Tenere una sorta di diario è per me una cosa del tutto nuova..vediamo cosa ne esce fuori.
Oggi prove col gruppo.. 5 ore circa di musica con ritorno a casa come se avessi estratto diamanti in una miniera. Fatto saliente di questa sera che ho finalmente capito che le corde 0,11 non fanno per me troppo sottili (si si troppo sottili), domani mi tocca attingere alle finanze imperiali per acquistare una santissima muta 0,12 ed un bel sol 0,22.Ma se io mi trovo male con le 0,11..con le 0,09 cosa sarebbe?Il discorso è che ho un rapporto molto fisico con lo strumento, amo strapazzarlo e farlo gridare. Non sono mai stato uno dal tocco morbido; il suono , secondo me, deve partire bene dalla chitarra , dal momento in cui il plettro sbatte sulle corde dando queste la "presenza giusta".Si potrebbe essere limitante per dei versi, una muta 0,12 di certo non rende agevole passaggi da velocista, ma l'espressività e l'intensità che riesce a dare una corda grossa è da paradiso.Il bello nella relazione che si viene a creare in seguito tra lo strumento ed il musicista; la chitarra riflette in tutto e per tutto la parte che viene suonata, in quanto chi la suona, deve "vivere" più intensamente la parte che sta' suonando dal punto di vista fisico ( tirare al II° tasto un sol 0,22 è abbastanza pesante e tenere la nota ancora di più).
Credo che sia meglio chiudere qua questa prima voce nel Diario di Accordo, mi rendo conto, che se dovessi andare avanti, arriverei a parlare di politica estera.
Buona notte a tutti, ma soprattutto buona notte a me :D