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Shuffle 03: playlist per prepararsi all'autunno
Shuffle 03: playlist per prepararsi all'autunno
di [user #65794] - pubblicato il

Le novità dell'autunno 2024 selezionate per solleticare la curiosità dei chitarristi, con gli ascolti giusti per i fanatici dello strumento ma anche per chi punta tutto sulla freschezza e potenza della proposta.
The Cure Alone (Lost Music Limited, 1 novembre 2024)
Dei quasi sette minuti di durata, più della metà di Alone compone una lunga e suadente introduzione. Dopo sedici anni dal loro precedente album in studio i The Cure hanno finalmente deciso di tornare sulle scene con il tanto atteso nuovo capitolo della loro discografia. Nel nuovo brano Robert Smith, il quale sembra in forma smagliante, canta di un mondo morente e lo fa con quella presenza vocale che sarebbe capace di traghettare qualsiasi canzonetta in quel mondo sonoro burtoniano che la band ha creato. È ancora presto per dare giudizi, ma se il resto di Songs of a Lost World è in linea con il singolo di lancio, potrebbe essere valsa la pena aspettare 16 anni.



Bon Iver S P E Y S I D E (Jagjaguwar, 18 ottobre 2024
Sembra esserci qualcosa di salvifico nella musica di i Bon Iver. Quando Justin Vernon annuncia l’uscita di un nuovo brano firmato per il suo progetto più importante, i pianeti tendono all’allineamento. S P E Y S I D E  è il titolo del brano che ha creato un gran trambusto nelle ultime settimane dopo che la pagina Instagram ufficiale dell’artista ha dato adito a voci riguardanti l’arrivo di un possibile nuovo album. Le speranze di molti sono state tradite, però, perché SABLE, (in uscita il 18 ottobre, virgola compresa nel titolo) non è un LP ma bensì un EP di quattro tracce. A rallegrare gli animi ci pensano invece i suoni del singolo S P E Y S I D E, che riportano la mente a quel primo For Emma, Forever Ago del 2007. Voce e chitarra, della solita incredibile qualità, danno appuntamento al 18 ottobre per poter ascoltare il resto del lavoro.



Laura Marling Child of Mine (Chrysalis Records LTD, 25 ottobre)
Se la pace dell’animo la cercate spesso in accordi leggeri ed arpeggi accennati, Laura Marling potrebbe avere una nuova dose di decompressione in serbo per voi. A fine mese Patterns In Repeat arriva carico di sentimenti dolci, ma mai zuccherosi, e di emozioni contrastate e divisive. La Marling si prodiga in una performance chitarristica che unisce tratti provenienti dalla tradizione folk statunitense, così come tessiture più irriverenti come quelle di Patterns. Una produzione gentile, morbida e affabile, ma non priva di momenti di riflessione emozionale di grande intensità.



Kanonenfieber Die Urkatastrophe (Century Media, 20 settembre 2024)
A volte si prova il bisogno di rendersi partecipi (o di assistere) ad un assalto sonoro senza mezze misure, e Die Urkatastrophe è esattamente questo. Il suono dei tedeschi Kanonenfieber si caratterizza per la stessa forza d’urto che il nome della band riesce a produrre. Blackened Death Metal, se mai questa dicitura voglia dire qualcosa è quello che la band professa di essere, ma la verità è che si tratta di un progetto metal brutale e dalle tinte storiche con una particolare predilezione per le tematiche riguardanti la Prima Guerra Mondiale. Quello che arriva all’ascolto è l’equivalente di una badilata nei denti… data di punta… e seguita da una buona dose di randellate con un manganello. Ecco, se ciò che manca alla vostra giornata è violenza sonora, allora Die Urkatastrophe fa al caso vostro. Le tematiche storiche sono presenti, ma non è detto riusciate a coglierle. Poco male.



Dave Edmunds Swan Songs: The Singles 1976-1981 (Omnivore, 27 settembre. 2024)
Nel ’68 Dave Edmunds comparve nelle classifiche senza molto preavviso. Arrivava dal Galles, da Cardiff nello specifico, e negli anni ’70 e ’80 avrebbe collezionato un buon numero di hit. Malgrado ciò ancora oggi in molti non sanno chi Edmunds sia. Una figura di culto del mondo rockabilly, Dave Edmunds è uno di quei chitarristi/cantautori che hanno saputo giocare soprattutto sulla perseveranza, e sulla capacità di comprendere al meglio quello che altri artisti non riuscivano a ottenere con la loro scrittura. Oggi il cofanetto Swan Songs racchiude molto di quello che Edmunds ha combinato durante gli anni alla Swan Song Records, e offre una buona opportunità per investigare nuovamente su un personaggio che - soprattutto in paesi come l’Italia - è sempre rimasto nell’ombra.



Sam Millar Virtual Summer (Earache, 27 settembre 2024)
Debutto solista per Sam Millar, che dalla contea di Greater Manchester riporta in vita gli anni ’80 più scanzonati, tumultuosi e roboanti. Millar segue la linea definita da band come Toto, Journey, Boston, REO Speedwagon, Foreigner e The Doobie Brothers, e questo è già di per sé un miracolo considerando il fatto che Wigan, città natale di Millar, può contare soprattutto su tanta pioggia e su poche spiagge californiane baciate dal sole. Scritto e prodotto da Millar, Virtual Summer è un tributo senza rimorsi a quel mondo musicale che per molti chitarristi rimane tutt’oggi l’Età dell’Oro, mescola inflessibilmente hard rock e pop senza preoccuparsi di dare giustificazioni. Una buona dose di energia.



Mike Stern Echoes and Other Songs (Artistry Music, 4 ottobre 2024)
Un nome, una leggenda. Mike Stern torna a graziare il mondo chitarristico con un nuovo album intriso di quella stupenda idiosincrasia chitarristica che lo separa dal resto del mondo a sei corde. Chris Potter, Jim Beard, Christian McBride, Antonio Sanchez, Richard Bona e Dennis Chambers fanno da supporto ad un album che del mondo jazz detiene soltanto la più testarda volontà di abbattere ogni tipo di barriera. 11 brani inediti firmati da Stern non sono altro che undici lezioni da assimilare con parsimonia e dedizione, nella speranza di carpire un po’ di quella capacità esecutiva, e comunicativa, che Stern ha saputo creare a partire da un approccio completamente avulso da ogni dogma.



Tom Misch Better Days (Beyond The Groove, 20 settembre 2024)
Uno degli esponenti più catartici del neo-soul contemporaneo torna per rassicurare che giorni migliori ci attendono. Nel farlo va a pescare alcune bozze stese nel 2019, ma ciò che conta è che anche dopo cinque anni Tom Misch riesce a incanalare quella verve soul mescolata ad accenti jazz che lo aveva reso così sexy nel momento in cui It Runs Through Me aveva fatto breccia nel cuore di migliaia di persone. Quando si parla di Misch c’è sempre molto di cui gioire sul versante chitarristico… Nello specifico c’è un brano come Better Days, costruito su una linea vocale seguita all’unisono dalla chitarra, e c’è una traccia morbida e sensuale come Cinnamon Curls, che si annuncia con un tema addolcito da un wah-wah al limite del malizioso. In passato la Stratocaster di Tom Misch ha fornito molti spunti di riflessione, perché non indugiare nuovamente in quel limbo così dolce?



Snow Patrol The Forest Is The Path (Republic, 13 settembre 2024)
Con il loro primo album di inediti in sei anni gli Snow Patrol parlano d’amore, di tempo e di separazione. Nei suoni e negli intenti The Forest Is The Path sfoggia una spinta corale che rasenta l’epico, mitigata dalla capacità della band di riportare sempre tutto su un piano più terreno e disinvolto. All, traccia di apertura, è un balsamo sonoro. Cori e armonizzazioni tridimensionali costruiscono un ambiente d’ascolto che addolcisce ogni asperità anche quando i temi trattati non sono così gentili per l’animo. La chiave di tutto questo è un approccio alla costruzione dei brani che fa spesso leva su dei crescendo al limite dell’orchestrale, per poi tuffarsi improvvisamente in momenti di decompressione che lasciano spazio a sufficienza perché i sentimenti maturino durante l’ascolto.

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