poveraccio ha le sue priorità...voglio dire, ma se ti entra in negozio uno che ascolta Black Crowes, Tom Petty o Stevie Ray VAughan, con che coraggio lo porti verso il Quad Cortex?
5) ho letto del discorso pandemia. Io credo che tutto quello che è accaduto in pandemia andrebbe analizzato a sè. eravamo chiusi in casa ed avevamo azzerato le spese per cene fuori/gite/autostrada/vestiario. A qualcuno è chiaramente venuto in mente di provare a suonare uno strumento (tra l'altro, se tornate con la mente ad Aprile 2020, non avevamo neanche la certezza di quando sarebbe tornata la vita normale, per cui un diversivo andava trovato)...poi è tornata pian piano la vita normale, è arrivata l'inflazione ed è diminuito il tempo libero...
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 13/06/2024 ore 09:31:37
>entry level che suonano come le chitarre costose ma non tutte anzi se becchi quella sbagliata è un cesso

anche le costose (anche se meno probabile), se becchi quella sbagliata è un cesso.
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 13/06/2024 ore 09:33:50
corretto. concordo
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 13/06/2024 ore 10:12:48
Tutto condivisibile.
Nel tuo pensiero correggerei solo il punto 4:
da sempre, il negoziante tende a rifilarti quello che gli interessa, anzi, forse "ieri" più di oggi.
Rispondi
di melonstone [user #55593]
commento del 13/06/2024 ore 10:48:03
impossibile darti torto
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 13/06/2024 ore 15:39:33
La parte sulla chitarra in vendita con la speranza di non venderla è bellissima.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 13/06/2024 ore 21:59:28
Io ho fatto di peggio: dopo aver fatto l'annuncio ed aver ricevuto il primo riscontro positivo, ho risposto al potenziale acquirente che lo strumento era stato venduto, togliendolo ovviamente subito dal mercatino.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/06/2024 ore 11:04:50
Questa però, è da psicologo eh... me la devi spiegare.
Anch'io ho avuto a che fare con un annuncio (sottolineo, messo da pochi giorni) di una acustica di alto livello che mi interessava, gli dico Ok la vengo a prendere, si è fatto di nebbia per giorni e quando gli richiedo: allora, la vuoi vendere o no? questo mi risponde: mi dispiace ma ci ho ripensato.
Queste cose minano la credibilità dell'insieme, e ti danno la sensazione di perdere tempo.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 14/06/2024 ore 14:30:49
In effetti non sono stato molto coerente.
Si trattava di una chitarra che non usavo più da tempo, e volevo fare spazio.
Ma quando si è posta seriamente la possibilità che andasse via, non me la sono sentita e ci ho ripensato. Troppi ricordi erano legati a questo strumento.
Ho immediatamente scritto al potenziale acquirente che era stata appena venduta. In fondo ci poteva stare.
Non penso che questo possa aver minato la credibilità del sito. Anche a me un paio di volte è capitato di incontrare inserzionisti che a trattative ormai avanzate si siano tirati indietro.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 14/06/2024 ore 14:53:30
Io ho venduto una stratocaster, dopo un anno ho ricontattato il tizio per rivendermela (a prezzo maggiorato).

Poi l'ho rivenduta :-/
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 14/06/2024 ore 15:18:19
Vabbè, queste sono compravendite, per me puoi ricomprartela e rivenderla anche 100 volte.
Quello che mi lascia perplesso sono quelli che mettono l'annuncio, poi quando gli offri quello che chiedono ci ripensano, ma dopo poco.... veramente da psico.
Rispondi
di francescoRELIVE [user #13581]
commento del 13/06/2024 ore 11:13:5
La verità è che non si suona più in giro, ci sono meno possibilità e più di nicchia. Il livello nel corso degli ultimi anni si è alzato, chi investe in strumenti per suonare a casa è maggiore di chi li compra per usarli dal vivo.
I giovani non hanno riferimenti convincenti a lungo termine, tutto si consuma nel giro di qualche mese.
Sperando che la ruota giri e ritorni un pò di passione per la musica suonata, guardiamo attenti all'arrivo della intelligenza artificiale che ci fa suonare tutti senza dover avere uno strumento tra le braccia.
20 anni fa facevo 40 live all'anno, adesso sto pensando veramente di starmene a casa e nel frattempo sto vendendo un bel pò di strumenti sul famoso sito... ma ogni tanto una chitarrina nuova da provare arriva senza volerlo veramente. La passione resta viva anche così, spero.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 13/06/2024 ore 11:29:29
...anch'io non suono più live da decenni, ma continuo a comprare chitarre...
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 13/06/2024 ore 15:47:47
Si sente da mille parti che questo o quello ha perso importanza e centralità ed è vero. Il punto però è che non è diventato più importante qualcos’altro di specifico; piuttosto, si sono talmente dilatate le opportunità per perdere tempo (tipo farsi il callo al pollice scrollando video di dieci secondi che dovrebbero farci ridere e distrarre) che tutto quello che prima godeva dell’attenzione di gruppi più o meno numerosi adesso è secondario. Prima viene il nostro avatar digitale, poi la vita vera.
Se questo è il contesto non mi stupisce che nei negozi vadano quelli che non sono internettiani nativi, ed è naturale che pochi vogliano “perdere tempo” con hobby che ti ripagano anni dopo averli scelti.
E non mi dite che alla radio non passano musica per chitarre, perché tanto nessuno ascolta la radio.
Siamo tutti (quasi, io in questo caso no) lì a guardarci l’ombelico delle playlist di Spotify che ti continuano a dare quello che sanno già piacerti - ogni riferimento alle dipendenze è voluto.
Infine, imparare a suonare oggi costa; se prima eravamo quasi tutti autodidatti con una chitarra oscena come eravamo giocatori di pallone per strada, adesso andiamo tutti a scuola di musica (non gratis) come andiamo a scuola di calcio (anche quella non gratis) - praticamente abbiamo istituzionalizzato la ribellione che stava alla base del rock con dei bei percorsi didattici.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 14/06/2024 ore 14:56:00
>praticamente abbiamo istituzionalizzato la ribellione che stava alla base del rock con dei bei percorsi didattici.

Non hai idea di quanto sia d'accordo con questo, e' parecchio che lo dico; e con il proliferare delle tribute band ci abbiamo messo una pietra sopra.
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 13/06/2024 ore 16:27:09
il rock è morto.
i giovani non suonano.
le persone non ascoltano musica.
in giro c'è povertà e l'ultimo pensiero è acquistare chitarre.
signori, volevate queste parole?
eccole!
Rispondi
di hellequin [user #42701]
commento del 13/06/2024 ore 22:19:4
Non ci sono soldi, l'inflazione ci ha messi in ginocchio, in Italia molto di più che in altri stati. So di dire ovvietà ma la verità è che ci stiamo impoverendo. Molti credo sperino che un figlio non chieda di suonare perché purtroppo non se lo possono permettere, tanto peggio se i figli sono due. Infatti se ci fate caso sono sempre meno le coppie che hanno figli, meglio prendersi un cane.
Io ho in vendita una chitarra da un mese, una Squier, tranne scambi e richieste di info per poi sparire, non si conclude nulla. E la chitarra ha un costo normale.
Ultima considerazione, conosco poca gente che suona la chitarra, di questi nessuno ha intenzione di comprare una chitarra per via dei prezzi proibitivi, questo dal 2020.
Saluti.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 14/06/2024 ore 01:02:26
La dinamica a cui si sta assistendo in questo periodo è del tutto fisiologica e per niente positiva. Oltre ad avere una collezione di strumenti di alta fascia francamente esorbitante, mi diletto a seguire altre materie, tra cui l'economia internazionale e i prezzi. Sono ancora scioccato da come siano davvero pochi ad aver notato cosa è accaduto ai prezzi, tutti (non c'entrano niente il listino Fender, Gibson e sciocchezze varie, io parlo dei prezzi di qualunque bene), negli ultimi tre anni. Ma forse è meglio così, perché se molti studiassero i dati penso che avrebbero la depressione acuta.
Un solo esempio, ma potrei farne a decine: uno strumento che tre anni costava 3400 di listino ora sfiora i 5000 euro. 30% di inflazione. Per alcune chitarre c'è stato il 40% di inflazione. Ripeto e sottolineo, in tre anni! Nemmeno sommando la crescita dei prezzi del precedente QUINDICENNIO troviamo nulla del genere. Figuriamoci in tre soli anni.
In compenso gli stipendi del 50-60% di italiani non si sono mossi da quelli di vent'anni fa.
Ecco cosa è accaduto.
Il discorso "giovani-chitarra" in questo contesto non c'entra nulla. È comunque un tema importante ma influisce più nel lungo termine. Non approfondisco i dati su questo tema altrimenti ne esce uno sproloquio. Mi fermo qui.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 14/06/2024 ore 03:23:4
Sono certo che le aziende produttrici di strumenti musicali conoscano bene il mercato, e dispongano di tutti i dati utili per studiarlo ed interpretarlo, onde predisporre le migliori strategie di vendita. Quello che si dice "marketing".
Rispondi
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