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Charlotte Milstein, il futuro della chitarra continua a essere in buone mani
Charlotte Milstein, il futuro della chitarra continua a essere in buone mani
di [user #116] - pubblicato il

A soli 15 anni, Charlotte Milstein sta conquistando il mondo della chitarra elettrica con un blues viscerale e una maturità sorprendente. Sotto i riflettori di Norman’s Rare Guitars, la giovane chitarrista incanta con un fraseggio ispirato e una presenza scenica magnetica. Il futuro del blues è già qui, e ha un volto nuovo.
Nel cuore della California chitarristica, dove le pareti di Norman’s Rare Guitars sono tappezzate di strumenti incredibili e leggende del passato, si continuano a scrivere nuove pagine. A tenere in mano la penna — o meglio, una Gibson SG — questa volta è una ragazza di appena 15 anni: Charlotte Milstein. Con forza crescente la giovane chitarrista ha attirato l’attenzione della comunità musicale internazionale grazie a una sensibilità blues che sembra provenire da un’altra epoca, ma dietro al buzz mediatico c’è molto di più.

Una iniziata prestissimo
Charlotte Milstein non è certo un volto nuovo per chi segue il canale YouTube di Norman’s Rare Guitars. La sua prima apparizione risale a quando aveva solo 11 anni, seguita da un altro video a 13. Da allora, la crescita artistica della Milstein è stata evidente e costante. Oggi, a 15 anni, non si limita più a interpretare: Charlotte compone, si esibisce e costruisce il suo percorso con lucidità e determinazione, anche grazie al supporto della sorella con cui ha iniziato a scrivere brani originali.



Un fraseggio che parla la lingua dei grandi
Nel video più recente pubblicato dal celebre store californiano, Charlotte si è esibita in una jam session con Michael Lemmo, chitarrista che presso Norman’s ha trovato casa. L’incontro ha messo in evidenza tutto ciò che rende la giovane musicista una promessa concreta: un fraseggio molto più maturo di quello che l'età farebbe immaginare, un buon controllo dinamico, ma soprattutto un spiccato senso per spaziatura e respiro fra le note. Sono tutte caratteristiche sempre valide di essere migliorate, ma la Milstein riesce già a far leva su un bagaglio di informazioni notevole, sia quando paragonato alla sua età, sia se messo di fronte agli occhi di molti chitarristi anche più "esperti".

Una Gibson SG sembra essere diventata la sua scelta preferita per il momento, il tutto in barba a quel famoso sbilanciamento che fa penare moltissimi "esperti". Nel duetto blues filmato da Norman's non viene precisata alcuna specifica dello strumento usato da Charlotte Milstein, mentre Lemmo suona una Gibson ES-330 del 1967.

Seguita da un pubblico in crescita

Charlotte Milstein ha già una ricca community al suo seguito, il suo profilo Instagram supera i 44.000 follower e include nomi come Sophie Burrell (una delle più recenti giovanissime a trovare la strada del e Cesar Gueikian, CEO di Gibson. La sua attività social documenta con costanza il suo percorso musicale: video di esercizi, cover, improvvisazioni, ma anche momenti di vita quotidiana che senza dubbio sono stati uno dei "ganci" più importanti nel far innamorare molti della sua personalità giovane e spensierata.



Sebbene il blues sia il centro del suo linguaggio espressivo, a onor del vero Charlotte Milstein dimostra grande versatilità. Le sue cover spaziano da brani di Metallica, Bill Withers Prince ad altri di Billie Eilish, passando per Ben Folds, Olivia RodrigoHozier e altri artisti che rappresentano il nuovo cantautorato internazionale (soprattutto quello a Stelle e Strisce).

Malgrado la giovanissima età Charlotte non si è fermata alla dimensione social, insieme alla sorella - infatti - ha già pubblicato tre singoli disponibili sulle piattaforme di streaming, provando immediatamente a fare quel grande salto che permette di approdare sul lato autoriale. Sebbene i brani siano ancora legati a una dimensione sperimentale e in via di definizione, l’identità musicale della Milstein appare già molto marcata, sospesa tra chitarrismo blues più "classico" e aperture pop contemporanee.



Il contesto: Norman’s Rare Guitars e la nuova generazione
La figura di Charlotte Milstein va inserita in un contesto più ampio. Norman’s Rare Guitars non è soltanto un negozio di strumenti: è un crocevia di storie, suoni ed eredità. Il fondatore Norman Harris — che ha venduto chitarre ai personaggi più altisonanti del settore — ha sempre avuto l’occhio lungo per il talento. Oggi, accanto alla vocazione per il vintage, lo store promuove nuove leve come Milstein o Saxon Weiss, dodicenne che lo scorso anno ha condiviso una jam proprio con Joe Bonamassa. In un momento in cui il futuro della chitarra è spesso messo in dubbio, il lavoro di "scouting" fatto da Norman’s Rare Guitars diventa sicuramente una risorsa preziosa. 

Uno sguardo al futuro
È ancora molto, molto presto per dire dove porterà la strada di Charlotte Milstein, soprattutto perché il web è sempre più ricco di giovani personalità forti di grande talento e capaci di mostrarsi al meglio. Ad oggi è difficile comprendere dove inizi tutto ciò che viene costruito a tavolino attorno alla sua figura da chi la aiuta in questo percorso (presumibilmente la famiglia), e pertanto bisognerà accontentarsi del vaglio di Norman's Rare Guitar.

Oltre a ciò va comunque ammesso che con un presente già così definito, non resta che seguire con attenzione i prossimi progressi. Che si tratti di un album, di nuove collaborazioni o di una carriera solista più strutturata, l’impressione è che Charlotte Milstein sia destinata a ritagliarsi un posto tutto suo nel panorama musicale e, auspicabilmente, nel mondo chitarristico.
artisti charlotte milstein norman's rare guitars
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di go00742 [user #875]
commento del 14/04/2025 ore 12:18:25
Beh una certa differenza tra i nostri teenager e quelli americani si sente ...viste le proposte di sanremo, degli amici di maria e dei vari pseudo tuning che per strada i nostri giovani sentono al cellulare magari con cassa blue tooth in evidenza a farci apprezzare e scusate se lo dico quello schifo che esce dal woofer.

C'era anche una bambinetta che suonava il basso di cui non ricordo il nome un vero portento, bravissima per la sua età che collaborava nei video coi grandi nomi.

Del resto ho sempre detto "ognuno ha quello che si merita" ...speriamo solo non mettano i dazi sulla musica negli states altrimenti siamo rovinati :-)

Non vedo l'ora di "vedere" le proposte del 1 maggio ...sarà sicuramente un successo di rime strascicate male assortite come oramai siamo abituati a sentire da tempo.

Scusate lo sfogo ma quando vedo questi ragazzi americani un po' di rabbia mi sovviene, poi per fortuna ci sono anche in Italia talenti che però non vengono valorizzati il giusto avendo la scena rubata da quello che che esce dai cellulari per strada.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 14/04/2025 ore 12:55:52
Accolgo il tuo sfogo.;-) Il problema dell'Italia e' l'Italia. Il sistema continua a riproporre trap quando la musica mondiale si e' oramai scostata da questo genere.. Tra altri 5 anni la trap la fara' ancora da padrona e intanto il resto del mondo va avanti per se. Non avendo vere figure (leggasi macchina da soldi) con la trap fai presto a imbastire 2 attori che la interpretano, al resto ci pensa la radio o quello che ne rimane e le varie piattaforme di diffusione nel nostro paese. Noi siamo bravi nel cucinare fenomeni che durano 2 mesi. Per certi versi potremmo fare concorrenza a Hollywood, la macchina dei sogni dove tutto puo' essere ma non e', dove i sogni prendono vita. Ora, senza riaccendere polemiche, c'e' un gruppo che ha avuto un successo stratosferico, paragonato addirittura ai nuovi Queen, sarebbe stato il rilancio dell'italia nella musica internazionale. Ora, io dall'inizio ho sempre detto 2 cose.. e' tutto costruito, e la verita' la vedremo dopo il terzo album, gli do' tre album, se al quarto hanno veramente la forza di spaccare, allora mi sbagliavo, e loro sono veramente chi meritano di essere.. e invece avevo ragione, e non ci voleva molto a capirlo.. Questa e' l'Italia, un paese molto bello, un grande paese, ma che preferisce sempre le scorciatoie. Una frase che uso sempre e' : L'italia e' come il contadino che per fretta di intascare soldi, non aspetta che l'insalata sia cresciuta completamente, ma la coglie anche se poca, non appena mette la testa fuori dalla terra.. poi pero' si lamenta che le cose non vanno bene.. Dobbiamo imparare ad investire, ma siamo troppo ingordi ed egoisti. Abbiamo dei talenti, ma rimarranno per la maggiore nell'oblio, o se saranno furbi, migreranno all'estero, dove veramente i sogni sono possibili.. Io ho fatto l'errore di restare e l'ho pagata, ma se tornassi indietro, mi spiace dirlo ma per il mio bene, e il bene della mia famiglia, il mio unico bagaglio sarebbe un biglietto di sola andata; se vuoi fare, se hai voglia di fare, ma veramente voglia, stai tranquillo che riesci; ma non da noi. Ecco, mi hai contagiato come uno sbadiglio e senza accorgermene mi sono unito alle tue lamentele :-)
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di go00742 [user #875]
commento del 14/04/2025 ore 16:36:43
Completamente d'accordo con te, altra cosa io suono live tutti i mesi (almeno 1 volta)e ci siamo accorti che giovani non ve ne sono più, il pubblico oramai over 40.

Avere anche dei trentenni sarebbe un lusso, d'estate quando siamo all'aperto in piazza che comunque non sei legato a consumare nel locale passano giovani e giovanissimi ma nemmeno si fermano, anche solo a guardare.

Noi abbiamo ridotto le date a locali più "blasonati" dove comunque abbiamo una sicurezza di pubblico che ripeto over 40 perchè il resto è il buio totale. Potremmo suonare anche 2/3 volte al mese ma per andare in posti dove ci sono giusto un paio di coppie e prenderla come sala prove non ha più senso.

E' un pò la morte della musica live, del resto se propongono brani anni 80/90 nelle grandi arene un motivo ci sarà, ovviamente non merita commento quella roba Tim summer o qualcosa del genere assolutamente inguardabile e inascoltabile.

Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 15/04/2025 ore 01:29:09
Capisco e condivido il tuo punto di vista, ma non scordarti una cosa: suona anche per due persone, meglio due interessate che 100 che sono li solo per passare il tempo perche' non sapevano che fare. Tu sei un musicista, percio' fai il musicista e suona. Suona prima per te, poi per gli altri, chi sapra' ascoltare, capira' meglio il messaggio che state dando, ovvero una fucilata di vera passione per la musica... e divertitevi fin che potete ;-)
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 15/04/2025 ore 09:39:58
La figlia di mia moglie è andata al "concerto" di Travis Scott l'estate scorsa: Laser e ledwall sullo sfondo, sul palco solo l'artista e il suo dj (che sicuramente avrà fatto finta di spippolare sul launchpad mentre le basi andavano da sole). Credo 80 euro di biglietto. Ho visto i video sui social, l'artista non sa cantare ed ha solo berciato nel microfono con l'autotune fisso. Pubblico entusiasta. Hanno educato i ragazzi ad ascoltare musica standardizzata e di facile scrittura e lettura, per cui i cui di produzione sono crollati ed il ritorno economico è garantito.
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di Big Muffin [user #63938]
commento del 15/04/2025 ore 13:20:25
Molto deprimente, tanto deprimente.. e chissa' quanto l'hanno pagato. Te ne racconto una io casereccia, ma non posso fare riferimenti. Campeggio Toscana, un noto DJ di una Famosissima radio, la piu' grande in Italia. Un suo DJ ha fatto una serata, 40 minuti a mettere cd e mentre lavorava, il padrone del Camping parlava con l'organizzazione dicendo che 40 minuti erano pochi per 15000 euro, e siccome la serata era lunga, chiedeva 20 minuti in piu', ma, l'organizzatore per risposta diceva che per farlo servivano altri soldi... ma scherziamo ? 15000 euro per 40 minuti di musica di Emme.. I ragazzini si sono divertiti, ma per 2000 ci andavo volentieri io a spippolare, Almeno Travis ha fatto finta di cantare ( ma non lo scuso, era una battuta ) ;-) Si chiama indottrinamento, se ai ragazzi dai da mangiare solo spaghetti, non sapranno mai che ci sono anche le bistecche , o almeno lo scopriranno dopo sui social dicendo: che bella canzone, di chi e' ? e' Nuova ? Risposta... nooooo e' un brano di 20 anni fa :-)
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di Hellingen [user #64993]
commento del 21/04/2025 ore 11:50:29
Forse la bambinetta di cui parli è Ellen Alaverdyan?
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di Francescod [user #48583]
commento del 15/04/2025 ore 16:01:05
Ai colleghi chitarristi dei commenti precedenti chiedo: voi quando avete smesso di comprare cd e vinili? Come voi, hanno smesso anche gli altri. Non è che potete pretendere di andare a suonare a un pubblico giovane se nemmeno voi, che avete vissuto il meglio della musica rock, metal, blues ecc., non finanziate l'arte che vi vantate di eseguire e promuovere. La musica commerciale che denigrare, col DJ finto e il cantante inutile, è sempre esistita: in tutti i decenni la musica commerciale è stata denigrata da chi ascolta altri generi. Il punto è che esistevano altri generi proprio perché una parte del pubblico acquistava e dunque finanziava chi creava e incideva musica rock, metal, jazz ecc. Se nessuno finanzia più, i giovani da dove dovrebbero prendere la passione per certa musica? È proprio la generazione degli attuali quarantenni e cinquantenni che si è venduta per pochi euro: pur di usufruire gratis della musica incisa o di pagarla quattro spicci sulle piattaforme, ecco che si è scavata la fosse alla musica rock, blues, metal ecc. Ed è rimasta solo la musica commerciale perché è l'unica in grado di estrarre profitto da fonti alternative da quelle canoniche del finanziamento tramite acquisto dell'album.
Rispondi
di Yildun [user #60217]
commento del 15/04/2025 ore 21:13:44
Beh... io ero sulla linea di tutti quelli che hanno scritto prima, ma questo punto di vista direi che non fa una piega o quasi. E' anche vero che a noi a suo tempo i cd ed i vinili ce li hanno fatti pagare belli salati, un cd costava 27000 lire , se fosse costato 17-18 a me ne avrebbero venduti 3 volte tanto... Ma è anche vero che a me sembravano tantissime le 27000 lire degli U2 a Modena nell'87 con Predenders, Big Audio Dynamite di Joe Strummer e Lone Justice, Durata dalle 16 del pomeriggio a mezzanotte! Fantastico. Comunque, a parte questo, io da ragazzino 13enne ero innondato dalla musica "commerciale" ma... qualcosa non mi tornava, qualcosa mi bruciava dentro, e quando ascoltando tristemente Sanremo apparvero come ospiti i Dire Straits,,, mi si aprì il cuore e il mondo non fu più lo stesso, ed iniziò la ricerca di nuove letture, nuovi film, nuove amicizie in cerca di un "sentire". Il fuoco che brucia c'era, forte, caldo, intenso. Forse ora per i giovincelli, tutto ciò non esiste nemmeno come remota possibilità... Non è colpa loro... questa anestesia interiore (per non usare termini molto più alla mano) è stata voluta e studiata. Ce l'hanno fatta. Non esiste musica, non esiste arte senza un cuore che batte. Quel battito è stato sostituito, ...da una macchina che fa tunz-tunz. Il disegno è compiuto: sostituire l'uomo con un androide. La musica degli androidi è fatta da macchine.
Rispondi
di Yildun [user #60217]
commento del 15/04/2025 ore 21:40:41
Considerazione aggiuntiva : nell'87 io da apprendista prendevo 1'000'000 di lire, il concerto degli U2 costava 27000 lire . Quindi il 2,7 % del mio stipendio. Ammettendo che un 20enne di adesso al primo impiego prenda 1000 euro (è probabile di meno...) se per un concerto del c.xxo deve pagarne 80 , l' 8%, beh, oltre che a fregarlo sulla qualità, lo stanno pure derubando. Questo volevano, gente che si fa infinocchiare e dice pure grazie. Basta spegnergli il cuore.
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 15/04/2025 ore 22:30:30
Mi permetto di essere civilmente in dissenso. Il discorso del prezzo dei cd non ha alcun senso. Oggi si comprano smartphone da centinaia e centinaia di euro, senza battere ciglio, e li si comprano anche ai bambini. Non mi si venga a parlare del prezzo dei cd. Il fatto è che se anche fossero costati 5 euro sarebbe cambiato poco e niente, perché tra il gratis e 5 euro, tutti avrebbero scelto il gratis.
Non esistono alibi vaghi del tipo "ce l'hanno fatta". Non si può dare la colpa agli altri. Una persona anche solo vagamente intelligente sa che l'arte se è gratis muore, perché l'artista non sopravvive. Gli artisti sono esistiti perché le case discografiche avevano tutto l'interesse economico a investire su di loro. Perché? Perché ne traevano un profitto. E come? Attraverso la vendita degli album. È per questo che qualcuno ha mandato un talent scout a cercare i Beatles in un pub di Liverpool. Oggi i nuovi Beatles rimarrebbero nel pub perché non è un grande affare investire se poi non puoi vendere l'album. Saltato questo sistema, non c'è possibilità di promuovere l'arte. Quindi non esiste un "ce l'hanno fatta". Bisognerebbe invece dire "ce l'abbiamo fatta" a desertificare l'arte prosciugandone le fonti non acquistando più gli album. Ci vuole un'autocritica, non un addossare colpe ad altri. "Non esiste l'arte senza un cuore"? Io direi invece "non esiste l'arte gratis". Abbiamo ucciso la musica di qualità e ora i musicisti hanno poco da lamentarsi se non trovano giovani nel pubblico. Ricky Portera racconta che la mamma lo portava al negozio di dischi a comprare un album una volta al mese. Conosci un genitore che compri al figlio un album? Questa è l'educazione musicale che viene data dai quarantenni e dai cinquantenni ai giovani: niente.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 16/04/2025 ore 01:08:47
Mi hai evocato ricordi,.. :-) comunque il discorso e' giusto dai, nessuno di noi ha smesso di acquistare musica per demolire i nostri eroi, e' il sistema che ha imposto certe condizioni. Poi, oggi, col fatto che non si fa piu' cassa come una volta, tutti cercano di rifarsi con i prezzi... Io acquisto vinili, ma per mia natura li preferisco nuovi, e pagare 50 euro un vinile lo reputo un mezzo furto che porta la gente ad allontanarsi, a prendere distanza. ho rimesso in piedi l'impianto e oggi costa na fucilata tra piatto casse a amplificatore, ovvio che da noi, con stipendi fermi da 15 anni, anche se ti viene la voglia, te la fai passare. Ma qui si sta parlando del caro vecchio vinile, percio' magari se hai passione per la musica, puoi pensare di buttarti su uno streamer decente, venduto alla modica cifra di ( credo sui 700 euro senza esagerare ) estic.. Riguardo ai concerti, i prezzi sono folli a volte, ma ora non so quantificare, ricordo esattamente nel 93 che vidi Billy Joel a Milano per il The River of Dreams Tour, e pagai 60 mila lire del vecchio conio, altri prezzi non ricordo bene, ma credo fossero in linea... ma assolutamente non con quelli di oggi. Pero' una cosa la dico, dammi musica buona, e spendero' per andare ad ascoltarla come e' giusto che sia. Concludo dicendo che copio quello che dici, ed aggiungo e sottolineo che oggi e' il sistema che fa schifo piu' che mai. ;-)
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 16/04/2025 ore 00:50:13
Scusa ma non sono d'accordo, non incolpare la gente perche' non compera, dovresti incolpare il sistema creato da certa gente. Prima c'era il vinile, poi hanno tirato fuori il CD ingolosendo la gente, poi da li hanno iniziato a creare supporti dove la musica la potevi trasportare ovunque su memoria, e intanto pero' mentre tu acquistavi musica da inserire in memoria, automaticamente si decretava la morte del vinile, poi hanno pensato di creare musica liquida in streaming e costruito e venduto streamer perche' cosi' la musica non la metti piu' su memoria, la acquisti e rimane nel cloud tutta per te, e la gente continua ad acquistare canzoni per il proprio streaming,... il sistema e' da incolpare, non la gente, ma chi vuole fare soldi sfruttando la tecnologia. Per la cronaca, io acquisto vinili e cd ancora. La vera fonte di guadagno e' stato il vinile, ma nessuno ha voluto abbandonarlo per forza, e' stata una transizione anche un po' imposta. No vinile, no procacciatori di talenti e affari, no party.. detta cosi' e' molto semplicistica, ma e' la realta', se poi ci mettiamo il discorso delle nuove leve usa e getta per fare soldi al volo,.. Credimi, la gente continua ad acquistare musica, ma lo fa nel modo che le aziende gli propone. Una volta usavamo le torrette stereo con piatto e cassetta, oggi si usano gli streamer.. togli quello, e la gente ritorna ad acquistare i supporti, perche' la musica la vuole, anzi, in parecchi si accorgono che avere tonnellate di musica su una memoria, vale meno che averla su Disco vinile o CD probabilmente per una questione fisica di contatto, avere un lp e passartelo tra le mani mentre lo ascolti, e' tutt'altra cosa, ma poi subentreranno domande tipo... e chi ha il tempo di mettersi li seduti ad ascoltare un disco ? e la risposta e'... ma una volta come facevamo ? e lo facevamo perche' era musica che ti freddava i neuroni, i ragazzi di oggi skippano una canzone ogni 20 secondi.. ma non e' colpa loro, e' colpa del sistema creato dagli industrialotti in cerca oggi di nuovi metodi per fare soldi.. prossima mossa ( questo lo dico io, non prenderlo per buono ) Un bell'impianto neurale nella testa che contiene tutte le tue canzoni, cosi' non avrai nemmeno piu' bisogno di supporti per l'ascolto.. follia ? io scommetto che ci si arriva, ma non per colpa della gente. :-)
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 16/04/2025 ore 01:05:23
Per me non esiste il sistema. Se vuoi comprare i cd, ci sono ancora. Se vuoi comprare un vinile, ci sono ancora. Il supporto c'entra poco, il sistema c'entra poco. Bisogna smetterla di dare la colpa ad entità oscure, i poteri forti della musica. Bisogna assumersi le proprie responsabilità: prima si pagava, poi appena la tecnologia ha scoperto il metodo per condividere gratis tutti ci si sono fiondati, compresi coloro che tante sbandieravano in giro la loro presunta passione per la vera musica e balle varie.
Se i ragazzi oggi non sono tra il pubblico dei musicisti quarantenni e cinquantenni, non è per via del sistema. È per via dei genitori che non hanno insegnato loro che l'arte va compensata, che senza compenso l'artista scompare, che senza un ritorno nessun imprenditore investe in nuovi artisti. E quindi è colpa di tutti noi (e mi ci metto anche io, pure se io ancora acquisto cd).
Il sistema di cui parli non esiste ed è dimostrato dal fatto che gli album rock sono prodotti scadenti a basso budget. Quindi non c'è alcun sistema che finanzia, perché non c'è ritorno adeguato.
Gli artisti importanti, Springsteen, Dylan ecc., lo sanno e si sono venduti i loro interi cataloghi discografici per intascare ora che ancora possono guadagnarvi.
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 16/04/2025 ore 01:32:48
Scusa ma non capisco il tuo punto di vista.. Cit. tue parole " Il sistema di cui parli non esiste ed è dimostrato dal fatto che gli album rock sono prodotti scadenti a basso budget. Quindi non c'è alcun sistema che finanzia, perché non c'è ritorno adeguato. " Ma parli di oggi o di ieri ? No perche', i vari Springsteen e Dylan che hai citato, se non fosse stato per il vinile, col cacchio che facevano soldi a palate, e col cacchio ve avrebbero continuato a strapagarli per marcire nelle sale di registrazione.. Ma scusa, fatti due conti, Nel passato un disco vendeva 1 milione di copie, quanto costava un supporto ? oggi paghi un brano 1 euro ? pero' quel brano e' premiato con disco platino, oro, piombo, plastica o quello che vuoi, perche' ha fatto un milione di Streaming.. ( Contro un milione dei vecchi vinili ? Ma cosi' gli artisti vengono pagati poco, e anziche' portarli in giro in Jet per far mangiare loro caviale e filetto a base di buon vino, gli tocca mandarli a mangiare alla mensa comunale.. Comunque, tu hai le tue idee, io ho le mie e questi sono solo punti di vista. I musicisti per natura erano poveri, e permettevano di vivere loro a corte per deliziare Re e Regine in cambio di vitto e alloggio,. Ma erano poveri. Poi e' arrivata la tecnologia, e per un momento ( Epoca d'oro del Disco ) ha reso ricchi sfondati musicisti e produttori, tolta quel tipo di tecnologia, pian piano il musicista torna a fare il povero. Tra non molto, nessuno campera' piu' con la musica, persino Steve Lukather dei Toto in un intervista ha detto.. Sono nato in un epoca fortunata per la musica, se dovessi oggi mantenere la famiglia con il mio lavoro, gli farei fare la fame.. Perche' ? Colpa dei genitori che non hanno insegnato nulla ai figli ? Non credo.. Credimi, ho in famiglia qualcuno che ha prodotto ai tempi d'oro, e quando faceva i conti lui, li facevo anche io.. ;-)
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 16/04/2025 ore 13:24:10
Francesco, voglio che sia chiaro anche con te, questi discorsi sono solo e rimangono punti di vista, e il non essere d'accordo non deve voler dire ( Perdonami il francesismo " Starsi sulle palle ;-) ) e' solo un pourparle' come fossimo davanti a una birra. E' giusto che uno mantenga le proprie idee, anche perche' penso che nessuno voglia imporre qualcosa a nessuno. ;-) Ora rispondo io per te... E ci mancherebbe :-) Piuttosto, perdonami la domanda ma forse ti conosco, senza entrare troppo nei dettagli, e comunque non sei obbligato a una risposta, stai al Nord o al Sud ? :-)
Rispondi
di Francescod [user #48583]
commento del 16/04/2025 ore 13:31:00
Ma figurati. Si chiacchiera. La musica è un relax, non c'è nulla per cui vale scaldarsi in una attività così piacevole. Non sto né al nord né al sud. Sono al centro! :) tu?
Rispondi
di Big Muffin [user #63938]
commento del 16/04/2025 ore 13:49:52
E' la risposta che aspettavo, io sto al Nord ma ho parenti a Roma ..e zona centro Italia; a dire il vero ho parenti che partono dalla Francia per arrivare poi In Liguria e poi a Roma e zone centrali, a parentela mi sento un po' randagio hehe! :-) e poi comunque li ci ho fatto la naja, ( anche se non e' detto che tu sia di li, Io comunque attualmente sto a Milano anche se ultimamente mi va un po' stretta e vorrei scendere. Scusa se ti ho chiesto, leggo spesso tutti i tuoi commenti, e non so' perche' ma nel modo di idee e parlare, assomigli a una persona che conosco. :-) tutto qui, Poi ti spieghero' meglio se avremo occasione ;-) Grazie per la chiacchierata, che comunque in parte condivido, ma come dicevamo, e' un discorso complicato da eviscerare, sono successe troppe cose, l'unica cosa di cui sono sicuro, e' che prima per noi musicisti era meglio, e rimpiango quei tempi.. ;-) Cin per la birra
Rispondi
di Hellingen [user #64993]
commento del 21/04/2025 ore 11:53:10
Mai smesso di comprare CD!
Rispondi
di TriAxisLover [user #39110]
commento del 14/05/2025 ore 16:22:3
Io, pochi CD, dopo averli ascoltati (tranne rare beccezioni) li continuo a comprare ufficialmente
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