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La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
di [user #17404] - pubblicato il

Per familiarizzare con la sostituzione al Tritono - espediente melodico e armonico utilizzatissimo nel Jazz - impariamo a suonare un piccolo brano, composto ad hoc.
Dopo le divertenti dissertazioni su "Tritono e Crisi" dell’Accordiano Bend_it, proviamo ad affontare sul campo, con la chitarra in mano, la sostituzione al tritono.
Per capire la sonorità della sostituzione al tritono, ritengo la maniera migliore sia studiare un’applicazione immediata e particolarmente musicale, che magari il fatto di conoscere già e sentire come famigliare, faciliterà nell'apprendimento.
Per questo, ho pensato di confezionare al volo questa lezioncina informale - perfetta da sgranocchiare la domenica pomeriggio - nella quale insegnare a suonare la sigla della Didattica di Accordo, sigla che apre il video di ogni lezione. Questo fraseggio che ho composto, si basa proprio su una sostituzione al tritono. 
 
La melodia è eseguita dalla sola chitarra e si costruisce sottointendendo un semplice giro di accordi: Dm7, G7 e C maj7 sviluppati così:
 
La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
 
L’idea di partenza è scandire ogni accordo con il relativo arpeggio.
 
La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
 
A questo punto entra in gioco la sostituzione al tritono: il G7 è sostituito con un Db7.
 
La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
 
Il passo successivo è operare un’ulteriore sostituzione.
 
La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
 
Al Db7 viene sovrapposto una arpeggio di D diminuito. Osservando al microscopio i due accordi vediamo che armonicamente i due accordi sono vicinissimi: il Db7 è formato dalle note di Db, F, Ab, Cb; il D diminuito da D, F, Ab, Cb. L’unica nota che li differenzia è il D rispetto al Db che in relazione all’accordo di Db7 di partenza potrebbe essere pensato enarmonicamente come un Ebb e quindi come una 9b, gradevole alterazione dall’accattivante colore Jazzy.
Ed ora la parte viene resa meno accademica colorando l’esecuzione degli arpeggi con vari passaggi cromatici, articolandone l’esecuzione dei pattern e mettendo un languido accordo di Cmaj9 in chiusura.
Ecco la frase completa.
 
La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
 
Buon divertimento!
 
 
Il SUONO:
 
La frase incisa come sigla di Didattica era un semplice provino registrato al volo per non fare scappare un'idea. E, come spesso succede, alla fine è risultata molto più convincente e centrata nel suono e nell'esecuzione della stessa frase risuonata in bella. Per cui, quello che sentite, doveva originariamente essere una bozza da rifare poi successivamente e che invece è finita on line così. La frase è stata registrata imbracciando la prima chitarra che mi capitava a tiro, in questo caso la mia Ibanez Rg 465 Blu "Capitan America"(in primo piano nella foto),  tra le più metallare delle mie chitarre vista la dotazione di cattivissimi Di Marzio D-Activator e Air Norton. Anche se sulla carta la meno indicata per il suono Jazz old style che cercavo, si è rivelata molto più flessibile di quanto pensassi. Il selettore è nella posizione centrale e mescola i due Humbucker. Il suono è reso leggermente più scuro e ovattato tenendo il volume della chitarra a metà e il tono appena aperto.
La chitarra è registrata in diretta passando per uno Zoom G3 da cui ho preso una leggero Chorus.
 
La sostituzione di Tritono: lezione di chitarra
 
 
lezioni
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Oltre al tritono, quali sono ...
di joerocker [user #11075]
commento del 09/12/2012 ore 18:08:
Oltre al tritono, quali sono le sostituzioni più comunemente usate?
Rispondi
Re: Oltre al tritono, quali sono ...
di Boma [user #33900]
commento del 09/12/2012 ore 19:01:19
Le sostituzioni armoniche più utilizzate possono essere:

- diatoniche: utilizzi solamente accordi ottenuti tramite l'armonizzazione della scala musicale su cui poggia l'armonia del brano. In parole povere, gli accordi che utilizzerai non avranno note estranee alla tonalità e, di solito, si scelgono accordi in sostituzione di altri in base alle aree tonali. Sono praticamente dei gruppi di accordi diatonici con alcune affinità (note in comune, stessa funzione armonica).

- cromatiche: almeno una nota degli accordi che useremo in sostituzione hanno almeno una nota estranea alla tonalità. In questa categoria rientrano la sostituzione di tritono e l'utilizzo dell'accordo diminuito come Jana ti ha fatto brillantemente notare. L'unica che manca è l'utilizzo delle dominanti secondarie.

In pratica si sfrutta il "desiderio risolutivo" degli accordi di settima dominante, per creare piacevoli variazioni temporanee all'armonia (con accordi parzialmente fuori tonalità) ma che tendono a degli accordi diatonici.

C - Dm - B7 - Em7 - G - C

Il B7 dell'esempio sopra è una dominante secondaria, ovvero un accordo di settima dominante che tende a Em ma che, al suo interno, contiene la nota estranea F# (quindi è una sostituzione cromatica).
Questo è l'utilizzo che se ne fa 9 volte su 10, ma si possono inserire questi accordi pur non facendoli risolvere sull'accordo che ci aspetteremmo.

C - Dm - B7 - Dm7 - G - C

Qui la dominante è presente, ma non risolve su Em come ci aspetteremmo.
Sono stato un po' prolisso e poco chiaro, ma sono sicuro che, nel caso si volessero spiegazioni ulteriori, la sezione didattica provvederà senza problemi :)
Rispondi
Re: Oltre al tritono, quali sono ...
di Boma [user #33900]
commento del 09/12/2012 ore 19:11:27
il B7 ha anche il D# come nota estranea. Dimenticavo
Rispondi
Re: Oltre al tritono, quali sono ...
di joerocker [user #11075]
commento del 09/12/2012 ore 20:28:33
Sei stato chiarissimo, anche se la maggior parte di questi concetti li conoscevo. Più che altro volevo sapere se c'erano altre famiglie di sostituzioni "per intervallo" diciamo, anche se come dicevi tu quella di tritono rientra tra le sostituzioni cromatiche.
Fra l'altro un'altra mia, chiamiamola perplessità, è questa: oltre a dominanti e dominanti secondarie, quindi sempre tritoni, l'armonia tradizionale non prevede altri modi "convincenti" di creare tensione?
Rispondi
Dominanti secondarie
di alessioshy [user #12445]
commento del 10/12/2012 ore 00:25:12
D# non è una nota estranea a B7: è la sua terza maggiore, cioè la nota che differenzia l'accordo B-7 da B7 e lo rendo -quindi- una dominante.

E' estranea alla tonalità di Do maggiore insieme appunto a F# (5° giusta, contro l'eventuale 5° diminuita presente nella tonalità maggiore) citato, ma spiegato in questo modo rischia di generare confusione in chi legge.

Nell'esempio, il B7 introduce E- accordo di III° grado della scala di Do maggiore ed è appunto la sua dominante secondaria, cioè un accordo di dominante che crea una modulazione "transitoria".

Nella prassi classica, ogni accordo della scala maggiore ESCLUSO IL QUARTO, può diventare un accordo di dominante.
Questo avviene quando l'accordo "trasformato" in dominante introduce un accordo DELLA STESSA TONALITA', una quinta giusta sotto all'accordo stesso e quindi RISOLVE.

Esempio

| A- D- | può diventare | A7 D- | cioè il V7 di D

| B-7/b5 E- | diventa | B7 E- | cioè V7 di E

F (quarto grado di C) non può introdurre il B-7/b5, poichè l'intervallo creato è un tritono (di cui la lezione principale), ma introdurrebbe il Bb, GENERANDO QUINDI UNA MODULAZIONE.

In altre situazioni, estranee ad accordi della stessa tonalità si parla di modulazione, come nell'esempio 2, che quindi è errato in riferimento a dominanti secondarie e va visto come una modulazione.
B7 V° grado di Mi maggiore, non risolvendo crea eventualmente una cadenza d'inganno, ma in questo contesto risulta estraneo alla tonalità.
Rispondi
Re: Oltre al tritono, quali sono ...
di bend_it [user #29446]
commento del 10/12/2012 ore 23:26:24
Ragionando "per intervallo" si potrebbe facilmente dire che sono frequenti le sostituzioni per terza (ascendente o discendente), secondo l'armonizzazione della scala.
Mi spiego: se tu hai Do maggiore (primo grado di Do maggiore) lo puoi sostituire spesso con il La minore (suo "relativo minore") e/o con il MI minore (che vorrebbe dire praticamente estendere l'accordo di DO fino alla settima).
Un REm (secondo grado) lo potrai sostituire col FA magg (suo "relativo maggiore", una terza minore sopra) o col SIø (semidiminuito) che sta appunto una terza minore sotto.
Un Sol (quinto grado) lo puoi sostituire più spesso col VII (SIø) ma anche col III (MIm).
Tutto dipende da dove si viene e dove si va.
Per esempio, un giro molto sentito è quello basato sul basso che scende diatonicamente lungo la scala maggiore (DO, SOL/si, LAm, SOL, FA, DO/mi, REm, SOL7): in questo giro, alla seconda battuta si può facilmente sostituire il SOL/si con un MIm/si ...o anche MI7/si visto che poi si va a LAm; al posto del FA si potrà mettere un REm/fa oppure un SOL7/fa; al posto del SOL anche il DO/sol andrà bene; ... ecc...

Un'altra tipica sostituzione "per intervallo" non è proprio una sostituzione ,ma un "affiancamento" (non saprei, adesso, su due piedi, come chiamarlo): Mi spiego: se c'è un accordo tu puoi, spesso, dimezzarne la durata e farlo precedere dal suo dominante (es: invece di DO suonare mezza di SOL7 e mezza di DO; invece di REm mezza di LA7 e mezza di REm; ecc ...)

Ma ti ripeto: la regola di base è sempre guardare da dove vieni e dove vai per non anticipare delle tensioni o delle risoluzioni importanti. E SOPRATTUTTO ATTENTO ALLA MELODIA!!
Rispondi
Re: Oltre al tritono, quali sono ...
di joerocker [user #11075]
commento del 11/12/2012 ore 12:14:50
ti ringrazio per l'aiuto! in realtà non mi sento soddisfatto - non per qualche carenza nelle tue risposte, ma perchè cerco qualcosa di più...non saprei dire, dovrò sperimentare personalmente (come è giusto che sia)! Comunque hai centrato i punti fondamentali: da dove si viene e dove si va, e la melodia. Grazie ancora!
P.S.: probabilmente la terza/sesta è la sostituzione più utilizzata perchè in una triade ce ne sono due, e in una quadriade tre, per cui è facile sostituirle, ma hanno un suono un po' scontato. Dovrò sperimentare sugli altri intervalli, anche se potrebbe cambiare la tonalità o portare alterazioni sugli accordi.
Rispondi
Re: Oltre al tritono, quali sono ...
di bend_it [user #29446]
commento del 11/12/2012 ore 23:04:07
Nei cambi d'accordo c'è sempre UN movimento portante, "funzionale", di solito uno, più raramente due (come sul dominante 7 - tonica). Se tu rispetti quel movimento, intorno puoi spostare tutto il mondo!! Ti linko un mio brano il cui tema è tutto in DO maggiore (nessuna alterazione) ma intorno appunto ho spostato tutto. Ma sono "sostituzioni" fino ad un certo punto, almeno non nel senso ordinario.
questo è il pezzo: vai al link

Comunque guardati anche le cadenze evitate. La cadenza evitata è quella in cui il dominante, pur soddisfacendo le risoluzioni obbligate della settima e della sensibile, non va sull'accordo di tonica: per esempio SOL7 ... il si sale a do, il fa scende a mi ma l'accordo non è DO maggiore ma LA minore! In realtà di cadenze evitate ne esistono molte, tutte molto interessanti e (sotto un certo aspetto) sono tutte "sostituzioni" dell'accordo di tonica.
Rispondi
corrige
di edgar587 [user #15315]
commento del 09/12/2012 ore 18:46:18
Db7 ha il G#/Ab come quinta , infatti al confronto con il D diminuito, la tonica è l'unica cosa che cambia ;)
Rispondi
Re: corrige
di alessioshy [user #12445]
commento del 09/12/2012 ore 23:14:05
la quinta di Db7 è (esclusivamnente) Ab, poichè il G# -eventualmente- sarebbe una 4° più che eccedente sulla carta, non comparendo nella scala d'impianto.
Rispondi
Re: corrige
di edgar587 [user #15315]
commento del 09/12/2012 ore 23:28:27
mmm...quindi si usa dire Ab invece di G# perchè il Gb, presente nella scala, è troppo lontano, ho capito bene?
Rispondi
Nomenclatura scale
di alessioshy [user #12445]
commento del 10/12/2012 ore 00:13:38
Semplicemente A è la quinta di D, G è il quarto grado e lo stesso vale per i bemolle, per cui non si possono usare indistintamente l'uno o l'altro.

La nomenclatura delle scale prevede varie regole fra cui:
Il corretto ordine naturale dei gradi e l'evitare la ripetizione degli stessi gradi, oltre che creare (salvo eccezione della tonalità di FA#magg/SOLb magg) note enarmoniche.

Db7 deriva dalla tonalità di Gb appunto e contiene quindi il Cb, che è una nota enarmonica.

Inoltre una scala diatonica maggiore nomenclata in bemolle, non può contenere diesis e viceversa.


Esempio:

costruiamo la scala di Bb maggiore e poi proviamo a costruire A# maggiore (TTSTTTS), mantenendo l'ordine naturale delle note. (prassi corretta)

Bb C D Eb F G A > corretto

A# B# C## D# E# F## G## > NON corretto


Rispondi
Re: Nomenclatura scale
di bend_it [user #29446]
commento del 11/12/2012 ore 23:12:58
... bah !
In un certo senso quello che scrivi è ineccepibile; eppure mi vien da chiederti: ma se ti trovi in tonalità di SI maggiore e sali di un tono dove arrivi?? DO# o REb?
In realtà DO# per quanto più "assurda" sotto certi aspetti è di gran lunga più vicina (2 diesis in più invece che 5 diesis in meno e 5 bemolli in più)

E se sei in tonalità di REb maggiore che poi cambia e diventa minore (anche solo per poche battute), in che tonalità (relativa) arrivi? MI maggiore o FAb ??
Anche in questo caso la tonalità più vicina (e quindi probabilmente più comoda) è quella più "assurda" (secondo me FAb)
Tu che dici?
Rispondi
Re: Nomenclatura scale
di alessioshy [user #12445]
commento del 11/12/2012 ore 23:47:59
Le regole sono stabilite dal circolo delle quinte, la tonaità "corretta" è REb, per la maggiore semplicità e correttezza di scrittura.

Come ben sai, il compositore sceglie la nomenclatura della scala da utilizzare.
Una delle regole è proprio la semplicità di scrittura.
Osservando 5 bemolle in chiave afferrimao subito la tonalità di REb, mentre 7# (7!) e quindi una nota enarmonica, rendono più difficile la lettura.


Per quanto riguarda la seconda domanda, Se avessimo REb maggiore e un cambio di tonalità (modalità in questo caso) alla relativa minore potremmo nomenclare la nuova tonalità nel modo più semplice e corretto, cioè MI maggiore/DO# minore, evitando quindi una tonalità enarmonica.

Ci si pone tali problemi solo di fronte a tonalità oltre il SI magg o al REb maggiore, che contengono 5alterazioni.
Di fronte a tonalità maggiori (e relative minori) che contengono 6 alterazioni, è ovvio trovare note enarmoniche, Cb nel SOLb, così come E# se nomenclassimo a FA#.

Osservando il circolo delle quinte e la corretta scrittura delle scale potrai facilmente notare che le tonalità nomenclate naturali contengono # (ad eccezione del DO, che non contiene alterazioni e di FA che contiene un bemolle, il Si), mentre quelle nomenclate bemolle, contengono bemolli in chiave.


Queste sono solo regole di scrittura corretta degli spartiti.

Ti dirò di più, anche SI maggiore è nomenclabile come tonalità enarmonica: DOb, che ha 7 alterazioni
DOb REb MIb FAb SOLb LAb SIb
SI lascia totale libertà al compositore di scrivere le parti nel modo più consono.
Rispondi
Re: Nomenclatura scale
di bend_it [user #29446]
commento del 11/12/2012 ore 23:14:39
P.S:
ovvero: perchè LA# maggiore "non è corretta"??
(il doppio diesis si scrive con una X, che io sappia)
Rispondi
Re: Nomenclatura scale
di alessioshy [user #12445]
commento del 12/12/2012 ore 00:01:44
Non è corretta perchè contiene 5note enarmoniche, mentre SIb nessuna.
E' quindi PREFERIBILE usare SIb.


Il doppio diesis si segna ## nella scrittura naturale oppure con la croce:
vai al link

La X è una semplificazione data dalle tastiere standard che non contengno il simbolo, ma su di uno spartito una lettera X non è propriamente corretta.
Non c'è altra simbologia invece per il doppio bemolle (bb)
Rispondi
Re: Nomenclatura scale
di bend_it [user #29446]
commento del 12/12/2012 ore 01:44:06
hai ragione, dovevo scrivere "UNA SPECIE DI X" ! :-)

Comunque tu prima scrivi che "non è corretta" e poi scrivi che "quindi è preferibile".
La mia domanda è proprio su questo confine. E' chiaro che di per se sarebbe preferibile scrivere in SIb punto e basta. Ma io ponevo un quesito sui confini e sulle gerarchie, in un certo senso, fra regole diverse. Mi spiego: che io sappia LA regola principale della scrittura musicale é LA CHIAREZZA e la facilità di lettura (e di interpretazione?).
In qualsiasi tonalità siamo, leggendo una alterazione transitoria sapremo già immaginare quale sarà la nota seguente, se l'alterazione è scritta bene. In DO magg un FA# andrà sul SOL e un SIb sul LA. Se invece trovassimo un SOLb immagineremmo che andrà sul FA ...altrimenti ha sbagliato chi l'ha scritta! Questo perchè noi, avendo studiato, letto e suonato, non solo conosciamo le scale maggiori, ma anche le "modifiche" che queste possono subire in corso d'opera (per così dire). L'esperienza ci spiegherà il valore (anche armonico) ed il percorso di quella nota.
Allo stesso modo, per esempio un accordo di SOL#minore e un accordo di LAb minore per te sono equivalenti? O uno dei due è "sbagliato" o l'altro è "preferibile"? Il LAbm contiene DOb !! Ma dipende dal contesto! Siamo d'accordo penso: se siamo in MI maggiore l'accordo è senz'altro SOL# minore, ma se siamo in MIb maggiore e troviamo SOL#m che c'entra???? Invece sarebbe chiaro e facilmente identificabile, interpretabile e leggibile un LAbm (IV grado della scala maggiore armonica) anche se questo contiene il DOb !! Sei d'accordo, penso, anche qui, o no?
Io semplicemente riporto lo stesso ragionamento nelle modulazioni (almeno in quelle momentanee o transitorie), anche per rendere più espliciti all'esecutore i movimenti delle varie voci (se passi da 5# a 5b non è più molto evidente chi sale e chi scende).
Dopo di che: bisogna ricordare e sapere che il circolo delle quinte E' UN CIRCOLO, un cerchio, una ruota, ...non ha inizio e fine! Tu poni un muro arrivato a FA#/SOLb ma si può tranquillamente continuare il circolo secondo le stesse regole, anche andando oltre!
Ora io dico se sei in DO e sali di un tono arrivi a RE (due # in più) ... se sei in SIb e sali di un tono arrivi a DO (2# in più OVVERO - è uguale!!- 2 b in meno) sono sempre due posizioni in senso orario lungo il circolo; se sei in LA e sali di un tono arrivi a SI (2 # in più) e se sei in SI e sali di un tono devi continuare e proseguire di due posizioni IN SENSO ORARIO (verso i diesis) ed arrivi così a DO#. Nei cambi di tonalità che stanno a cavallo fra SOLb/FA# si dovrebbe proseguire dal lato più vicino!
Se ti trovi alle isole TONGA e devi andare alle AWAY vai verso EST o VERSO OVEST ?? Anche se le Tonga sono l'estremo oriente e le Away l'estremo occidente ti converrà comunque andare verso est!

E' anche chiaro che nella scrittura si deve tener conto dello strumento per cui si scrive. Se scrivessi per chitarra mi comporterei come ti sto raccontando; le note enarmoniche sul nostro strumento non sono un grande problema, credo che sia uno strumento che predilige gli intervalli alle note tout-court; se scrivessi per piano mi farei certamente qualche problema in più; se scrivessi per arpa DOVREI ENARMONIZZARE per rendere esplicito all'esecutore quali pedali premere.
Rispondi
Away? ah! le Hawaii!
di alessioshy [user #12445]
commento del 12/12/2012 ore 11:43:2
Occhio alla scrittura, Away ha un significato in Inglese, mentre le isole sono le Hawaii.

Ho scritto corretto e scorretto per spiegare rapidamente un concetto ad una persona.

E' importantissimo su un portale come Accordo scrivere dei concetti per tutti i livelli, in modo da essere il più chiari possibile, allo stesso modo della scrittura musicale.
Ecco il perchè delle precisazioni.

Ad ogni modo converrai con me che una scala che contiene 5note enarmoniche, NON è nomenclata in modo corretto, quindi SIb e NON LA#.
Anche se la succesione dei suoni è corretta, è preferibile usare una scala che risulti chiara.

Buona musica (che come sappiamo è altro) e buona giornata !
Rispondi
Re: Away? ah! le Hawaii!
di bend_it [user #29446]
commento del 12/12/2012 ore 18:49:5
Non mi hai risposto, ma per il resto hai scritto troppe cose giuste intorno e quindi mi arrendo ... BUONA MUSICA!
Rispondi
Re: Away? ah! le Hawaii!
di bend_it [user #29446]
commento del 12/12/2012 ore 23:49:4
ma comunque le isole sono AWAY ... from here! eheheh!
Stammi bene!
Rispondi
capito, non sapevo di queste ...
di edgar587 [user #15315]
commento del 10/12/2012 ore 09:03:00
capito, non sapevo di queste regole di nomenclatura..! però in effetti, nell'esempio, è ovvio che sia scorretto mettere dei doppi #, in effetti io avrei reso # solo le alterazioni; anche se mi rendo conto che mi sarei trovato di fronte a delle ripetizioni di grado, infatti avrei avuto D e subito dopo D#..! In ogni caso questa regola si rispecchi bene nella zona delle alterazioni del cerchio delle quinte, quella a sinistra, per intenderci, dove costruire una scala è più facile utilizzando solo i bemolle, perchè eviti ripetizioni e sai che una nota, se presente "giusta" non è presente alterata, quindi puoi passare alla nota successiva e ricordare in che forma è presente ;)
Rispondi
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