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Danelectro Pro: legno al vapore
Danelectro Pro: legno al vapore
di [user #16167] - pubblicato il

Tra le leggende delle sei corde, la Danelectro Pro è uno di quegli strumenti che o si ama o si odia, un agglomerato di masonite con due lipstick e qualche tocco di modernità. L'abbiamo provata con un Super Reverb poco più giovane del progetto Danelectro ed ecco il risultato.
Tra le leggende delle sei corde, la Danelectro Pro è uno di quegli strumenti che o si ama o si odia, un agglomerato di masonite con due lipstick e qualche tocco di modernità. L'abbiamo provata con un Super Reverb poco più giovane del progetto Danelectro ed ecco il risultato.

Sotto la vernice brillante batte un cuore di masonite. Già, perché la Danelectro Pro non è realizzata in legno, o meglio, non è realizzata in legno tradizionale.
Per chi non lo sapesse, la masonite è un materiale inventato da William Mason. Sostanzialmente si tratta di trucioli di legno disintegrati con il vapore e ri-assemblati mediante presse. Il body della Pro in prova è realizzato con un multistrato di masonite. A questo è avvitato, con quattro viti, un manico con scala da 25" e 19 tasti. Questo non è realizzato in nessuna miscela particolare, solo due tradizionalissimi pezzi di acero e palissandro.
Il blue metallizzato ricopre abbondantemente anche tutta la lunghezza del manico fino alla paletta coke bottle. La Danelectro Pro è di fatto una reissue, ma con alcune modifiche fatte per rendere la chitarra più moderna e suonabile. In origine la Dano Pro, chiamata anche Flintstone Guitar, era una 3/4 con un solo lipstick e ponte fisso non regolabile. La versione moderna invece ha un buon bridge in ottone con sei sellette regolabili, una scala da 25" e due lipstick. L'intonazione è garantita dalle sellette e la solidità del manico è data da un truss rod doppia azione con regolazione alla paletta. Una riproduzione quindi, ma con un occhio buttato al presente.
Inutile nascondere che la sua antenata era uno strumento realizzato ben più che in economia e Flintstone Guitar non era un soprannome proprio buttato lì. Completano la dotazione di bordo di questo splendido esempio di gusto anni ’50 un grosso battipenna monostrato, un selettore a tre posizioni e due pot color crema perfettamente intonati. Il primo è un master volume il secondo un controllo di tono.

Danelectro Pro: legno al vapore

I chitarristi sono sempre scettici quando si ha tra le mani una chitarra come la Pro. Prima di aprire le orecchie si pensa sempre ai materiali, alle geometrie e all’hardware, quando in realtà bisognerebbe semplicemente mettere un jack nell’amplificatore e suonare.
Accendiamo il Super Reverb del ’67, eq flat e volume sostenuto. La Dano suona subito bene, inaspettatamente bene. Si nota una differenza sostanziale tra i due lipstick.
Quello al manico restituisce un suono caldo, rotondo, quasi da humbucker. Quasi. Abbiamo sempre tra le mani un single coil su un corpo in masonite.
Quello al ponte invece è brillante, spaccone. Sarà anche dovuto alla vicinanza del ponte, ma il suono è quasi twangy. Questa doppia faccia è un’ottima arma a disposizione del trapezio di masonite. Le regala due anime differenti, che differenti restano anche quando si spinge sul gain spostandoci dal clean al crunch e poi alla distorsione.

Danelectro Pro: legno al vapore

Accendiamo un overdrive leggero. Restando sul pickup al ponte, che sembra avere anche un volume minore rispetto a quello al manico, ci si riesce a esibire in ritmiche funk un po’ sporche, stile Red Hot Chili Peppers. Passando a quello al manico, invece, si diventa per magia più bluesy e languidi. Aumentiamo il gain per passare a una distorsione un po’ più sostenuta. Ovvio, questo non è il mondo di questa Dano. Le distorsioni vere e proprio non sono pane per i suoi denti. La leggera chitarra blu però si difende bene, soprattutto con il pickup posto al centro del body. Le ritmiche sono sufficientemente grosse, ma insomma, se avessimo avuto bisogno di una LP non avremmo comprato una Danelectro Pro.


Come da premessa, la Danelectro Pro è uno strumento che si ama o si odia. L’estetica particolare va digerita, così come il suono. Le due facce possono piacere, le regalano personalità, se già il look non fosse sufficiente. Il prezzo non aiuta a trasformarla in una chitarra per tutti. Per portarla a casa occorrono circa 300 euro. Una cifra non esagerata per lo strumento, ma che probabilmente non invoglierà gli indecisi ad acquistarla a scatola chiusa. Se vogliamo darle una collocazione, la Pro è sicuramente un ottimo strumento per il blues. Negli anni, molti hanno scelto proprio la coloratissima Dano per le loro svisate pentatoniche, ed è proprio in questo ambito che la Pro si esprime al meglio.

Danelectro è distribuita da Stefy Line.

Danelectro Pro: legno al vapore
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Danelectro è distribuita da Stefy Line
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