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La chitarra ritmica secondo Enrico Santacatterina: nasce una guida tra storia, groove e tecnologia
La chitarra ritmica secondo Enrico Santacatterina: nasce una guida tra storia, groove e tecnologia
di [user #116] - pubblicato il

Un nuovo metodo firmato Enrico Santacatterina indaga i segreti del ritmo nella chitarra moderna, partendo dal funk fino all’era digitale. “La Chitarra Ritmica” è più di un manuale: è un compendio di storia, tecnica e consapevolezza musicale, arricchito da una prefazione appassionata di Giuseppe Scarpato che ne celebra il rigore e l’essenzialità.
Il ritmo come fondamento del linguaggio musicale
Con il volume La Chitarra Ritmica, Enrico Santacatterina propone una visione profonda e articolata del ruolo ritmico nella musica moderna. Non si tratta di una semplice raccolta di esercizi, ma di un percorso formativo che accompagna il lettore tra storia, stili, linguaggi ed evoluzioni della chitarra ritmica, con una prospettiva che guarda alla musica nel suo insieme.
Strutturato in sette capitoli fondamentali, il libro affronta temi chiave come le componenti del ritmo, gli stili ritmici e i portamenti, la nascita e lo sviluppo del funk, la transizione verso la dance music, l’avvento dei sequencer e dei computer, fino all'utilizzo degli effetti dagli anni ’80 in poi. Il tutto culmina in una riflessione sul rinnovarsi continuo del linguaggio ritmico: un processo che vive nel dialogo tra tradizione e innovazione.

La chitarra ritmica secondo Enrico Santacatterina: nasce una guida tra storia, groove e tecnologiaphoto credit: Cristian Gennari per Musicezer

La didattica dell’essenziale
L’obiettivo di questo libro”, scrive l’autore, “è di insegnarvi come creare parti di chitarra ritmica che abbiano tiro, groove e musicalità, senza dimenticare la funzione che devono svolgere all’interno del brano.” Santacatterina dedica ampio spazio a concetti spesso trascurati, come il valore delle pause e la gestione degli accenti. La sua visione è chiara: non basta suonare “a tempo”, bisogna saper suonare “a ritmo”. Note e silenzi vengono trattati con pari dignità, in una logica che esige precisione e intenzionalità anche nel lasciare spazio.

Una carriera sul palco, tra funk e concretezza
Musicista attivo dal 1983, Enrico Santacatterina ha collaborato con artisti di ambiti diversissimi, calcando i palchi del Festival di Sanremo, suonando con artisti quali Enrico Rava, I Giganti, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Franco D’Andrea, Umberto Fiorentino, Francesco Bruno, Nico Stufano, Enrico Pierannunzi, Romano Mussolini, e partecipando a progetti internazionali come Hit Italy e Funkodrome. Alla carriera artistica ha affiancato un’intensa attività didattica tra clinic e masterclass, in Italia e all’estero. Attualmente è impegnato con vari progetti musicali, da solista, nella band di Riccardo Fogli e altri, come il duo formato insieme alla cantante Chiara Pastò.
Nel corso degli anni, ha accumulato un’esperienza che Giuseppe Scarpato – autore della prefazione al volume – definisce “un dono messo generosamente a disposizione di chi vuole approfondire il mondo concreto della chitarra ritmica.

La chitarra ritmica secondo Enrico Santacatterina: nasce una guida tra storia, groove e tecnologia

La prefazione di Giuseppe Scarpato: un elogio alla sostanza
La prefazione di Scarpato è una dichiarazione d’amore alla musica suonata con criterio, mestiere e gusto. “Scrivere di Enrico Santacatterina”, racconta il chitarrista, “è un po’ come mettersi davanti allo specchio dei desideri e fare un elenco incredibilmente lungo di ciò che vorremmo saper fare quando si imbraccia uno strumento musicale.
Scarpato sottolinea l’eleganza, la solidità e la capacità di Enrico di “suonare sempre la cosa giusta, nel momento giusto e con il suono giusto, senza mai strafare”. Una dote rara, che – come evidenzia – si acquisisce solo “dopo anni di chilometri, di palchi polverosi, di birre acide e di risate con i compagni di viaggio.

La chiarezza con cui Santacatterina espone i concetti è un altro punto di forza del volume. Con il supporto di video in streaming, il testo si presta tanto allo studio individuale quanto all’utilizzo in contesti didattici più strutturati. L’approccio è diretto, mai dispersivo, e si rivolge a musicisti di ogni livello: dallo studente che vuole padroneggiare i fondamentali, al professionista che intende approfondire linguaggi e articolazioni ritmiche.

Conclusione: un testo da avere in pedaliera
La Chitarra Ritmica è una testimonianza di quanto la chitarra possa essere uno strumento al servizio del groove e della canzone. È una guida essenziale per chiunque desideri comprendere, costruire e raffinare le proprie parti ritmiche, in un contesto musicale sempre più ibrido e interconnesso. Come scrive Scarpato, “Enrico ci fa un grande regalo, mettendo a nostra disposizione il suo bagaglio enorme di conoscenza.” E per chi suona, questo tipo di generosità è forse il dono più prezioso.

Per maggiori informazioni: www.volonte-co.com

La chitarra ritmica secondo Enrico Santacatterina: nasce una guida tra storia, groove e tecnologia
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di dariothery [user #12896]
commento del 20/05/2025 ore 09:19:55
Nella musica moderna la chitarra è spesso assente o relegata a ruoli minimalisti e la maggior parte dei chitarristi si concentra spesso su cose molto velleitarie tipo le scale, il fraseggio, la fusion, il tapping, o peggio ancora lo sweep...
Anche a me piacerebbe essere un virtuoso e sicuramente suonare assoli è divertente ed appagante (io a casa ci passo le ore a svisare sui loop e sulel basi!), ma il pane lo si porta a casa "accompagnando i cantanti" per cui la ritmica andrebbe privilegiata, anche per migliorare il proprio solismo.
Il ritmo è un concetto primitivo ed istintivo ed è il pilastro su cui si basano molti generi musicali chitarristici.
Nella mia cover band (Vasco Rossi) ci dividiamo i soli a seconda delle capacità, ma quando dobbiamo ospitare un sostituto io gli lascio sempre tutti i soli e preferisco occuparmi degli accompagnamenti, perchè se pure lui dovesse essere un virtuoso (o magari un pessimo solista!), ci sarà sempre una base ritmica importante ad accompagnare la band, un espediente utile a far tornare a casa il pubblico divertito e soddisfatto e far si che i locali ti richiamino.
Mi ricordo una frase di Alberto Sordi che suonava il basso tuba nell'orchestra. Un giorno Sordi raccontò di aver chiesto al padre come mai non fosse diventato violinista o non si fosse concentrato su strumenti più "importanti" e il padre gli rispose "primi violini bravissimi ce ne sono tantissimi mentre suonatori di basso tuba ce ne sono pochi, così io ho sempre il lavoro assicurato!".
...tutto questo per dire che ci vorrebbero più libri come questo!! :)
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di BigThumb [user #22989]
commento del 27/05/2025 ore 11:22:46
Ben venga un lavoro dedicato alla spesso trascurata e/o poco considerata "ritmica" (specie nei novelli suonatori troppo concentrati sulla solistica). Come diceva Keith Richards: "Suonavamo molta più musica ritmica e ce ne infischiavamo delle differenze tra la ritmica ed i solisti. Non potete chiedere in un negozio "una chitarra solista": un chitarrista suona la chitarra, in tutti i sensi". (cit. da: "Ralph Denyer - Chitarra moderna" - A. Mondadori Editore)
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