Nel caso Sallusti mi chiedo se è in gioco la libertà di stampa o il privilegio di usare la stampa come un bazooka a favore di chi ti paga. Sallusti ha pubblicato sul suo quotidiano una vicenda privata, arrogandosi il diritto di condannare con giudizi forcaioli una famiglia e un giudice che ha applicato una legge a lui non gradita. E’ stato querelato per diffamazione e ha avuto torto. Che centra la libertà di stampa? Si dirà che per un reato simile il carcere è eccessivo e che per tutelare i giornalisti, “guardiani della democrazia”, una pena pecuniaria sarebbe più appropriata, che è come dire che se hai soldi, o sei al servizio di chi ne ha tanti, puoi fare quello che ti pare. Puoi prendere di mira il direttore di un giornale critico con la tua parte politica e farlo fuori con un dossier basato su accuse opinabili e notizie false, come nel caso Boffo. Puoi intimidire il presidente di Confindustria annunciando con una telefonatina che stai per pubblicare un dossier a puntate sulle sue vicende famigliari perché non gradisci il suo atteggiamento verso la tua azienda, come nel caso Porro-Marcegaglia. Puoi prendere di mira per settimane l’avversario politico più in vista del tuo padrone, accusandolo di aver avvantaggiato un famigliare nell’affitto di un appartamento, come nel caso Fini, mentre il tuo padrone inchioda il parlamento su leggi ad personam a colpi di decreti e voti di fiducia. Insomma, puoi insinuare, intimidire e diffamare per favorire chi ti paga e non avrà alcun problema a pagarti eventuali multe e spese processuali. Questo, oggi, sembrano chiedere tutti i giornalisti accorsi a difesa di Sallusti in nome della Libertà di stampa, senza avere il coraggio di distinguere tra chi segue la deontologia professionale ed è pronto a prendersi le proprie responsabilità e chi si mette a libro paga di qualcuno trasformando la propria professione in una macchina del fango. E per una volta che un cittadino colpito da quella macchina ignobile riesce a far valere i propri diritti e ottiene giustizia, ecco la levata di scudi di tutta la “casta” (un’altra!). Tanto che il Presidente della Repubblica si è reso disponibile a favorire una veloce modifica della legge per salvare il posteriore a tutti i Sallusti presenti e futuri. Tra tutte le leggi e le riforme che languono in parlamento e di cui il paese ha un enorme bisogno, questa pare la priorità!
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