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Cole clark Fat Lady II: due volte curvy
Cole clark Fat Lady II: due volte curvy
di [user #16167] - pubblicato il

Abbiamo provato da Lucky Music una chitarra non facilissima da trovare nei negozi: la Fat Lady II, seconda versione di uno dei modelli di punta del marchio. L'abbiamo messa nelle mani di Paolo Antoniazzi per una prova su strada.
La serie Fat Lady è una delle più riuscite di casa Cole Clark. Lo strumento in prova oggi appartiene alle seconda release di modelli e giunge nei negozi in serie limitata. Di base è una dreadnought a spalla mancante, ma presenta una differenza sostanziale rispetto ai modelli standard. Top e fondo sono carved internamente, caratteristica che all'esterno si presenta poco, ma che dona al suono caratteristiche particolari. La cassa è realizzata con legno massello, nello specifico sia il top che il fondo e le fasce sono in blackwood. Il manico è costruito, invece, con un bel pezzo di acero Queensland. L’estetica dello strumento è molto particolare, specie grazie alle essenze scelte. Pur restando una chitarra semplice, la Fat Lady, con il binding in legno, la paletta in tre pezzi e il battipenna tartarugato acquista un look moderno, che attira lo sguardo anche quando è appesa in una rastrelliera circondata da decine di altri strumenti, come è successo a noi da Lucky Music. 

Cole clark Fat Lady II: due volte curvy

La FT2 è dotata di un sistema di amplificazione a tre vie, è composto cioè da tre differenti trasduttori. Un piezo sotto al ponte si occupa di percepire le basse, un trasduttore a contatto, posto nelle vicinanze, è dedicato alle medie, mentre un microfono posizionato nella parte alta della cassa capta le alte. In questa maniera i tecnici Cole Clark garantiscono di aver trovato la miscela ideale per restituire all’impianto tutta la voce e la timbrica della Fat Lady.

Appena la afferriamo ci rendiamo conto che il nome scelto per questo strumento è quanto mai azzeccato. Effettivamente la ragazza è formosa e pesantuccia. L’ottimo bilanciamento fa si che le dimensioni non diventino un vero problema, questo unito a un manico tutto sommato sottile, restituisce gran parte del confort che credevamo mancasse. Il setup di fabbrica è ottimale, qualche buzz sulle basse quando si tende a pestare troppo, ma tollerabile. Sicuramente con una scalatura di corde più grande la situazione migliorerebbe ulteriormente. Appena ci riprendiamo dall’ipnosi operata dalle venature del top, iniziamo a suonare. Plettro morbido e strumming a volontà sono il pane per i denti della Fat Lady. È una dreadnought e lo fa capire subito. Il sound ha una forte connotazione di basse, che spingono e si fanno sentire. Le medie non soffrono molto, sgomitano e arrivano alle nostre orecchie, solo i cantini rimangono un po’ nelle retrovie. Bisogna quindi restituire loro un po’ di volume calibrando la pennata o le dita. Ovviamente la Cole Clark non disdegna un po’ di sano fingerstyle, anzi. Abbiamo apprezzato molto il sound in palm muting con basso alternato.

Proviamo ora a inserire un jack nella presa e collegarci a un amplificatore per chitarra acustica, nello specifico un Alpha Plus. Il sistema a tre vie fa davvero apprezzare il suono dello strumento. Subito ci si accorge che la miscela che esce dal cono non è il semplice risultato della vibrazione di un piezo, ma qualcosa di più complesso. Bisogna lavorare un po’ con l’equalizzazione, perché anche qui, come in unplugged, le basse si bullano e passano davanti a tutti. Ci vuole poco però per ristabilire l’equilibrio e la pace dei sensi. 


La Fat Lady 2 Limited si pone in una fascia di prezzo abbastanza elevata. Per portarsela a casa nella sua custodia rigida (in dotazione), servono circa 2500 euro. Una cifra dovuta non solo al trasporto dall’Australia, ma anche ai legni selezionati e al complesso sistema di amplificazione. La Cole Clark è uno strumento dotato di una gran voce, ma che può apparire un po’ eccentrico per il suo look, una prova però se la merita anche se le venature del top possono non far impazzire tutti.


chitarre acustiche cole clark fat lady 2 limited
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