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Fai-da-te, speaker emulator e pillole di vita da club
Fai-da-te, speaker emulator e pillole di vita da club
di [user #12502] - pubblicato il

Armarsi di molti watt in locali medi e piccoli potrebbe essere controproducente. Una testata dalla potenza contenuta abbinata a una cassa fatta in casa e a una DI Box può essere un'alternativa interessante. Ecco perché.
Questo articolo dovrebbe parlare della mia cassa costruita 1x12". Tuttavia non credo che interesserebbe particolarmente l'utenza di questo sito, in primis perché di lettori che si sono costruiti una cassa ce ne sono parecchi, in seconda istanza perché quasi tutti i sopracitati l'avranno costruita molto meglio di me. La protagonista di questo articolo non è quindi la cassa di per sé, piuttosto volevo raccontare una storia, cercando di dare anche qualche spunto. Ma andiamo con ordine, ogni storia ha un inizio.

Suono in una cover band che fa serate in ambienti di dimensioni variabili e, con la bella stagione, pure all’aperto. Dopo anni di attività e di tentativi di comprendere e risolvere alcune delle molte problematiche connesse agli spettacoli dal vivo arrivo, con l’aiuto dei miei colleghi, alle seguenti conclusioni:

a) se si vuole che le chitarre siano massimamente fruibili da tutta l’audience, bisogna microfonarle sempre, anche nei locali piccoli. Ne discende che, specialmente negli ambienti di dimensioni più ridotte, alla pratica della microfonatura debba corrispondere una cospicua riduzione della potenza degli amplificatori. No problem, ho comprato due testate a valvole, rispettivamente da 15 e 5 watt, di cui sono molto soddisfatto.

b) tanti microfoni = tanto casino. Quindi, sacrificando un po' di "integrità etica" chitarristica, si può optare per una DI Box con cabinet simulator. Le testate sono rispettivamente l’Ibanez TSA15h e l’Epiphone Valve Junior. La prima la uso stock, la seconda l’ho un po’ modificata. Su entrambe si sono sprecati fiumi di inchiostro, molto meno sull’utilizzo combinato con la DI Box. Per quanto riguarda tale aggeggio, la scelta è caduta sulla Hughes&Kettner Red Box Pro (ormai fuori produzione) per vari motivi: suona bene, è passiva (ok che al giorno d’oggi anche i mixer da 100 euro hanno l’alimentazione Phantom, ma non si sa mai) e ne ho reperita una sul solito sito di annunci per un prezzo ridicolo.

Fai-da-te, speaker emulator e pillole di vita da club

Per chi non lo sapesse, si usa così: si collega l’uscita della testata all’ingresso della Red Box, e l’uscita della Red Box alla cassa. Per il chitarrista non cambia nulla, si usa il proprio amplificatore come si fa solitamente. In più, però, la DI Box ha un'uscita bilanciata (un connettore XLR) che preleva una piccola parte del segnale della testata, la elabora con un circuito analogico (bypassabile) che simula il passaggio attraverso un cabinet 4x12" da chitarra con relativa microfonazione e la spedisce direttamente dentro il mixer, con somma gioia dei fonici che così non devono più lottare contro fischi, rumori da palco, botte, aste che si spostano e così via. La domanda che tutti si porranno è: ma il suono è come quello di una vera cassa microfonata? La risposta è, ovviamente, no. Però, a mio avviso, è verosimile e gradevole. Un buon compromesso insomma. Ecco perché decido di utilizzare una cassa piccola: a me piace di più il suono di quelle grosse (io suonerei sempre con la 4x12") ma, visto che il suono che va sul banco di missaggio non dipende dal tipo di diffusore, tanto vale usare una cassa piccola, con tutto l'agio che ne consegue in termini di ingombro e trasportabilità. Decido quindi di costruirmela, alla fine il fai-da-te è sempre divertente. Inoltre ho già vari pezzi del mosaico, tra cui l’altro protagonista di questo articolo, il Fane Axiom 12-75.

Fai-da-te, speaker emulator e pillole di vita da club

Comprai questo altoparlante l’anno scorso, per un altro progetto che avevo in mente. È fuori produzione, credo. Lo trovai usato, in ottime condizioni, vicino a casa e per un prezzo abbastanza buono. In rete sono riuscito a reperire i dati tecnici e poco altro, per cui l’acquisto era un po’ alla cieca, ma mi è andata bene. Trattasi di un altoparlante da 75 watt su 8 ohm, 12 pollici di diametro, magnete in ferrite. In cassa piccola è il miglior altoparlante che abbia mai provato: il termine che lo descrive meglio è "equilibrato". Non c’è nessuna frequenza predominante e mi restituisce tutta la gamma di frequenze della chitarra in modo molto omogeno. La dinamica è buona ma non eccezionale (100 dB) e anche congiuntamente al fatto che lo uso con amplificatori poco potenti non è assolutamente incline al break-up. Bello insomma, magari un po' hi-fi, comunque i bassi sono rotondi, i medi equilibrati, gli alti presenti ma non fastidiosi. Anni luce dalla mediosità tipica dei Celestion Vintage 30 (che secondo me sono perfetti per la configurazione 4x12", ma che in cassa piccola hanno un mid-range troppo pronunciato), dalla rotondità dei Luca Fanti Seventy’70 (perfetti per jazz o generi dove serve una botta notevole sulle basse, ma un po' chiusi sulle alte), dalla complessità degli Eminence Super V12 (che sono una sorta di Vintage Greenback sotto steroidi, con vari spike su tutto lo spettro).
Infine la cassa.

Fai-da-te, speaker emulator e pillole di vita da club

Multistrato di pioppo (per contenere ulteriormente il peso) e, per darle un tocco personale, un outfit piuttosto tamarro, con griglia da subwoofer e copertura con nastro americano, idea che ho ripreso da un'Ibanez di qualche anno fa: la signature di Noodles, il chitarrista degli Offspring. Le dimensioni sono quelle della Mesa Boogie Recto, più o meno. Per aumentare la versatilità ho disegnato sul pannello posteriore il didietro di un porcellino: la cassa è quindi chiusa ma anche un po’ piggy back...

Fai-da-te, speaker emulator e pillole di vita da club

Scordiamoci i ceffoni di una 4x12". Tuttavia il suono è equilibrato e all'altezza del lavoro a cui è preposta. In più mi sono divertito a costruirla, e la mia schiena da attempato rocker di provincia ringrazia.
casse e altoparlanti effetti e processori fai da te gli articoli dei lettori hughes & kettner red box
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di stratoide76 [user #43221]
commento del 02/08/2015 ore 15:39:13
Beel articolo.ben scritto.soprattutto complimenti per esser riuscito a sganciarti dai soliti cliché a cui noi chitarrofili siamo legati.un saluto.
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 02/08/2015 ore 17:29:29
Questo articolo arriva al momento giusto: sto completando un setup a basso wattaggio per le tue stesse esigenze ed ero in dubbio se usare un cabinet simulator o fornirmi di una cassa e un microfono che mi piacessero particolarmente e usare sempre quelli. Ecco, ora i dubbi sono aumentati :D
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di kelino [user #5]
commento del 02/08/2015 ore 23:19:29
Da 20 anni in giro per locali.
Sempre dai 30 ai 50 watt valvolari e un minimo di microfonazione.
I bassowattagi non riesco a farmeli bastare....
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di fender64 [user #14522]
commento del 03/08/2015 ore 07:59:32
Tutto eccellente....ma...è un mio gusto personale...ma il nastro americano proprio no....con il tempo e calore potrebbe perdere di adesività e scollarsi. Un sacco di juta tagliato e incollato per foderarlo? si sarebbe abbinato bene al culetto del porco in stile country rock.
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 03/08/2015 ore 14:53:49
Ottima idea, il tweed de noantri... quando mi deciderò a costruirmi la 2 X 10" terrò questo consiglio in massima considerazione.
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di fender64 [user #14522]
commento del 03/08/2015 ore 19:39:33
allora ti consiglio di iniziare a farti un giro per i consorzi di zona per fare incetta...poi quando la farai mi raccomando di farcela vedere!!!
stay fuck rock n' rolled!!
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di Jumpy [user #1050]
commento del 03/08/2015 ore 23:14:25
Lo trovo un lavoro eccellente... circa il nastro americano mi associo all'osservazione di chi mi ha preceduto: con gli anni e con gli sbalzi di temperatura tenderà a scollarsi, mi è capitato in altri contesti.
Mi capita di suonare non molto spesso, in contesti molto variabili, dal pub poco più grande del salotto di casa d'inverno, agli spazi all'aperto d'estate e son arrivato più o meno alla tua stessa filosofia.
Al di là di effetti, POD e quant'altro, mi amplifico con un immarcescibile Peavey 1x12: se il contesto è piccolo, basta e avanza, se il contesto è più grande, si microfona. Se il contesto è proprio informale, POD in diretta nel mixer e lascio a casa anche l'ampli (ma a parità di condizioni, preferisco il suono microfonato: lo sento più naturale e dinamico).
Sono infatti del parere che nei contesti grandi è il service che provvede a fornire il wattaggio che serve :)
Si per carità, la botta di una 4x12, sentire i bassi nella pancia quando fai gli stoppati, il suono che ti spettina sui distorti... ma credo che anche il chitarrista, noto per suonare a volumi mortali anche in casa, debba un po' rimodernarsi ed essere più pratico... anche perchè, dopo i 40 schiena e cervicale iniziano a farsi sentire :D
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di IlFolleDelloZen utente non più registrato
commento del 09/08/2015 ore 17:45:12
Hai presente la juta che si usava come tappezzeria nel secolo scorso?
Io ci ho rivestito due casse 1x12 Celestion e sono più di quarantanni che le maltratto senza riuscire a sgualcirle. Oggi le uso ancora come casse per il PC insieme a due altre casse più piccole (per migliorare gli acuti) Technics pilotate da un ampli stereo integrato Tensai 35w. Quando faccio sparare l'impianto, è come essere in discoteca. Lol
Anzi, a volte l'ho usato anche nel giardino dietro casa all'aperto quando cantiamo e suoniamo con amici, e ci sentono in tutto il paese! Ahahahah!
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