Questo autunno 2010 ci ha riservato dei graditi ritorni sulla scena musicale mondiale. Mi riferisco ai nuovi CD pubblicati da Neil Young – Noise, Eric Clapton – Clapton e Elton John (si proprio lui) in accoppiata con Leon Russel – The Union. Seguo abbastanza la musica, compro parecchi CD ma è la prima volta che acquisto un disco di Elton John, ma questo non conta.
Interessante invece mettere a confronto questi quattro artisti. A dire il vero un distinguo andrebbe fatto per Leon Russell, grande organista e bassista. Ottimo compositore che negli anni ‘60/70 ha collaborato con tutti i grandi. E’ sempre rimasto però un artista di nicchia, ammirato da tutti per la sua bravura ed il suo carisma, ma in fondo un grandioso turnista. Definizione sicuramente ingenerosa ma non mi viene altro.
Torno ai CD in questione. Dico subito che quello più sorprendente è The Union di John e Russell. Un grande disco, dove la musicalità di un compositore di Pop Songs di classe, con 250 milioni di dischi venduti vorrei vedere, si unisce ad un istrione della musica che immette una buona dose di Rock americano nelle composizioni. A sentirli hai l’impressione di assistere ad un concerto nell’America dei locali di provincia, con però un tocco raffinato inusuale. Una piacevole sorpresa.
Ho detto che avrei parlato di graditi ritorni ed eccomi con Young. A dire la verità è il più prolifico dei tre. Pubblica regolarmente dischi alternando album elettrici ad altri acustici, sempre più che dignitosi. E’ anche molto impegnato a pubblicare materiale che proviene dai suoi archivi, che sono sempre dei documenti imperdibili. Questo disco mi spiazza. Il produttore è Lanois, uno dei migliori, tra l’altro ottimo chitarrista che ogni tanto viene anche a suonare in Italia. E’ uno dei produttori più quotati del momento. Ha infuso nel CD di Young un suono molto particolare. Il disco è solo voce e chitarra, ma il tutto è molto manipolato in post produzione. I pezzi elettrici sono assolutamente prevalenti, e credo che questo sia un limite del lavoro. Infatti i due pezzi acustici presenti sono veramente all’altezza del nome dell’autore. Ottime ballate, convenzionali per Young, ma spruzzate da effetti che le rendono molto attuali. Il resto del disco è moto duro, distorto, forse anche un po’ difficile. Credo che fra qualche tempo capirò meglio se lo adoro o meno.
Infine il grande Eric Clapton. Bel disco con ottimi ospiti. La voce non mi piace, è spesso forzata, ma credo sia voluto. Ci sono dei buoni pezzi Blues , suonati alla grande e con il suono della chitarra molto molto bello. Arrivi però in fondo al disco distratto. E veramente in CD da sottofondo e questo è un peccato. Credo che un buon produttore lo avrebbe reso un pacchettino più graffiante.
Insomma, sono un po’ sconcertato. Elton John lo preferisco agli altri, forse sto invecchiando.