A casa ho una collezione di libri sulla musica mica da ridere. Libri sul blues, sul jazz, sul rock, sulla musica elettronica, monografie su tantissimi artisti, biografie, autobiografie, interviste. Ultimamente ho comprato diversi altri libri (sempre di musica, ma vista da un altro lato) per una tesi che sto scrivendo. Da sempre leggo blog e frequento siti (ad esempio, sono su Accordo da più di 20 anni). Mi accorgo sempre più spesso che chi scrive di musica nel 90% dei casi non è un "vero" musicista (si tratta quasi sempre di amatori e dilettanti) e devo dire che la cosa comincia a incuriosirmi (sarà l'età :-D).
Leggo scritti basati piuttosto su aspetti sociali della musica, su ciò che dovrebbe star dietro a una determinata canzone o performance, sulle sensazioni che prova tizio a sentire Caio. Cose sul contesto, sull'opinione che chi scrive ha del contesto.
Non si scende mai oltre una certa soglia di profondità, forse perché non si può: come fai a parlare veramente di come la malattia di Van Gogh modificasse la pennellata se non ne sai un accidente delle melattie mentali e di come si dipinge davvero? Risposta ovvia: non puoi.
E quindi?
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