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Partybag: lo zaino del busker
Partybag: lo zaino del busker
di [user #16167] - pubblicato il

In redazione è arrivato uno zaino particolare che, al posto di panini e keeway, porta al suo interno un woofer da 8'' e un amplificatore da 100 watt. Lo abbiamo montato sulle spalle di Paolo Pilo per farci un'idea del suo funzionamento.
In redazione è arrivato uno zaino particolare che, al posto di panini e keeway, porta al suo interno un woofer da 8'' e un amplificatore da 100 watt. Lo abbiamo montato sulle spalle di Paolo Pilo per farci un'idea del suo funzionamento.

L'idea nasce tutta in Italia, per merito di Paolo Dallari e Fabio Coccomeri ed è tanto semplice quanto efficace. Partybag, esternamente, è uno zaino in Cordura, realizzato con schienale e spalline imbottite, come negli borsoni da trekking. Al suo interno però trova posto un vero piccolo PA. Un woofer da 8'' e un tweeter da uno installati in una cassa in legno con sistema bass reflex. Il tutto é pilotato da un amp da 100w. Sul lato trova posto il centro comandi, un piccolo mixerino in sostanza, con due canali, uno dedicato agli strumenti e un ingresso microfonico. Ognuno è dotato di un semplice controllo di volume con cui crearsi il proprio mix. Accanto all'ingresso jack, troviamo quello RCA, indispensabile per connettere un computer o un lettore Mp3. In fondo il Partybag è uno zaino da festa,  quindi non esclusivamente dedicato ai busker, anche se studiato soprattutto per questi. 

Partybag: lo zaino del busker

Come dicevamo prima il funzionamento è molto semplice, basta aprire la cerniera sul lato dello zaino, connettere strumento e microfono, regolare il volume e partire. Gran parte Del tempo speso per la progettazione si è concentrato sulla sacelta dei materiali. L'obbiettivo, a detta dei tecnici, era quello di realizzare una cassa in legno resistente, con una buona resa sonora, ma che non spezzasse le reni dei musicisti. Il risultato finale è buono, anche se il partybag non è proprio una piuma. Sulle spalle è comodo, le spalline morbide e lo schienale sagomato non fanno rimpiangere la scelta di una vita da busker. Una volta raggiunta la piazza predestinata per l'esibizione lo si può e lo si deve posizionare rivolto verso il pubblico, setup ideale per dare sfogo alla buona potenza di cui è dotato. Tenendolo sulla schiena, oltre ad avare le casse rivolte dalla parte opposta agli spettatori, si perde una buona dose di basse, molto utili, soprattutto quando lo si usa per animare una festa con un po' di disco dance.

Ancora non abbiamo citato una delle caratteristiche migliori del Partybag: le batterie interne ricaricabili. La loro durata è variabile in funzione del volume a cui si utilizza lo zaino-cassa. Vanno da un minimo di 6 ore a un massimo di 40. Già sei ore per una buskerata ci sembrano sufficienti. Abbiamo provato a spingerlo fino al massimo del volume e ci siamo imbattuti nell’altra caratteristica fondamentale, anche tirato per il collo il Partybag non distorce e sopporta bene voce chitarra e mp3 in contemporanea senza andare in crisi. 


Questo zaino da trekking con cassa incorporata, o questa cassa da busker inserita in uno zaino (un po’ come la storia delle righe delle zebre), è un’idea che, pur nella sua semplicità, risolve davvero tanti problemi. Il Partybag è un prodotto artigianale, realizzato a Reggio Emilia e per questo può essere personalizzato a piacere con logo, griglie e colori differenti. Uno strumento di qualità, realizzato con cura e venduto a un prezzo che varia tra i 499 euro e i 530. Per quello che abbiamo potuto sentire li vale davvero tutti. Certo, c’è ancora spazio per un miglioramento delle features, ma i tecnici emiliani sono davvero sulla buona strada.

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