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di [user #31823] - pubblicato il

Una scheda audio da poche decine di euro e una videocamera appena decente sono tutto ciò di cui si ha bisogno per condividere col mondo le proprie esibizioni casalinghe. Con un po' di pratica e dei buoni software gratuiti, chiunque può registrare le proprie demo.
Una scheda audio da poche decine di euro e una videocamera appena decente sono tutto ciò di cui si ha bisogno per condividere col mondo le proprie esibizioni casalinghe. Con un po' di pratica e dei buoni software gratuiti, chiunque può registrare le proprie demo.

Con l’avvento di internet e YouTube, ognuno ha davanti un palcoscenico virtuale sul quale esibirsi nelle più svariate discipline e che, per i musicisti, può rappresentare un modo per farsi conoscere. Uno dei modi principali per spiccare nella selva di musicisti da webcam è imparare a filmarsi con una qualità audio-video gradevole.
Esiste più di un metodo per registrare un video di buona qualità, audio compreso, in modo da ottenere un risultato finale valido allo scopo di pubblicare qualcosa di decente. Spesso mi è capitato di guardare video puliti ma con l'audio da grammofono. Molte persone, infatti, non potendo spendere cifre importanti per acquistare una strumentazione adeguata, si accontentano di registrare l’audio direttamente dalla presa microfonica della videocamera, col risultato spiacevole di captare tutto ciò che c’è intorno, dalla voce del bambino che piange al rumore del plettro sulle corde. Il timbro complessivo della registrazione, inoltre, lascia spesso molto a desiderare. In questo modo anche le migliori esibizioni perdono smalto.


Voglio raccontarvi il mio modo casalingo di registrazione con una normale videocamera e una scheda audio da 30 euro: una vecchia Hercules Fortissimo 2.
Per evitare il suddetto risultato scadente, registro video e audio separatamente: con la videocamera soltanto il video, mentre l’audio tramite l’ingresso line in della Hercules. C’è ovviamente anche bisogno di software per l’audio e il video.
Dal momento che tutta l’operazione è finalizzata al conseguimento di risultati ottimali con una spesa minima, personalmente utilizzo il celeberrimi Virtualdub per l’editing video e Audacity per l’audio, entrambi gratuiti e scaricabili liberamente. Non farò una lezione su questi ma mi limiterò a descriverne, a grandi linee, l’utilizzo.


Per cominciare accendo la videocamera, tra l’altro munita di telecomando che mi è molto utile per attivarla in remoto e, dopo averla posizionata come mi serve, apro Audacity e il mio sequencer software preferito Yamaha XG Works, che utilizzo per programmare le basi, riprodurle e suonarci su. Metto in registrazione la videocamera e Audacity e premo il play dello Yamaha.
Inizia così la registrazione in full duplex, cioè mentre c’è la riproduzione. Faccio quindi registrazioni di brevissima durata per provare se i livelli dei volumi sono a posto, operazione che preferisco fare con le cuffie. Quando il mio orecchio è soddisfatto di ciò che sente, passo alla vera e propria registrazione. In questo modo registro l'audio direttamente nel computer, senza passare dalla videocamera. Alla fine della registrazione avrò i file video e audio separati che si dovranno unire e sincronizzare.
Apro il file video con Virtualdub e scelgo "wav audio" dal menu Audio per caricare il file registrato e salvato (in formato wave) con Audacity. Mettendo in play il Virtualdub, il video e l’audio non sono ancora sincronizzati. A questo scopo, dal menu Audio, apro “interleaving” accertandomi che ci sia la spunta su “enable audio/video interleaving”. Nella casella “delay audio track by” andrà scritto il tempo di ritardo in millisecondi (o di anticipo, a seconda dei casi) in modo da farli coincidere.
Per farlo senza troppi tentativi e pochi aggiustamenti, utilizzo questo metodo: conto i secondi dello sfasamento tra i due quando metto in play, così già mi faccio un’idea.
Tenere presente che con valori positivi il video sarà in anticipo rispetto all’audio e con quelli negativi viceversa. Posso assicurare che, con cinque minuti di pratica, diventa un lavoro molto semplice e intuitivo.
Una volta sincronizzati possiamo salvare il video. A questo punto si possono scegliere i tipi di compressione audio e video dai rispettivi menu e salvare il proprio lavoro. Il risultato finale non sarà da sala discografica ma vi assicuro che si ottengono degli esiti ottimi in rapporto ai semplici mezzi a disposizione.


Per dovere di cronaca, sottolineo che utilizzo Audacity soltanto per la registrazione dell’audio ma non ritocco nulla del file, fatta eccezione per il volume semmai dovesse essere necessario qualche piccolo aggiustamento.
I video che hanno intervallato questo articolo sono stati realizzati da me proprio con questo procedimento.

gli articoli dei lettori tecniche di registrazione tutorial
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