Il live più oscuro mai realizzato, Queens of The Stone Age nelle Catacombe di Parigi
di redazione [user #116] - pubblicato il 14 maggio 2025 ore 09:42
Joshua Homme realizza un sogno lungo vent’anni: suonare tra ossa e silenzi nelle viscere di Parigi. Alive in the Catacombs è il concerto più intimo e spettrale dei Queens of the Stone Age, un rituale rock immerso nella morte e nel mistero. Dal 5 giugno, la musica si fa ossa e memoria.
Il 5 giugno 2025 segna un appuntamento destinato a diventare culto. Queens of the Stone Age: Alive in the Catacombsnon è semplicemente un concerto filmato, ma la documentazione di un evento estremo, unico e irripetibile: la band californiana si è esibita nelle Catacombe di Parigi, l’immenso ossario sotterraneo che custodisce i resti di oltre sei milioni di persone.
Registrato nel luglio 2024, il film diretto da Thomas Rames e prodotto da La Blogothèque mostra i QOTSA in una forma inedita, intima e quasi spettrale. Per Joshua Homme, leader e voce della band, si tratta del coronamento di un sogno coltivato per vent’anni: «Scendere in quei cunicoli e suonare per il pubblico più silenzioso e numeroso che abbiamo mai avuto.»
Un’ambientazione che detta le regole
Le Catacombe rappresentano uno dei luoghi più affascinanti e inquietanti della capitale francese. La città non aveva mai concesso a nessun artista di esibirsi al loro interno, finché la tenacia e il rispetto dei Queens of the Stone Age hanno aperto una breccia. «Tutte le decisioni sono state prese da quello spazio. È lui a dettare le regole. Lì dentro fai quello che ti viene detto», ha raccontato Homme. Il contesto ha imposto un ridimensionamento totale: niente amplificatori, niente produzione colossale.
Le Catacombe di Parigi sono un vasto ossario sotterraneo di 320 km sotto la città. Con una base composta da diversi milioni di corpi sepolti nel XVIII secolo, i resti sono in gran parte esposti e molte pareti sono costruite con teschi e ossa.
Hélène Furminieux (Les Catacombes de Paris) ha dichiarato: “Le Catacombe di Parigi sono un terreno fertile per l’immaginazione. È importante per noi che gli artisti si approprino di questo universo e ne offrano un’interpretazione sensibile. Scendere nel sottosuolo e confrontarsi con riflessioni sulla morte può essere un’esperienza profondamente intensa. Josh sembra aver sentito nel corpo e nell’anima tutto il potenziale di questo luogo. Le registrazioni risuonano perfettamente con il mistero, la storia e una certa introspezione, particolarmente percettibile nell’uso sottile del silenzio tra le Catacombe.”
Solo strumenti acustici, riverberi naturali, silenzi profondi, e una strumentazione essenziale alimentata da una batteria d’auto per il pianoforte elettrico. La band ha suonato affiancata da una sezione d’archi a tre elementi, e le percussioni sono state affidate a oggetti improvvisati come catene e bacchette metalliche. Nessuna sovraincisione, nessun editing: ogni brano è stato registrato in presa diretta.
Un rituale più che un concerto
La scaletta – selezionata tra i brani più emblematici dei Queens of the Stone Age – è stata rielaborata per adattarsi all’ambiente, all’acustica, e a un tipo di performance che definire “unplugged” sarebbe riduttivo. L’assenza totale di corrente elettrica ha trasformato l’evento in un’esperienza sonora primitiva, dove anche i suoni ambientali – le gocce d’acqua, l’eco, il respiro – diventano parte dell’arrangiamento.
“Suoniamo così essenziali perché quel luogo è così essenziale, che rende la musica essenziale, e le parole essenziali…" ha detto Homme "Sarebbe ridicolo cercare di fare del rock lì. Tutte le decisioni sono state prese da quello spazio. È lo spazio a dettare tutto, comanda lui. Lì dentro fai quello che ti viene detto.”
Il disco dei morti (e dei vivi) Alive in the Catacombsè anche un tributo alla forza evocativa della musica, capace di attraversare la storia, di confrontarsi con la morte e di trovare nuova voce in un contesto al limite del reale. È un’opera che trascende la dimensione live e si fa performance totale: un atto artistico che unisce musica, cinema e spazio in un unico gesto.
La distribuzione del film – curata da Matador Records – prevede il noleggio e l’acquisto in formato digitale suqotsa.com. Chi preordina il film entro il 7 giugno riceverà l’accesso a contenuti esclusivi dietro le quinte, oltre alla possibilità di streaming e download integrale. Una versione solo audio verrà annunciata nelle prossime settimane.
Con Alive in the Catacombs, i Queens of the Stone Age riescono in qualcosa che va oltre il semplice “suonare in un posto strano”: trasformano uno spazio di morte in un’eco potente di vita e di arte. È il ritratto più crudo e poetico della band, un incontro senza filtri con la propria musica, dentro un luogo che non fa sconti e non accetta compromessi. Un evento raro, che promette di lasciare un segno profondo nella storia del rock contemporaneo.