di Guido Michetti [user #8] - pubblicato il 01 ottobre 2001 ore 16:07
Accadde un paio di anni fa, ma in questi giorni di tragedia vengono
alla mente gli aneddoti legati alle piccole speranze…
In una delle mie frequenti visite in un negozio amico chiedo se si trova
una chitarra piccola da portarmi in vacanza insieme al Pandora.
Ricordavo di avere visto una piccola Epi, bruttina ma per quel che mi
serviva poteva andare bene.
La settimana dopo ripasso e il maledetto negoziante che conosce le mie
debolezze mi dice che ha trovato una cosa adatta.
Come da un cappello a cilindro tira fuori una Squire mini Strat. *Rossa*.
Uguale ad una strato, ma.. in scala ridotta. Bellissima. Un giocattolino.
Perche’ quando ero piccolo queste cose non esistevano??? E’ amore a prima
vista. La prendo tra le mani, tastiera in palissandro, 3 magneti e
selettore a 5 posizioni. Un volume ed un tono. Niente leva, peccato…..
Corro a casa, dove mia moglie mi accoglie calorosamente complimentandosi
per l’acquisto (vah beh, non esattamente cosi’…, insomma… , ok…, lasciamo
perdere).
La scala è corta, in pratica è circa 2/3 di una strato normale, sia
tastiera che corpo.
Faccio qualche accordo da spenta e tira fuori una vocina insospettata.
L’attacco all’ampli. Incredibile, SUONA!!!! I magneti sono un po’
leggerini, ma hanno voce. In distorsione non sono neanche troppo impastati.
Il crunch è carino, in particolare in posizione intermedia con due magneti
in parallelo ha delle timbriche inaspettate. Sui puliti in effetti è un po’
carente, in particolare al ponte ed al centro è un po’ troppo fredda, ma
forse pretendo troppo. Pero’ magari, con dei texas special….
La verniciatura del corpo è inappuntabile mentre invece la tastiera
necessita di essere un poco rivista, in particolare i bordi dei tasti sono
necessariamente da lucidare.