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questo indica il display lampeggiante qui sotto.
a questa ora uno si può tranquillamente sentire scrittore, chitarrista, essere umano comune, e altre fantasticherie simili, senza provare la minima traccia di pudore...
io, a questa ora, mi immagino visto dall'esterno, da lontano... - inquadratura piano medio, si stringe - mi immagino seduto di fronte al monitor.
mi immagino mentre scrivo di un ragazzino che ascoltava e riascoltava alla nausea quei 45 giri degli who... di hendrix... e che provava e riprovava a parlare, a dire, tramite quella chitarra da quattro soldi, regalata da un padre un po' strano.
mi immagino di scrivere di tutte quelle cose che normalmente racconto ad una donna, una a caso, sapendo che mi capirà invariabilmente. sapendo che me ne innamorerò.
la mia donna è la notte. esco fuori ad annusarla, è umida e fresca e misteriosa, mi sorride maliziosa e dice: «attento, è facile perdersi stanotte!»