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Revstar: la Yamaha nata
Revstar: la Yamaha nata "dal basso" in equilibrio tra classico e moderno
di [user #65912] - pubblicato il

Frutto di un lungo lavoro di progettazione e di ascolto delle esigenze dei chitarristi, la Yamaha Revstar si distingue per originalità, suonabilità e versatilità sonora.
Siamo abituati ormai da decenni a vedere il marchio Yamaha su strumenti musicali così come su motociclette. Questo non ha impedito al brand nipponico di costruire ottimi prodotti in entrambi i settori e di riuscire addirittura a influenzare il design di una chitarra, partendo da quello di alcune moto del passato.

Forpeople è un'agenzia creativa con sede a Londra, incaricata nel 2013 da Yamaha per la progettazione e il marketing di una nuova serie di chitarre elettriche. Grazie a interviste mirate sono state raccolte quindi centinaia di opinioni di chitarristi, prendendo nota delle preferenze riguardo a legni, scala, tasti e pickup, nonché delle caratteristiche desiderate per un ipotetico acquisto futuro. Da questi dati emergeva inoltre l'esigenza di un equilibrio tra classico e moderno da parte dei potenziali acquirenti.

Revstar: la Yamaha nata "dal basso" in equilibrio tra classico e moderno

Nella creazione del nuovo strumento sono stati presi come riferimento elementi di chitarre Yamaha del passato, come la doppia spalla mancante della SG1000, la paletta della SA15 e il design asimettrico della serie Super Flighter.
L'estetica essenziale delle moto "cafè racer" degli anni '60 è stata anch'essa un elemento importante in fase di progettazione.

Revstar: la Yamaha nata "dal basso" in equilibrio tra classico e moderno

Rimanendo in ambito motociclistico, lo slogan della Yamaha "Revs Your Heart" è servito infine per coniare il nome del nuovo modello: nel 2015 nasce la Revstar.

Revstar: la Yamaha nata "dal basso" in equilibrio tra classico e moderno

Caratteristiche comuni a tutti i modelli erano la scala da 628,6 mm, il manico incollato in mogano e la tastiera in palissandro con 22 tasti. Combinazioni diverse di legni per il corpo, pickup (realizzati appositamente per la serie), hardware e finiture caratterizzavano i singoli modelli. Le chitarre erano equipaggiate con il Dry Switch, un filtro passa-alto in grado di tagliare le frequenze più basse, restituendo così un suono più brillante. Rispetto a uno split coil, il Dry Switch non aveva cali di volume e non generava rumore.

Nel 2022 Yamaha ha aggiornato la serie, tenendo conto delle richieste dei musicisti. Tra le novità sono presenti modelli per chitarristi mancini e finiture nuove. Un altro aspetto innovativo è la realizzazione del body con piccole camere tonali.

Revstar: la Yamaha nata "dal basso" in equilibrio tra classico e moderno

Nell'intento di Yamaha, questo nuovo design oltre a rendere lo strumento più leggero, contribuisce a migliorare il suono e la risonanza. Anche la parte elettrica viene rivista per l'occasione, adottando uno switch a cinque posizioni abbinato ai soliti due pickup. Con l'inserimento di due condensatori nelle posizioni due e quattro del selettore, è possibile modificare la relazione di fase tra i pickup, generando un sound che ricorda quello di un wah in posizione fissa. Infine, su alcuni modelli il Dry Switch lascia il posto al Focus Switch, un boost che alza le frequenze basse e medie per ottenerre un suono più caldo e pieno.

Revstar: la Yamaha nata "dal basso" in equilibrio tra classico e moderno

Tra i chitarristi che hanno apprezzato particolarmente la Revstar, utilizzandola in studio e sul palco, spiccano il nostro connazionale Matteo Mancuso, Dave Keuning dei Killers, Graham Coxon dei Blur e Jeff Schroeder degli Smashing Pumpkins.
chitarre elettriche revstar yamaha
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di edgar587 [user #15315]
commento del 15/10/2024 ore 09:07:45
Interessante, non sapevo delle possibilità timbriche introdotte.
Tra gli estimatori/alfieri del modello avete omesso un certo Chris Buck, che sta facendo un leggero macello da qualche anno, Revstar al collo... ;)
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di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 15/10/2024 ore 09:47:30
Che tocco cha ha Chris Buck!!!
Comunque più che estimatore lui è un endorser.
La differenza è sostanziale.
È pagato per suonare con una Yamaha, per quanto sia una signora chitarra.
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di Mawo [user #4839]
commento del 17/10/2024 ore 05:18:45
Davvero! Visto dal vivo al Guitar Summit, è qualcosa di impressionante.
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di maxmark [user #37474]
commento del 15/10/2024 ore 11:42:56
Sono un felice possessore di una Revstar P90 uguale a quella in foto, acquistata un paio di anni fa.
La trovo fantastica a livello di feeling, suonabilità e versatilità, per cui è la prescelta quando vado a suonare con la band, nonostante abbia ormai una bella collezione di chitarre decisamente più care e blasonate.
Il focus switch sinceramente non mi piace, generando un suono troppo scuro per i miei gusti. Preferisco agire sul tono e sul volume per definire meglio il suono che voglio ottenere.
I P90 che monta di serie sono fantastici.
Applausi a Yamaha, della quale ho preso in offerta anche una meravigliosa semiacustica SA2200.
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di Staytuned [user #29147]
commento del 15/10/2024 ore 12:52:25
ne ho una anche io, blu, bellissima e condivido cio che dici. L'unica cosa che non ha senso è proprio il sistema di switching... ha 3 suoni manico, manico-ponte e ponte grandiosi... bastava il classico selettore a 3 vie ed era a posto. Invece hanno messo questo 5 vie in cui le due posizioni intermedie sono anonime senza alcun motivo per essere usate e il boost di basse e medie è veramente boh...non saprei manco definirlo. Cmq basta non usarli per carità... la chitarra è veramente devastante! la mia ha un sustain che non ho mai riscontrato neanche nelle tante Les Paul che ho avuto... Peccato che al momento non facciamo piu le versioni con bigsby.
Sarebbe stata interessante anche una versione con p90-HB , un po come la 611 Pacifica... non c'e' ne sarebbe per nessuno con questa configurazione e split del HB!
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di maxmark [user #37474]
commento del 15/10/2024 ore 14:57:29
In effetti bastavano le solite 3 vie, anche se io la seconda (quella un po' più acida) tendo talvolta a utilizzarla negli arpeggi.
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di Mariano C [user #45976]
commento del 18/10/2024 ore 11:35:41
Io preferivo di gran lunga il dry switch dei vecchi modelli a questo boost
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di redfive [user #41826]
commento del 18/10/2024 ore 13:05:21
Non conoscendo la seconda serie ( influenza camere tonali e tipologia pickups) non posso fare un paragone diretto...
Ma anche io , da possessore di una 620 suono molto di più col Dry inserto.....
Rispondi
di claude77 [user #35724]
commento del 15/10/2024 ore 12:24:54
Devo riconoscere che questa marca riesce ad avere un rapporto qualità prezzo imbarazzante rispetto ad altri concorrenti. Io anche ho da poco comprato un'acustica LL16D ARE.
Per quella cifra è davvero difficile trovare qualcosa di meglio.
Questa Revstar la punto da un pò e basta vedere cosa ci fa Mancuso per capire che è uno strumento davvero di livello.
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