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Custom Shop, Schecter e il feeling sulla chitarra con William Stravato
Custom Shop, Schecter e il feeling sulla chitarra con William Stravato
di [user #116] - pubblicato il

La notizia dell'endorsing di William Stravato per Schecter ci ha dato il La per scambiare due chiacchiere con lui sul suono, sull'importanza dello strumento rispetto a mani, ampli ed effetti, e su come scegliere una chitarra per ogni occasione.
Di recente, Schecter e il suo distributore italiano Gold Music hanno annunciato l'inizio della collaborazione con William Stravato in qualità di endorser. Il chitarrista spazia tra rock e fusion senza disdegnare impegni negli ambiti più variegati del pop. Incuriositi dagli strumenti che avrebbe scelto per coprire la vasta gamma timbrica di cui ha bisogno per i suoi lavori, lo abbiamo contattato per parlare di Schecter, di suono e dell'importanza della chitarra all'interno della strumentazione.

Schecter viene spesso associata a generi particolarmente heavy. Quanto c'è di corretto in questo?
Perdonami, ma quest'affermazione mi fa sorridere... È come dire che gli Indiani americani sono i cattivi e i cow-boys sono i bravi solo perché nei film di John Wayne venivano presentati al grande pubblico in questo modo, automaticamente la maggior parte del pubblico poco colto non conoscendo la storia della colonizzazione non poteva che crearsi quest'immagine dell'indiano assassino e stupratore. I chitarristi della mia generazione che invece conoscono abbastanza bene la storia di quest'azienda sanno che negli anni a cavallo tra la fine dei '70 e l'inizio degli '80 ha attivato collaborazioni importanti con Mark Knopfler e Pete Townshend tanto da dedicargli modelli Strat e Tele di altissimo livello tutt'ora prodotti, per non parlare poi di alcuni modelli costruiti per Yngwie Malmsteen e Gary Moore. Senza dilungarmi però sulla storia di quest'azienda, di cui si trova una dettagliata trattazione su Wikipedia, è importante secondo me far sapere alla gente che attualmente il marchio Schecter Guitar Research rappresenta due aziende, una con sede in Giappone e l'altra con sede in Sun Valley California, la prima con obbiettivi di mercato tendente al metal estremo e derivati e l'altra, cioè quella del Custom Shop con sede in California, di cui appunto sono endorser, che segue sostanzialmente la politica di costruzione degli anni d'oro del Custom Shop, cioè quella in cui l'azienda rappresentava un punto di riferimento per chitarristi come Knopfler e Townshend, quindi legata a modelli Strat e Tele. Con questo spero di aver fornito un quadro più esauriente, e che possa evitare malintesi, ok?

Custom Shop, Schecter e il feeling sulla chitarra con William Stravato

Userai un modello in particolare o ne hai scelto vari? Me li descrivi?
Attualmente utilizzo due modelli: una Sunset Custom e una PT model. La prima è un modello sostanzialmente Stratocaster ma con una configurazione HSS, la chitarra presenta un top in acero fiammato con binding naturale, manico in acero con tastiera in palissandro e corpo in ontano, l'humbucker al ponte è un modello Schecter Superrock, mentre i single coil sono dei Monster Tone. C'è un controllo di push-pull al tono e l'hardware è composto da ponte Schecter Vintage Tremolo e meccaniche autobloccanti cromate. È uno strumento dotato di versatilità estrema, ottimo per il turnista pop, ma anche per il chitarrista shred-oriented o modern-fusion!
La PT model invece è una Telecaster con configurazione tradizionale di pickup, corpo in ontano, manico e tastiera in acero. Il numero dei tasti è di 22 anziché 21 come nelle tradizionali Telecaster, ma lo shape del manico è come quello delle Classic '50. È un'ascia da rock urlo, e ovviamente super indicata per il country e blues, anche se giocando un po' con il controllo del tono sono riuscito a trovarne un'interessante applicazione nel mio genere fusion.

In base a cosa scegli i tuoi strumenti? Viene prima il suono o il feeling sotto le mani?
Fondamentalmente scelgo gli strumenti in base alle mie necessità lavorative e anche in base a ciò di cui ho bisogno per la mia musica, quindi fondamentalmente strumenti che possano coprire una gamma di suoni abbastanza ampia, ecco perché la mia attenzione è rivolta sempre a strumenti Strat o Telecaster derivati. Non a caso ho scelto la Sunset Custom con configurazione HSS e la PT modello Tele, così sono tranquillo. Poi ovviamente è chiaro che il secondo parametro di giudizio è quello del cosiddetto "feeling sotto le mani", quello può anche dipendere dai legni utilizzati o anche da come è settato lo strumento. Nel caso delle Schecter devo dire onestamente che questo problema non si è posto, il feeling è stato immediato, stiamo parlando di strumenti fabbricati con legni altamente selezionati, sottoposti a controllo qualità ad alti livelli, e che escono dalla fabbrica con un setup praticamente quasi perfetto. Qualcuno direbbe che il setup è soggettivo, io direi invece che dovrebbe esistere uno standard di regolazione dello strumento che dovrebbe garantirne la suonabilità a tutti compatibilmente alle caratteristiche dello strumento. Per esempio, una Stratocaster con il manico perfettamente dritto e l'action a terra non suonerebbe mai! Detto questo, credo che i liutai Schecter abbiano grossa cura delle qualità timbriche degli strumenti che producono.

Custom Shop, Schecter e il feeling sulla chitarra con William Stravato

Diamo per scontato che il suono nasce nella testa e nelle mani. Ma in percentuale, quanto del suono arriva dalla chitarra e quanto da ampli ed effetti, secondo te?
Questa è una gran bella domanda... Direi che tutto dipende dalle qualità e dal carattere dello strumento stesso. Mi spiego meglio, se suono con una chitarra da € 300,00 e un amplificatore da € 3.000,00, l'ampli in questo caso aiuterebbe moltissimo le carenze timbriche della chitarra, cosa di cui si renderebbe conto solo l'esecutore, all'ascoltatore arriverebbe però solo il risultato finale, e cioè quello di un bel suono. Al contrario, suonando con una chitarra di alta qualità e un ampli un po' scarso forse finirei per danneggiare un po' le qualità timbriche della chitarra perchè non valorizzate da un'adeguata risposta in dinamica dell'ampli, tuttavia il suono di base di uno strumento di qualità e dotato di una certa qualità dovrebbe comunque passare ugualmente e arrivare all'orecchio dell'ascoltatore attento. Cosa penso degli effetti invece? Se usati male, possono rovinare le timbriche di base di un ampli o di una chitarra, a volte si sa che vengono utilizzati per sopperire alle carenza di base dei propri strumenti, ecco perché per giudicare una chitarra è necessario farlo in assenza di effetti, direttamente nell'ampli. Insomma per rispondere alla tua domanda, secondo me il rapporto è alla pari, basta trovarne il giusto equilibrio!

Tu ti affidi agli strumenti Custom Shop della produzione Schecter. Parlando di custom, potremo aspettarci un modello personalizzato col tuo nome sopra?
Vorrei avere il tuo ottimismo, ritengo di essere una persona con i piedi per terra e al momento mi ritengo già molto fortunato nell'essere stato scelto come endorser ufficiale del Custom Shop Schecter, se poi in futuro l'azienda riterrà il mio lavoro e la mia collaborazione talmente importante tanto da dedicare uno strumento a mio nome sarò felicissimo! Per ora sono molto concentrato sulla realizzazione di alcune demo video dedicate ai miei strumenti in cui, attraverso brani di mia composizione, ne dimostrerò le grosse caratteristiche timbriche, e come questi strumenti rappresentino oggi un valore aggiunto alla mia produzione discografica di cui spero di parlare in futuro su queste pagine.
Per ora è tutto, vorrei ringraziare Gold Music e Accordo. Alla prossima!

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