di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 02 agosto 2007 ore 11:03
La pletora di ferrivecchi che riempie cantine e solai di chitarristi, ex-chitarristi e mai-chitarristi (ce ne sono tanti che amano lo strumento e non sanno suonare, e comunque manco Leo Fender sapeva suonare) non è universalmente apprezzata. Ci sono ovviamente i ferrivecchi che piacciono a tutti, le ambitissime Stratocaster e Telecaster pre-CBS, le Les Paul e 335 coi PAF del triennio d'oro 1958-60, le Martin pre-War eccetera. Ma c'è una razza d'annata un po' dannata (il pessimo gioco di parole è ovviamente voluto) che tende a riscuotere più disprezzo e sarcasmo che occhiate golose. Le ragioni sono molteplici. Epoche storiche considerate tradizionalmente sfigate, aziende che non hanno mai brillato per qualità e inventiva. Oppure marketing insufficiente (un esempio per tutti: alcune Epiphone e Guild acustiche degli anni '60 non hanno nulla da invidiare alle Gibson della stessa epoca, eppure nell'immaginario chitarristico collettivo valgono una frazione rispetto a queste ultime. D'altra parte, se Bob Dylan, Bruce Springsteen e Ronnie Wood hanno sfoggiato nelle loro peformance acustiche quasi esclusivamente Dove, J-45 e J-200, non ci si può aspettare che la passione non venga indirizzata su questi strumenti - peraltro eccelsi - piuttosto che su altri altrettanto validi, ma meno visti sui palchi.