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Mooer Spark Distortion: 2 etti di gain
Mooer Spark Distortion: 2 etti di gain
di [user #16167] - pubblicato il

Torniamo a parlare della serie Spark by Mooer. Questa volta sotto i riflettori è capitato il Distortion. Tanta cattiveria concentrata in poco più di 200g e meno di 90 euro.
La serie Spark fa delle dimensioni ridotte il suo punto di forza. In piccoli scatolotti di metallo, di circa 6 centimetri per lato, alla Mooer sono riusciti a concentrare gran parte degli effetti di cui un chitarrista potrebbe sentire la necessità nella sua vita. Questa volta tra Michele e l’amplificatore (una Dangelo Lazarus) abbiamo connesso il distorsore. Piccolo, come tutti gli altri, si distingue per la colorazione rosso fuoco e una grafica nera e minacciosa pronta a scintillare di blu una volta acceso l’effetto.

Piccolo nella stazza e semplice nei controlli, lo Spark Distortion dispone di sole tre manopole e un micro switch (oltre all’ovvio footswitch true bypass). Nello specifico abbiamo a disposizione gain, volume e tono, i tre controlli base con cui ormai tutto il mondo ha confidenza. Per chi non ne avesse proprio mai sentito parlare (quindi è rientrato da poco da una gita sulla Luna) il primo regola la quantità di guadagno, la distorsione insomma, il secondo interviene sull’equalizzazione globale enfatizzando da un lato le alte dall’altro le basse. Il terzo, infine, regola il volume di uscita. Il piccolo interruttore, non molto facile da premere a dire il vero, aggiunge un boost di guadagno spingendo ancora più in su la quantità già disposizione sullo Spark.

Attiviamo ora il pedale. La scelta cromatica, con le manopole e la grafica, dall’aspetto un po’ glaciale, in contrasto con il nero ci piace. Abbiamo settato l’amplificatore su un clean, estremamente pulito, così da non falsare la prova del distorsore.

Cominciamo con una quantità di gain abbastanza bassa, un quarto circa della corsa. L’animo HI-gain si avverte subito. Rispetto al clean si nota una sana dose di compressione, anche se non ci siamo ancora allontanati molto dal crunch, soprattutto quando si utilizza il pick up al manico. Spostandosi al ponte la maggior spinta sulle medie, medio alte, fa digrignare un po’ i denti allo Spark, ma è quando si alza il guadagno che il piccolo pedale rosso inizia a fare sul serio.

Mooer Spark Distortion: 2 etti di gain

Arrivati a metà corsa le basse si sono ispessite parecchio, diventando presenti e potenti (manteniamo sempre il tone a ore 12, quindi flat). Cominciamo a giochicchiare con le ritmiche in palm muting e lo Spark ci asseconda senza problemi. Manca forse un po’ di headroom e di sustain, ma la cattiveria c’è e si sente.

Portiamo la manopola del gain a fondo corsa e liberiamo il diavolo che si nascondeva nel piccolo cubetto di metallo. Lo Spark Distortion non è proprio il classico pedale hi-gain freddo e squadrato. Nonostante la vocazione moderna mantiene un po’ di quella croccantezza tipica di pedali solitamente lontani dall’idea di HI, quasi da overdrive spinto. Tende un po’ a impastare i suoni, pur riuscendo a mantenere bello vivo il carattere dello strumento che si sta utilizzando (una Strat Japan in questo caso) e, giunti a fondo corsa con il gain recupera anche il sustain che si era perso per strada prima.

Il boost, a dire il vero, non ci è parso così efficace per due ragioni. La prima è che, come ogni boost on-board, dà il meglio di sé solo quando si è nelle zone basse di gain. Superata la metà interviene in maniera molto più blanda. La seconda motivazione è il posizionamento. Una volta infilato il piccolo effetto in pedaliera non sarà certo comodo raggiungere il bottoncino per attivare il gain-boost durante una canzone.


Il Mooer Spark, come distorsore entry level, ci è parso convincente e con un suo carattere. Sicuramente non sarà il pedale che rivoluzionerà la storia del gain mondiale, ma fa il suo dovere. Viste le ridotte dimensioni può comodamente nascondersi nella tasca della custodia per una jam session, oppure trovare posto nella pedaliera di un bluesman con velleità rockettare malcelate. Con un prezzo che si aggira intorno agli 80 euro non è il più economico del mercato, ma il vantaggio del peso e delle dimensioni ridotte all’osso fanno si che il prezzo non risulti eccessivo. 

Mooer è un marchio distribuito da Backline
effetti e processori mooer spark distortion
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