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Cosa rende grande un pickup?
Cosa rende grande un pickup?
di [user #23272] - pubblicato il

Una bobina e un magnete, il circuito più vecchio e semplice del mondo è il cuore di ogni chitarra elettrica. Ma cosa cambia di pickup in pickup così tanto da caratterizzarne la voce e definirne la qualità?
Da sempre, sia nei siti web come questo, sia sulle riviste dedicate si legge la domanda: “Qual è il miglior pickp?”. Ovviamente le risposte sono tra le più disparate e contraddittorie.
Io provo a dare la mia risposta, che non è propriamente una risposta ma il racconto di un’esperienza.
Nella foto in basso si vede l’occorrente per fare un pickup per Stratocaster, basette e barrete di Alnico. Nel riquadro è possibile vedere il filo che si userà per fare l’avvolgimento. Ma partiamo dalle barrette.

L’Alnico è una lega ferromagnetica contenente il 60/63% di ferro, 9/12% di alluminio, 20/28% di nichel ed il 5/5,5% di cobalto, si ottiene sia per fusione sia per sinterizzazione, il risultato è un materiale ferroso estremamente duro, la cui peculiarità è quella di essere facilmente magnetizzabile e di mantenere la magnetizzazione nel tempo, difatti viene usato prevalentemente per la costruzione di magneti. Per la costruzione dei nostri pickup attualmente si impiegano prevalentemente Alnico 5 o Alnico 2, il primo è più indicato per l’impiego in ambito rock il secondo invece è più adatto al suono blues. Spiegazione estremamente sintetica.
Si comprende quindi che l’Alnico, essendo un materiale che esce esclusivamente da industria siderurgica, viene distribuito a tutti dai medesimi fornitori ergo, Fender e/o Gibson piuttosto che Seymour Dancan o Dimarzio non si fondono l’Alnico in casa e nemmeno se lo sinterizzano ma, magari, può essere che... lo comprino dall’ILVA di Taranto, anche se ci sono alcune aziende che lo fabbricano già in barrette nel nord ovest.
Alla fine, sono venuto a sapere che i grandi lo acquistano in un non meglio specificato “oriente”. Come ho fatto a scoprirlo?
Da poco io e un mio amico abbiamo deciso di aprire un piccolo laboratorio artigianale per la costruzione e vendita di pickup per chitarra elettrica e, come tutti quelli che iniziano questo genere di attività, ci siamo immediatamente scontrati col problema dei fornitori: dove e da chi comprare il materiale.
Cercando cercando, parlando e chiedendo a desta e a manca, si scoprono un sacco di cose.
Per tornare all’argomento, è certo che tutte le industrie piccole o grandi che fabbricano pickup usano lo stesso identico materiale comprato dai soliti fornitori, e si devono fidare per quanto riguarda la qualità del prodotto.

Cosa rende grande un pickup?

Per il filo invece il problema è più semplice, i fornitori sono tantissimi e la qualità è sempre ottima perché i maggiori acquirenti di filo smaltato sono aziende costruttrici di parti di elettronica fine, le quali non possono permettersi di usare materiali scadenti. Comunque i nostri amici Fender & Co. anche per il filo vanno a est.

A questo punto, abbiamo la consapevolezza che le barrette d’Alnico sono sempre le stesse, il filo smaltato pure, cos’è allora che fa la differenza? Semplice: l’avvolgimento. 
Gli unici parametri misurabili su un pickup sono l’impedenza e l’induttanza. Se per misurare l’impedenza basta un normalissimo tester, per l’induttanza è tutto un altro discorso.
Consideriamo in poche parole il funzionamento della chitarra elettrica: essa è fornita di corde metalliche, il pickup montato sul corpo della chitarra al di sotto delle corde è una bobina di filo avvolto su un nucleo magnetico (barrette di alnico) esattamente una calamita. La corda, vibrando nel campo magnetico prodotto dalla calamita, produce nella bobina una variazione di tensione per induzione (legge di Faraday) creando il segnale elettrico che formerà il suono che poi andremo ad amplificare.
Il numero di spire e conseguentemente l’induttanza sarà l’unico parametro in grado di determinare il suono di un pickup.
Ora, noi sappiamo che il numero di spire di un pickup può variare da un minimo a un massimo. Normalmente si parte da un minimo di 8mila spire fino a un massimo di 9mila. Oltre non conviene andare anche se è molto diffuso l’overwound e cioè, specie nei pickup al ponte, andare oltre le 9mila spire per scurire il suono e renderlo meno squillante.

Ecco che così ogni marca avrà la sua ricetta segreta che sarà: tot spire al manico, tot al ponte e tot al centro, che poi siano ricette facilissimamente replicabili è un altro discorso.
In conclusione, un pickup anche di gran marca e gran prezzo, sarà sempre un pezzo di Alnico con un avvolgimento intorno. In pratica l’elettronica allo stadio primitivo, roba da età della pietra.
Anche i tanto mitizzati pickup della golden age, quelli costruiti nei '60s e anche prima che vengono spacciati per avere un suono che nessun altro pickup potrà mai avere, in realtà sono sempre il solito pezzo d’Alnico con un avvolgimento intorno, nessuna stregoneria.
L’illusione che suonino diversi, a mio modesto parere è data solo dalla suggestione indotta dal tenere in mano un pezzo di storia.

Cosa rende grande un pickup?

Sarà poi vera quell’altra di storia che dice: un pickup avvolto a mano suona meglio di uno avvolto a macchina? Certo, ci sono svariate tesi a proposito, ma prendiamo un pickup Fender made in Mexico: l’avvolgimento viene effettuato da una bobinatrice automatica che oltre a contare le spire e mantenere la tensione del filo costante, guida il filo stesso spostandolo a destra e sinistra durante l’avvolgimento, con una precisione micrometrica. Poi ci sono i Custom Shop avvolti a mano dalla mitica Sig.ra Abigail Ybarra, la quale usa sì una bobinatrice, ma il filo lo guida lei con le sue mani dando tensione e guida all’avvolgimento, e anche se forse non c’è nessuna legge della fisica o dell’elettronica a supporto di questa tesi, quei pickup avvolti a mano incredibile ma suonano meglio.

Ultima analisi, tutto quello che ho scritto non vale assolutamente nulla se non si considerano una lunga catena di variabili che influenzano in maniera determinante il suono dei vostri pickup:
tipo e calibro delle corde
distanza dei pickup dalle corde
tipo di amplificazione
catena effetti.

Spesso succede che si cambi set di pickup quando invece bastava regolare la distanza dalle corde per avere livello d’uscita e attacco migliori. Ancora più spesso si comprano gli stessi pickup che (per fare un esempio) usa David Gilmour, senza considerare che oltre ai pickup c’è dopo una catena effetti e ampli da paura. Ultima considerazione: spesso si cambia set di pickup per poi rimanere delusi, questo perché non si tiene conto che alla fine quello che è veramente importante non è il setup, non sono né le corde, né i pickup. Quel che conta veramente è il manico.
pickup
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