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Ufnal: dalla Polonia con furore e con una paletta 3D
Ufnal: dalla Polonia con furore e con una paletta 3D
di [user #17844] - pubblicato il

Ufnal è una liuteria polacca con trent'anni di storia alle spalle che di recente ha deciso di produrre la sua prima linea di strumenti su vasta scala a livello internazionale. Tratti distintivi e materiali di prima scelta si fondono in una chitarra dalle linee classiche, scelte estetiche uniche e prezzo appetibile.
Ufnal è una liuteria polacca con trent'anni di storia alle spalle che di recente ha deciso di produrre la sua prima linea di strumenti su vasta scala a livello internazionale. Tratti distintivi e materiali di prima scelta si fondono in una chitarra dalle linee classiche, scelte estetiche uniche e prezzo appetibile.

I chitarristi sono abituati a guardare oltreoceano per cercare grandi strumenti, e a volte dimenticano che l'Europa vanta una tradizione liutaia da fare invidia ai marchi più affermati. Piccoli studi artigianali e costruttori emergenti fanno capolino di tanto in tanto dal sottobosco musicale, talvolta portandosi dietro delle chitarre di qualità notevole.
Chiaramente, uno strumento va provato prima dell'acquisto e un grosso brand americano è più facile da trovare nei negozi rispetto a una giovane liuteria del Vecchio Continente. Come sempre, però, ci sono delle eccezioni.
Ufnal è un laboratorio polacco di liuteria moderna con la bellezza di trent'anni di esperienza che ha deciso di affacciarsi sul mercato internazionale di recente, ed è arrivato ora anche in Italia.
Gli appassionati di marchi meno diffusi e gli internauti più accaniti probabilmente avranno già adocchiato la firma in giro per la Rete, con i suoi legni ricchi e le palette che ammiccano a figure tridimensionali. Ora i più curiosi potranno provare di persona le chitarre Ufnal restando nel nostro Paese.

Ufnal: dalla Polonia con furore e con una paletta 3D

Negli immancabili lavori su commissione, Ufnal ha realizzato una buona varietà di strumenti elettrici, acustici e archtop più o meno distanti dai design tradizionali. Una selezione è consultabile sul loro sito ufficiale. Per il debutto internazionale, invece, la liuteria punta su un unico shape con la linea Modern Classic.
Per questa, Ufnal ha scelto di adottare le linee senza tempo della solid body più diffusa al mondo, ma con alcuni piccoli accorgimenti.

Saltano subito all'occhio i legni, visibilmente di pregio. I costruttori dichiarano di selezionarli a mano, uno per uno, facendo scorte solo presso fornitori di fiducia.
Variazioni sul tema rispetto al progetto classico comprendono anche le forme di manici e body. L'attacco del manico risulta più smussato al fine di agevolare l'accesso ai fret più alti, e allo stesso scopo la spalla inferiore ha uno smusso evidente sul retro. In generale, le forme appaiono più affusolate.
Le peculiarità continuano anche sotto il "cofano", dove Ufnal infila dei pickup custom, avvolti e progettati per meglio sposarsi con le caratteristiche dello strumento che li ospiterà.
Filo in formvar per i pickup, condensatori in carta e olio, ponti Tremolo in ottone e acciaio sono parametri standard per l'intera produzione.

Ufnal: dalla Polonia con furore e con una paletta 3D

Guardando i modelli offerti finora, è impossibile non indugiare sui manici. Se i body nascondono il classico ontano sotto le finiture coprenti alla nitrocellulosa, i manici sfoggiano figurazioni fitte e variegate.
La Yellow Sixties ha un manico in un blocco unico di acero fiammato con skunk stripe in palissandro sul retro.
L'acero occhiolinato della Juicy Orange va invece a coprire tutto il retro del manico senza interruzioni, e sul davanti è incollata una spessa tastiera di fattura simile.
Spicca nell'insieme la Cream Machine, che preferisce manico e tastiera completamente in palissandro. Sul retro è presente una skunk stripe in acero, a contrasto sul legno bruno.

Aceri figurati in quel modo e scelte singolari come il palissandro vanno valorizzati. È apprezzabile quindi la decisione di lasciare il legno a vista sulle palette, ma con una linguetta verniciata che riprende i toni del body, come a richiamare una configurazione matched senza però sminuire il lavoro di selezione dei materiali.
L'inserto colorato crea un effetto tridimensionale, a cui contribuisce anche il logo della casa. Questo è impresso su una forma simile a quella di un plettro la cui punta sporge dal profilo della paletta ed è realizzato in materiale scuro, presumibilmente ebano, che cattura subito l'attenzione.

Ogni buon amante del genere è dell'idea che le Strat-style non sono mai troppe, e poter contare su un'alternativa come quella proposta da Ufnal non può che far piacere. Per sapere come suonano le loro chitarre, al momento è necessario recarsi da Lucky Music a Milano, unico rivenditore sul territorio nazionale. Chi non ne avesse la possibilità, o semplicemente vuole godersi un'anticipazione in video, può visitare il canale YouTube del laboratorio in cui trovare alcuni esempi suonati.
Quello che segue è il clip dedicato alla Cream Machine.


A dispetto dell'apparenza esclusiva delle chitarre Ufnal, i prezzi - esposti sul sito ufficiale - promettono cifre tranquillamente paragonabili a strumenti di buona qualità prodotti in serie.

Ufnal: dalla Polonia con furore e con una paletta 3D
chitarre elettriche ufnal
Link utili
Ufnal Guitars
Ufnal su YouTube
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mah
di francesco72 [user #31226]
commento del 03/12/2014 ore 11:39:35
belle sono belle, per carità, ma servono per sfilare o da suonare. Perchè in questo secondo caso quasi 2.000 euro per l'ennesima simil stratocaster mi sembrano molti molti e ne faccio volentieri a meno.
Dando un'occhiata al sito salvo solo la superstrat (atm 24fr) che almeno presenta una configurazione pick up un po' diversa; però per quella cifra ritengo preferibile orientarmi su una Ibanez satriani (che ha il p.u. al manico non distanziato dallo stesso, come la atm) che con i suoi coil tap ha decisamente più configurazioni sonore.
Rimango convinto che se un liutaio intende mettersi nella concorrenza ad alti livelli deve proporre qualcosa di nuovo (come l'italica gng); oppure, almeno, equiparare i prezzi al mercato di riferimento (come ha fatto frudua con le sue linee industriali) che è già assai ampio e variegato.
ciao
Rispondi
Re: mah
di Rothko61 [user #32606]
commento del 03/12/2014 ore 12:34:01
Perfettamente d'accordo con te, anche perché bisogna considerare che in futuro sarebbe assai difficile rivendere un prodotto del genere, per quanto valido.
Rispondi
Re: mah
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 03/12/2014 ore 15:14:07
Non lo rivendi proprio ! O se la vendi la devi svendere a un prezzo ridicolo ! Tanto di cappello a questi signori che si mettono in gioco ma per conquistarsi un posto sul mercato in maniera solida ci vogliono tanti anni e un pizzico di fortuna ! Vedi PRS .... Tutto il resto e' di passaggio moda ecc... E ci ritroviamo in mano qualcosa che commercialmente non vale nulla !
Rispondi
Sono d'accordissimo con quanto scritto ...
di sdl [user #5004]
commento del 03/12/2014 ore 15:45:52
Sono d'accordissimo con quanto scritto da Francesco. Aggiungo anche una considerazione ulteriore: una chitarra di liuteria ha senso se ci si può relazionare con il Liutaio, usufruendo fattivamente della sua esperienza, per arrivare ad un risultato personalizzato, se pur sulla base dei modelli "base" che vengono proposti. Comprare una chitarra di liuteria a scatola chiusa, equivale a comprare un prodotto industriale successivamente invendibile.

Io sono un grande sostenitore dell'attività dei liutai e del valore delle (buone) chitarre di (vera) liuteria, e proprio per questo credo che il mantenimento del rapporto personale fra artigiano e cliente sia assolutamente fondamentale: è proprio nello scambio reciproco, che tale rapporto presuppone, che il prodotto artigianale assume buona parte del suo valore.

Abbiamo molti liutai eccellenti radicati sul territorio in Italia, la stragrande maggioranza dei quali ci potrà realizzare una "stratocaster" personalizzata per tenere conto delle nostre specifiche esigenze (se ne abbiamo) sonore, estetiche, di comfort, ecc...e tutto questo vedendoci di persona, parlando la stessa lingua, magari permettendoci di assistere a qualche fase delle realizzazione dello strumento anche per operare delle correzioni al volo, a volte necessarie per avere un prodotto realmente tailor made: insomma, tutto questo per dire che non credo proprio ci sia il bisogno di rivolgersi ad un, pur sicuramente bravo, liutaio polacco...che per ovvi motivi logistici non potrà certamente assisterci come può fare un (almeno) egualmente bravo (se non di più, vista la ricchezza della tradizione italiana) liutaio italiano!
Rispondi
Re: Sono d'accordissimo con quanto scritto ...
di zabu [user #2321]
commento del 03/12/2014 ore 16:45:45
Vado forse un pochino controcorrente, ma io vedo proprio un limite modo in cui una gran parte dei liutai italiani si relazionano alla produzione degli strumenti. Se da un lato infatti e' interessante l'idea di produrre strumenti completamente custom su richiesta del cliente, dall'altra ho l'impressione che, tranne pochi casi, stenti poi ad emergere in molti casi una "linea", un marchio di fabbrica che renda immediatamente riconoscibile la linea di un dato liutaio. Una eccezione e' ad esempio Manne.

Mi spiego meglio: per alcuni anni ho frequentato un liutaio piuttosto valido. Costruisce su richiesta dalla simil-steinberger alla Strato Classica alla chitarra per lo shredder. Se vedi da vicino due strumenti costruiti da lui, a parte il logo nella paletta, sono spesso agli antipodi come tipologia e scelte costruttive. Io non vedrei male, in molti casi, un po' più di specializzazione.

Viste queste premesse penso in Italia sia impossibile crescere e passare dalla dimensione del piccolo laboratorio a quello di una produzione semi-industriale di alta qualità. Il dato di fatto e' che molti liutai anche validissimi campano piu' sulle riparazioni che sulla costruzione di strumenti.

In parte penso e' colpa anche di noi musicisti. Sono vere tutte le considerazioni sopra espresse per la rivedibilità. D'altro canto pero' in Italia, pur avendo dei liutai bravissimi, non vedremo mai fiorire piccoli produttori quali Sadowsky, Suhr, LsL etc.

Inoltre penso che ormai ci sia un trend di produttori dell'est Europa che stanno affermandosi molto bene. Ad esempio sempre molti più bassisti, a livello anche professionale, apprezzano gli strumenti Mayones.
Rispondi
Re: Sono d'accordissimo con quanto scritto ...
di sdl [user #5004]
commento del 03/12/2014 ore 17:19:15
Mah...ti confesso che parlando di ottimi liutai italiani stavo pensando proprio a Manne, che è il mio liutaio e che ormai frequento abitualmente da una quindicina di anni! Però ce ne sono anche altri che hanno dei modelli "base" su cui lavorare (Manne ne ha una linea completa, perchè oltre ai suoi classici strumenti propone anche 3 serie tradizionali, strat, tele e LP, configurabili con le più svariate personalizzazioni).

Sono d'accordo con te sul fatto che ci deve essere una "filosofia" di fondo che ci attragga verso un liutaio piuttosto che un altro, e questa filosofia di fondo si deve per forza manifestare in alcune linee "standard" del liutaio, che poi si possono rielaborare per le esigenze del cliente.

Però...in Italia ce ne sono molti: Manne, Laurus, Molinelli, GNG, Jacaranda, Frudua (anche se non c'è più), Sonic, solo per dire i primi che mi saltano in mente e tutti questi hanno dei tratti distintivi molto caratteristici (che poi, non significa che non siano in grado di realizzare anche altre cose) e dei modelli "standard" di riferimento.

Se invece mi parli di Suhr...bè, quella non è una chitarra "di liuteria" per me. Può avere un processo di costruzione più o meno manuale, su questo concordo, ma non stiamo certo parlando di un laboratorio artigianale, nè di strumenti tailor made o "su ordinazione". E' una cosa diversa insomma: se si parla di un liutaio, per me ci deve essere la possibilità di avere un controllo totale sullo strumento e un dialogo diretto con il costruttore.

Poi in generale son daccoro che l'Est Europa si stia affermando: Ran Guitars per strumenti heavy o Shamray per chitarre più tradizionali sono laboratori eccellenti, che potenzialmente possono rispondere a quelle che sono le caratteristiche di un liutaio "tradizionale"...solo che ripeto, ne abbiamo tanti di bravi anche in Italia, distribuiti sul territorio, da cui possiamo andare di persona, con cui possiamo parlare la nostra lingua e sentirci più coinvolti nella creazione di uno strumento "unico". Altrimenti, di chitarre di alta qualità che possiamo comprare in negozio ce ne sono già tante!
Rispondi
Re: Sono d'accordissimo con quanto scritto ...
di Pi_Crunch [user #15682]
commento del 06/12/2014 ore 11:23:31
d'accordissimo, sono della stessa linea di pensiero, tanto che non appena ne avrò la possibilità ho intenzione di farmi costruire una strato dal mio liutaio, ma con caratteristiche e finiture fuori standard...e il prezzo alla fine sarà poco superiore a quello di uno strumento standard e di gran lunga inferiore a una qualsiasi custom shop, mantenendo però la selezione e qualità di una master built (che posso avere il piacere di apprezzare "in progress")...e poco importa se il logo sulla paletta non è quello del grande marchio...una chitarra del genere la prendi con l'ottica che sia "definitiva" (si spera :D ) e non pensi di doverla rivendere...
Rispondi
la relativa facilità d'assemblaggio di ...
di paserot [user #21075]
commento del 03/12/2014 ore 16:23:33
la relativa facilità d'assemblaggio di una strato o tele con milioni di parti custom a meno d'avere desideri o libidini particolari confessabili direttamente al proprio liutaio riduce queste belle chitarre ad invendibili esercizi di stile
Rispondi
paletta 3d??? ...
di sepp [user #10489]
commento del 03/12/2014 ore 16:39:42
paletta 3d???
Rispondi
ampli da sogno
di desimone [user #17622]
commento del 03/12/2014 ore 17:06:51
Ma avete visto e sentito su che ampli viene provata la chitarra?
Rispondi
Non riesco a vedere il ...
di dale [user #2255]
commento del 03/12/2014 ore 17:36:08
Non riesco a vedere il video, mi sembrano molto belli i legni del manico non discuto, ma perchè devo prendere una replica strato polacca a 2.000 euro??????
Cioè trovo una Fender CS usata, una Suhr usata, tutte come nuove...
Ci penso da 10 min senza trovare risposta.....
Aiutatemi voi....

):-_(
Rispondi
Re: Non riesco a vedere il ...
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 03/12/2014 ore 18:57:5
beh... dovrebbe solo suonare 10 volte meglio... potrebbe essere l'unico motivo valido.
Rispondi
Re: Non riesco a vedere il ...
di Cili [user #1153]
commento del 04/12/2014 ore 11:59:08
Mah... Da quel poco che ho sentito la mia Highway 1 del 2002 suona altrettanto bene, considerato che:
a) è una Fender (intendete questa affermazione come meglio credete)
b) è costata, nel 2003, 640 euro
c) la suono con un amp valvolare fatto in casa.

BTW: trovo la mia (honey blonde, manico interamente in acero) esteticamente molto più bella, ma de gustibus...
Rispondi
Re: Non riesco a vedere il ...
di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 04/12/2014 ore 12:11:3
Dove c'è gusto non c'è perdenza... :)
Rispondi
però
di tuffa81 [user #30550]
commento del 03/12/2014 ore 18:23:04
i manici sono davvero belli è difficile trovare una paletta così elegante a me per esempio quella della suhr non mi fa impazzire se non solo per la scritta
Rispondi
Ma perdonatemi, se ci sleghiamo ...
di tylerdurden385 [user #30720]
commento del 03/12/2014 ore 20:02:56
Ma perdonatemi, se ci sleghiamo un attimino dal marchio Fender e vogliamo una Strat, ammesso e non concesso che queste chitarre siano davvero fatte come descritto nell'articolo, alla fin fine stiamo spendendo la cifra richiesta per un'American Vintage di produzione quasi totalmente industriale. Voglio dire, i Custom Shop Fender e Gibson la maggior selezione di legni e bla bla bla te la fanno pagare 1500-2000€ in più come minimo rispetto alle chitarre di tipo Standard, dunque se la filosofia costruttiva di queste Ufnal si avvicina a quella più elitaria dei due marchi in questione allora perchè no!? Rivendibilità? E che palle, ma possibile che nel momento si acquisti una chitarra si debba pensare già all'ipotesi di rivenderla? Mi sembrano strumenti, sempre dando credito alla descrizione nell'articolo, più o meno definitivi, diretti a chi sa cosa vuole da una Strat, poi te li puoi pure provare di persona a Milano, quindi che problema c'è? Sui forum stranieri sinceramente c'è un'apertura nettamente maggiore, qua su Accordo se uno scrive che s'è preso una Strat American Standard quasi quasi più che gli auguri gli si dice che poteva risparmiare un altro po' (ignorando che la chitarra in questione supera già la quantità media di denaro che si porta a casa mensilmente chi ha la fortuna di avere un lavoro) e acquistare una Custom Shop usata, come se poi d'altronde tutte le Custom Shop usate stiano dietro l'angolo e siano ottimamente suonanti e tenute bene, bah...
Rispondi
Re: Ma perdonatemi, se ci sleghiamo ...
di zabu [user #2321]
commento del 03/12/2014 ore 21:26:04
Mi trovi pienamente d'accordo. Quando acquistiamo elettronica di consumo (macchine digitali, telefonini etc.) non e' che poi ci stiamo tanto a porre il problema, anche se sappiamo che nel giro di sei mesi o meno il valore sarà dimezzato. Invece con le chitarre siamo tutti diventati attenti a questo aspetto della rivendita. E' poco comprensibile effettivamente.
Rispondi
Sfido chiunque....
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 03/12/2014 ore 22:26:23
....a trovare dei legni ed un'accuratezza nella lavorazione simile su una chitarra per meno di 1900Euro.
Se poi si ragiona sul discorso della rivendita, mamma mia che tristezza!.....una chitarra dovrebbe essere acquistata dall'amatore perche' piace.
Quando ho acquistato l'unica chitarra artigianale che possiedo l'ho acquistata perche' mi piaceva e l'ho acquistata con l'idea di tenermela.
Rispondi
Sembrano cazzute queste Ufnal!
di Benedetto utente non più registrato
commento del 04/12/2014 ore 07:49:58
Sono andato a vedere sul sito ufficiale e devo dire che almeno esteticamente alcune sono davvero carine (tipo la simil sg con vibrato...) e dal video si capisce che suonano pure bene.
La qualità si paga e considerando che sotto i 2000 euro compri solo strumenti di fabbricazione industriale alla fine non vedo cosa ci sia di strano nello spendere tale cifra per uno strumento dal marchio meno blasonato ma costruito a mano e con legni di prima scelta!
Non dico che la vorrei ma...perchè no? E se parliamo di mercato dell'usato chi ci dice che tra un pò queste Ufnal non diventino di moda come lo sono diventate le Shur, le LsL, le Sadowsky, etc. etc. Insomma dire che con i stessi soldi ci puoi comprare questo o quello usato e che queste ufnal da usate non varranno nulla lo trovo un pò ingiusto, stiamo trattando gli strumenti musicali come le azioni o gli investimenti in banca?
Rispondi
Re: Sembrano cazzute queste Ufnal!
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 04/12/2014 ore 12:00:5
tanto buon senso in questo commento.
Rispondi
condivido le considerazioni e sopratutto ...
di Jumpy [user #1050]
commento del 07/12/2014 ore 20:04:39
condivido le considerazioni e sopratutto le perplessità degli altri.
In questa fascia di prezzo la scelta è vastissima e la concorrenza è spietata.

Personalmente, a parità di prezzo, spenderei cifre del genere non tanto per un'american vintage (mai avuto il debole per la stratocaster, se non da giovanissimo) ma piuttosto per una Music Man, oppure presso uno degli eccellenti liutai nostrani :)

E non faccio neanche un discorso di eventuale rivendita, le chitarre le ho prese sempre con l'intenzione di tenermele.
Rispondi
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