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Korg Miku: il pedale parlante all'opera
Korg Miku: il pedale parlante all'opera
di [user #116] - pubblicato il

All'inizio dell'autunno 2014, Korg annunciava l'arrivo imminente di un pedale per chitarra capace di convertire le note in sillabe cantate, con un fascino tutto orientale. Ora il Miku Stomp è disponibile in alcuni Paesi ed è possibile ascoltarlo all'opera. Il risultato è tutto da scoprire.
All'inizio dell'autunno 2014, Korg annunciava l'arrivo imminente di un pedale per chitarra capace di convertire le note in sillabe cantate, con un fascino tutto orientale. Ora il Miku Stomp è disponibile in alcuni Paesi ed è possibile ascoltarlo all'opera. Il risultato è tutto da scoprire.

L'idea di un pedale canterino fa certamente gola agli amanti delle sperimentazioni più ardite. La realizzazione non è semplice, ma Korg non è l'ultima arrivata in fatto di sintesi sonora e le moderne tecnologie di conversione di segnali audio in messaggi digitali o MIDI permettono di trasformare le note di una chitarra in quasi qualunque cosa. Basti pensare ai recenti simulatori di organo Electro Harmonix, capaci di fare invidia a certi sistemi basati su pickup esafonico sebbene lavorino con il solo cavo jack per chitarra.
Con un tono quasi sibillino, il breve video promozionale diffuso da Korg come anteprima per il lancio del Miku Stomp, visibile in questo articolo, mostrava il pedale sillabare una perfetta scala maggiore. La "voce" dell'effetto restava piuttosto cartonesca, ma del tutto in linea con la filosofia dietro i timbri sintetizzati per il software Vocaloid sviluppato da Yamaha, da cui il Miku trae spunto.
Attualmente, pare che il pedale non si sia ancora affacciato sul mercato italiano e per quanto ci è dato sapere potrebbe non farlo mai, ma in giro per Internet cominciano a comparire diverse registrazioni che mostrano il Miku in azione.

Korg Miku: il pedale parlante all'opera

È parere comune che lo stompbox Korg sia ben ingegnerizzato e costruito a dovere. Lo chassis è solido e l'unico controllo rende facile l'approccio. Un LED rosso segnala l'attivazione dell'effetto, mentre una spia verde nell'angolo opposto avverte il chitarrista quando il segnale va in clip, ovvero quando si rischia una distorsione in ingresso che potrebbe derivare in una cattiva lettura delle note da parte del processore. Se il LED si illumina, è consigliabile ridurre il volume dalla chitarra per ottimizzare il risultato finale.

Come ci si aspetta da un simulatore vocale, il Miku è monofonico. Non appare in grado di riprodurre gruppi di note simultanee e non sembra a suo agio con fraseggi particolarmente veloci. Un buon settaggio della chitarra e una mano precisa sembrano fondamentali per goderne, in quanto il pedale non è immune a falsi inneschi, come note non interpretate alla perfezione che risultano mangiucchiate all'attacco.
Il consiglio più diffuso è di andarci piano, preferirlo per le parti melodiche e divertirsi con i diversi vocalizzi preimpostati sfogando la propria fantasia ma senza pretendere miracoli.
Alcuni, come il preset "Nyan", sembrano davvero spassosi e ben fatti. Altri, come il "Looh" o il "Ahh", anziché restare fedeli alla sillaba che dà loro il nome rischiano di ricordare presto dei generici synth digitali.

Korg Miku: il pedale parlante all'opera

È senz'altro interessante la possibilità di scaricare tramite smartphone dei nuovi vocalizzi, delle frasi o interi testi di canzoni da far recitare alla chitarra, di pari passo con note e plettrate. Il tutto avviene tramite una applicazione dedicata e una trasmissione wireless simile a quella adottata da TC Electronic per i suoi TonePrint: basta preparare un testo, avvicinare il telefono ai pickup e far partire la comunicazione. Dei suoni che potranno risultare familiari ai nostalgici delle connessioni 56K sono il modo in cui la app spedisce le informazioni al processore del Miku Stomp.

L'effetto, in alcuni casi, può essere strabiliante. Tutto sta, naturalmente, a sapere dove si mettono le mani e a comprendere punti di forza e limiti di un sistema del genere.
Innanzitutto, bisogna scendere a compromessi con i fonemi disponibili: la lingua madre del Korg è giapponese, e potrebbe essere anche l'unica supportata. Ciò rende pressoché impossibile articolare testi comprensibili in altre lingue e non agevola la comprensione a chi non mastica l'idioma. Capire se il pedale sta sbiascicando suoni a caso o se sta scandendo delle parole fatte e finite non è facile. Tuttavia, in alcuni esempi reperibili in Rete è possibile intuire che "qualcosa" sta succedendo.

L'impressione è che il Miku non sia pronto a salire su un palco attaccato a una chitarra e che possa stancare presto un non-giapponese. Un applauso d'incoraggiamento va senz'altro a Korg per l'idea, ma per arrivare ai livelli del software originale c'è ancora molta strada da fare, soprattutto se si valuta con le orecchie di un europeo.

Questo è un brano realizzato con Vocaloid tramite una comune programmazione MIDI.


Questo è il risultato "tipo" ottenuto da un chitarrista occidentale con il Miku Stomp.


Forse non vedremo il Korg Miku Stomp in Italia, ma forse pochi ne sentiranno la mancanza almeno finché non si parlerà di un supporto almeno per la lingua inglese.
effetti e processori korg miku stomp
Link utili
Presentazione del Korg Miku Stomp
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