Trascrivere Pino Daniele: Mauro Di Domenico presenta il suo tributo per chitarra classica
di redazione [user #116] - pubblicato il 05 maggio 2025 ore 09:14
Dodici brani cult, da “Je so’ pazzo” a “Napule è”, riemergono con voicing calibrati, drop‑D strategici e comping funk che strizzano l’occhio anche al chitarrista elettrico. Volontè & Co propone 96 pagine con partitura + TAB: un tuffo cameristico nel groove di Pino, pronto a stimolare nuove esplorazioni lungo il manico.
Volontè & Co pubblica “Pino Daniele for Classic Guitar”, raccolta di trascrizioni per chitarra classica curate da Mauro Di Domenico. Il chitarrista partenopeo—già noto per i suoi lavori dedicati a Morricone e alla tradizione napoletana—ha selezionato e arrangiato dodici brani cardine del catalogo di Pino Daniele, con l’obiettivo di restituire su corde di nylon l’essenza melodica e armonica del new sound napoletano che negli anni Settanta e Ottanta ha ridefinito la canzone d’autore italiana.
Il metodo di lavoro
Di Domenico racconta l’origine del progetto, nato da una proposta del produttore Claudio Poggi a poco più di un anno dalla scomparsa di Pino. Dopo quattro mesi di studio, Di Domenico ha applicato al repertorio di Pino Daniele la stessa filosofia adottata per l'album EsSenza: eliminare gli orpelli, conservare la “magia delle linee melodiche” e tradurre la voce in un lessico chitarristico credibile, rispettando l’impianto armonico spesso innovativo di Daniele.
Contenuti
Il cuore del volume batte attraverso undici brani che abbracciano l’intero arco creativo di Pino Daniele. Si parte con Quando (Mascalzone latino, 1989), nella quale Di Domenico fa pulsare sulle corde più gravi il groove originariamente sostenuto dalla sezione ritmica elettrica; con Angelo vero (Bella ’mbriana, 1982), invece, l'accordatura scende in drop‑D per estendere il registro grave e restituire appropriatamente la profondità del pezzo; in Allora sì (Un uomo in blues, 1991) si alternano rasgueado e arpeggi, combinazione che riproduce la spinta percussiva della band, trasformando la chitarra classica in un micro‑ensemble a sei corde; Vento di passione (Non calpestare i fiori nel deserto, 1995) sfrutta profusamente il legato per ricondurre la chitarra quanto più vicina possibile alla voce di Pino... E così si potrebbe proseguire per tutti i brani scelti, ognuno dei quali mette in luce uno specifico tema tecnico da esplorare e assimilare, accompagnati dall'arte di Pino Daniele.
I brani del manuale:
Quando Sotto 'o sole (1991)
Invece no Un uomo in Blues (1991)
Un angelo vero Che Dio ti benedica (1993)
Allora sì Che Dio ti benedica (1993)
Sicily Che Dio ti benedica (1993)
Je so’ pazzo Pino Daniele (1979)
Napule è Terra mia (1977)
Vento di passione Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui (2007)
Again inedito postumo (2017)
Quanno chiove Nero a metà (1980)
E vivrò inedito (omaggio conclusivo)
Dedicato anche ai chitarristi elettrici?
Sebbene siano pensate per corde di nylon, le parti possono essere un banco di prova per voicing compatti e contrappunti utili anche sul manico di una elettrica.
Molti passaggi— come ad esempio quelli su Je so’ pazzo e Quando—trasportano gli accenti funk e il fraseggio tipici del Pino Daniele elettrico, offrendo spunti molto interessanti per il mutingdella mano destra, ghost note e controllo dinamico.
L’approccio cameristico mette in evidenza progressioni modali che possono fungere da ottimo materiale di studio per chiunque ami la fusion, e in generale per chiunque voglia sperimentare con commistioni che, partendo da una matrice blues/pop, si ampliano ad uno spettro di influenze molto ampio.
Pino Daniele for Classic Guitar rappresenta un’opportunità per riscoprire il patrimonio melodico del cantautore sotto una lente strumentale raffinata. Per il chitarrista elettrico, il libro offre spunti di studio su voicing, gestione del registro e interplay ritmico che vanno ben oltre la semplice esecuzione fingerstyle, dimostrando ancora una volta come il linguaggio di Pino resti un punto di riferimento trasversale per chi ricerca un fraseggio melodico radicato nel blues ma proiettato verso contaminazioni jazz‑latin e world.