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È italiano lo Schecter Custom Shop più grande d'Europa
È italiano lo Schecter Custom Shop più grande d'Europa
di [user #116] - pubblicato il

Gold Music vanta la selezione di modelli Custom Shop più vasta d'Europa. Dai video alle schede tecniche fino alle interviste ai progettisti, il distributore italiano ha documentato tutto il nuovo catalogo di chitarre e bassi PT, Sunset, Standard, Traditional e Sultan nel dettaglio.
La recente intervista con William Stravato in occasione della sua nomima a endorser Schecter ha sollevato molta curiosità verso la divisione Custom Shop del marchio. Gli strumenti di fascia alta realizzati in California differiscono notevolmente da buona parte della produzione orientale che siamo abituati a vedere nei negozi, sfoggiando caratteristiche di rilievo e un fascino maggiormente votato al vintage.
La storia dello Schecter Custom Shop e delle sue Dream Machines è lunga e costellata di successi, anche tra nomi grossi come Pete Townshend e Mark Knopfler. Gold Music, distributrice ufficiale del marchio e ora divenuta lo Schecter Custom Shop più grande d'Europa, la racconta in questa pagina, dove sono anche elencati tutti i modelli disponibili per il 2015.

È italiano lo Schecter Custom Shop più grande d'Europa

La selezione di strumenti scelta da Gold Music per il mercato italiano è vasta e interessante, capace di coprire le necessità di chitarristi e bassisti sia attratti dai modelli più tradizionali sia votati maggiormente alla sperimentazione e in cerca di una versatilità più moderna.
Il distributore ha preparato delle brevi video-schede in cui presenta tutti i modelli Custom Shop importati in Italia. Un interessante approfondimento è fornito anche a questo link, con le spiegazioni delle serie Schecter fornite direttamente dai progettisti e sottotitolate in Italiano, con spiegazioni tecniche e interessanti cenni storici.


Attualmente, l'offerta di Gold Music per il Custom Shop Schecter si compone di chitarre e bassi direttamente ispirati alla tradizione elettrica californiana.
Le chitarre della linea PT riprendono le single-cut a cassa piatta più famose di sempre, sia nelle configurazioni Vintage con due single coil o con un single coil al ponte e un humbucker al manico, sia nella variante Custom, con un ricco top in acero e due humbucker.
Per chi preferisce le single-cut e un approccio più al passo coi tempi, le Sunset offrono versatilità e potenza per venire incontro ai chitarristi che amano darsi da fare con i generi più classici ma non disdegnano derivazioni pop, rock e fusion. Sono tutte caratterizzate da eleganti top in acero e da una vasta gamma di combinazioni per i tre pickup e per i ponti, a scelta tra i tradizionali Tremolo e i più aggressivi Floyd.

È italiano lo Schecter Custom Shop più grande d'Europa

Non mancano naturalmente i modelli più legati al passato, come la Standard, la Sultan di Knopfler e tutta la collezione Traditional, sia di bassi sia di chitarre ispirati alle origini del Custom Shop, con materiali sempre di prima scelta e quella versatilità senza compromessi che ha fatto del marchio un vero riferimento per gli amanti del genere.

È italiano lo Schecter Custom Shop più grande d'Europa

La presenza così massiccia del Custom Shop in Italia (e si spera anche capillare sul territorio) non può che essere un vanto per il nostro Paese e far piacere ai nostalgici degli anni '80, quando le Dream Machine erano ammirate sui palchi e ascoltate sui dischi dei grandi. Terremo gli occhi puntati su casa Schecter.
Link utili
Schecter
Gold Music
Intervista con William Stravato
Tutti i modelli disponibili in Italia
Le serie Custom Shop spiegate da Schecter
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di Zado utente non più registrato
commento del 23/09/2015 ore 14:23:24
"Gli strumenti di fascia alta realizzati in California differiscono notevolmente da buona parte della produzione giapponese che siamo abituati a vedere nei negozi,"

Onestamente credo di non aver mai visto in vita mia una Schecter giapponese in un negozio :°D
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 23/09/2015 ore 17:00:39
Hai ragione, quanto a quello che arriva nelle nostre vetrine è meglio parlare di oriente in senso più ampio, grazie per la segnalazione :D
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di Zado utente non più registrato
commento del 23/09/2015 ore 17:18:0
De nada ;D
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 23/09/2015 ore 19:32:00
Qua dicono Korea se ho capito bene

vai al link
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 23/09/2015 ore 15:50:09
Viva l originalità. Imitazioni di fender e neanche il coraggio di nominare la marca. Knopfler usava shecter ma non le imitazioni strato. Si sentiva la mancanza di un custom shop proprio.
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di Zado utente non più registrato
commento del 23/09/2015 ore 17:20:55
Knopfler ha usato anche delle strato della Schecter,la rossa dell' Alchemy Live è proprio una Traditional-strato.

Per quanto riguarda il sentire o meno la mancanza di un custom shop, onestamente ti dico che quello c'è da diverse decadi,non vedo dove debba stare l'astio perchè se ne parla adesso...
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di MM [user #34535]
commento del 23/09/2015 ore 18:54:13
Ma già in Making Movies Knopfler usava la Schecter rossa, imitazione Strato, parliamo di 35 anni fa.
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di MM [user #34535]
commento del 23/09/2015 ore 18:22:32
Sono chitarre che mi sono sempre piaciute tantissimo, è vero, imitano un grande marchio, ma chi non lo fa?
Purtroppo si va sempre a dover fare i conti coi prezzi, e mi sembra che non scherzino.
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di Zado utente non più registrato
commento del 23/09/2015 ore 18:51:21
Considera il prezzo di una Suhr,una Melancon,una Tom Anderson e siamo lì... una Suhr Pro qui da noi costa la malaugurata cifra di 2400€ sul nuovo, per poi andare in rapida ascesa....purtroppo in Europa il dazio si paga caro. Le Schecter Traditional si prendono per la stessa cifra (ad eccezione delle vecchie Masterworks che viaggiano sui 3000 euro, ma sono corrispettive alle Suhr Classic), talvolta qualcosa in meno se guardi bene su MM. La qualità è allo stesso livello,ossia il massimo che si possa chiedere in materia di strato, ma questo non posso e non devo dirtelo io,devi percepirlo tu suonandole in negozio ;D Sono solo considerazioni tuttavia, posso ben capire che sia difficile concepire certi prezzi per una chitarra che,come concept voluto da Leo Fender, è nata "in economia", io ho sempre pensato lo stesso, poi quando ho iniziato a provarle in negozio per sfizio (sicuramente lungi dall'intenzione di acquistare) ho capito perchè uno che suona una Tom Anderson ha tanto da gongolare ;)
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di MM [user #34535]
commento del 23/09/2015 ore 18:56:3
Hai tutte le ragioni del mondo, ma sono sempre un sacco di soldi per una chitarra, come hai detto tu, che è nata popolare.
Ad ogni modo io apprezzo sempre chi fa produzione di assoluta qualità.
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di Zado utente non più registrato
commento del 23/09/2015 ore 19:03:03
Sicuramente,infatti il mondo dei musicisti si divide fra coloro che girano col chitarrone da 3k e quelli che si accontentano di sfruttare al massimo lo strumento sub 1k ;D
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di Repsol [user #30201]
commento del 23/09/2015 ore 18:52:20
Apprezzo lo sforzo per promuovere il marchio..ma il problema di Schecter, nel campo Strato e Tele, si chiama Suhr, Anderson, Tyler, G&L, Grosh, Collings, Thorn, Melancon, Lentz....etc...etc...etc...
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di Zado utente non più registrato
commento del 23/09/2015 ore 19:04:12
Niente Fender masterbuild? Escluse di proposito? :D
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di Repsol [user #30201]
commento del 24/09/2015 ore 18:34:01
Hahaha hai ragione...le masterbuilt se lo meritano dai, mettiamoci anche quelle :-)
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 24/09/2015 ore 00:38:48
mi sono perso qualcosa, perché due attacchi per la tracolla sul fondo?
Rispondi
di Zado utente non più registrato
commento del 24/09/2015 ore 12:18:59
Eredità Schecter- Anderson anni 80, permette di posizionare la chitarra in piedi senza rischi di caduta
Rispondi
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