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Che sogno quel pulsantino di Guthrie
Che sogno quel pulsantino di Guthrie
di [user #116] - pubblicato il

Setting & performance. Fago e Migi, i nostri amici fenomeni del modding ci raccontano la storia di un'altra chitarra smontata, rimontata e aggiustata per assecondare le esigenze di suono e playing del proprietario. Compresa l'aggiunta di quel tastino magico, arma segreta del fantascientifico Govan.
La chitarra descritta in questa articolo è di Giorgio Rovati, giovane e bravo insegnante di chitarra che qualche giorno fa abbiamo intervistato per parlare di un suo divertente video.
Diamo proprio la parola a Giorgio per farci raccontare quali erano gli aspetti della chitarra che volevo ottimizzare.

Le richieste, esigenze e sogni del proprietario:
Gli interventi che desideravo far eseguire sulla chitarra erano mirati a migliorare la dinamica, la gestione del volume, la disponibilità di suoni, la suonabilità e la visibilità del manico.
La prima necessità riguardava il miglioramento della dinamica e della gestione del volume. Volevo poter migliorare la dinamica suonando un solo canale dell’amplificatore, senza dover ricorrere a pedali aggiuntivi lungo la catena del segnale. Impossibile? Tutt’altro, il risultato è stato stupefacente! Finalmente posso modificare la distorsione durante un assolo o una ritmica Heavy, “sgonfiando” i suoni distorti come se stessi agendo sul potenziometro del gain della testata. Non ottengo alcun sgradevole cambio di EQ e la cosa strepitosa è che posso ottenere inoltre un’apertura del volume così graduale da permettere il tipico effetto violino, alla Malmsteen, Van Halen, ecc, ottenibile anche con un suono molto saturo! 

Che sogno quel pulsantino di Guthrie

La seconda necessità riguardava la versatilità e la qualità dei suoni, soprattutto quelli leggeri: Crunch e Clean. Nei miei pezzi mi ritrovo spesso ad aver bisogno di suoni grossi e carichi ma improvvisamente potrei ritrovarmi a suonare una sezione caratterizzata da suoni Funk. In origine la chitarra non mi aiutava, sembrava solo orientata all’Hard Rock/Heavy Metal. Ricordo che stiamo parlando di una chitarra dotata di due soli Humbucker. Ora invece, con una sapiente combinazione e utilizzo delle bobine dei pickup, posso decidere se “addomesticare” gli humbucker, facendoli risultare dolci e gentili. Credevo fosse impossibile!…invece funziona bene, e il tutto senza nemmeno ricorrere all’uso di uno splitter!
Un altro sogno che volevo realizzare riguardava la possibilità di bypassare qualsiasi impostazione di volume-tono-selettore facendo uscire direttamente il segnale dall’humbucker al ponte all’uscita jack. Confesso che ho ripreso questa idea da Guthrie Govan con le sue Suhr e Charvel. E bello poter passare improvvisamente da un suono quasi clean, pickup al manico con tono chiuso e volume più basso a un crunch ottenuto dall’Humbucker al ponte tutto aperto. Un cambio di dinamica pazzesco con un solo “Click”! Il problema è che nessuno sapeva come realizzarlo.
Come ultime necessità volevo sistemare a regola d’arte l’action, che ora permette di sentirmi libero di esprimermi in ogni parte del tastiera, e inserire dei segnatasti fluorescenti, per un buon orientamento anche…notturno… Sì, perché noi chitarristi non sappiamo mai accontentarci! 

Che sogno quel pulsantino di Guthrie

L'elettronica realizzata da Fago:
Il lavoro su questa chitarra è stato piuttosto invasivo e mirato perché il proprietario Giorgio Rovati aveva richiesto delle configurazioni, funzionali al suo playing, davvero specifiche. Sono partito dalla schermatura totale con fondo rivestito in fibra di carbonio per ottimizzare la distribuzione delle masse e per ridurre l'assorbimento di interferenze elettromagnetiche esterne. Quindi, ho eseguito un ricablaggio totale dello strumento con cavi ad alta conduzione schermati e i controlli di volume e tono sono stati sostituiti con potenziometro Emerson per il volume con sistema treble bleed attivabile e disattivabile tramite microswitch. Questo ha permesso di avere la curva espressiva del volume più versatile in apertura e chiusura sia sui puliti che sui distorti. Inoltre è stato installato il Fago-Filter che è un filtro passivo che agisce solo su una bobina di ogni humbucker facendolo lavorare a ¾; questo che crea suoni acustici sui puliti veramente interessanti: una sorta di split parziale che lascia una bobina naturale, senza quindi nessun taglio di frequenza, filtrando la seconda. Si ottiene un taglio di frequenza finale molto a "V" con alte e basse evidenziate ma meno medie frequenze. Anche il Fago Filter è gestito da microswitch per attivarlo o disattivarlo a piacere. 

Che sogno quel pulsantino di Guthrie

Assolutamente da evidenziare la richiesta di Giorgio che desiderava avere "pulsantino magico" usato da Guthrie Govan: un pulsante che se attivate richiama l’humbucker al ponte al massimo della potenza e tono. Questo è stato ottenuto sul potenziometro del tono, corredandolo di Sprague OD Cap un pushpull pensato proprio per una funzione simile al pulsantino di Govan. Spiegandolo più nel dettaglio, questa funzione esclude dalle posizioni 1/2/5 del selettore il volume e il tono come se non fossero presenti nell'impianto, collegando l’humbucker al ponte direttamente al jack per ottenere la massima potenza e nessuna influenza timbrica da parte dei controlli, nelle posizioni 3/4 l'humb al ponte subisce comunque le azioni di splittaggio bobine ma bypassando comunque tutti i controlli. Il selettore superswitch a cinque posizioni è configurato per offrire queste varianti :
  1. Humb Manico in serie
  2. Humb Manico in parallelo
  3. Humb Manico + Ponte con funzionanti solo le bobine esterne
  4. Humb Manico + Ponte con funzionanti solo le bobine interne
  5. Humb Ponte in serie
Lavorare su questo strumento è stato divertente perché essendo una chitarra mancina tutte le configurazioni di selettore, volumi, e controlli risultavano rovesciate rispetto al collegamento standard: mi sono reso conto di quanto sia complicato anche solo provarne il funzionamento.

Che sogno quel pulsantino di Guthrie

Il setting realizzato da MiGi
La Carvin Custom 7 Left di Giorgio Rovati non necessitava di grandi lavori di messa a punto. Serviva un semplice controllo, cambio-corde e setup. Ho provveduto 
quindi allo smontaggio totale di ogni singolo componente hardware, data una pulita generale con alcol sia sul body verniciato (mai su vernici alla nitro!) che sulla 
tastiera in palissandro. Su questa è stato poi passato un velo di olio extravergine di oliva, per ridare tono e vitalità al legno (qualcuno dice anche elasticità).
I tasti non necessitavano né di una rettifica/riprofilatura, né di una semplice lucidata, poiché sono in acciaio, opzione standard su quasi tutti i modelli Carvin. I tasti in acciaio inossidabile, oltre a non consumarsi nel tempo, non ossidano, quindi non si forma la classica patina grigio-verdastra che fa grattare i vibrati e i bending, e che smorza il bell'attacco metallico che la corda plettrata produce a contatto con il metallo fresco e lucido dei tasti. Ho quindi riassemblato l'hardware 
(ponte fisso Gotoh tipo Fender con sellette in grafite Graphtec, meccaniche Gotoh), incordato con corde Dean Markley Blue Steel #2552A-LT 9/54 e accordato standard in La 440 Hz.

Che sogno quel pulsantino di Guthrie

Il setup su chitarra mancina, per un destrorso, non è cosa semplice. La difficoltà sta nel valutare il feeling, la suonabilità. Io solitamente provo la chitarra come fosse standard destrorsa, e suono in "up-stroke", cioè con la pennata dal basso verso l'alto. In questo modo si è più vicini al modo di plettrare di un mancino, anche se ovviamente non è la stessa cosa. Per questo ho preso le misure dell'action prima di smontare le corde, per poi riproporle ora, in fase di setup. Mi sono limitato quindi a regolare la curvatura del manico quasi perfettamente dritto e collaudare il tutto per verificare che non fossero presenti problemi di frusta o altro, su nessun tasto e nessuna corda.
Il capotasto in grafite Graphtec Black Tusq XL PT-6700-00 non necessitava di ritocchi (altezza e larghezza dei solchi), così come l'altezza dei pickup "direct-mounted" (avvitati direttamente sul corpo). Prima del collaudo generale intensivo, non bisogna mai dimenticare un'operazione fondamentale quanto semplice, ovvero la stiracchiatura delle corde. Stiracchiare e riaccordare, stiracchiare e riaccordare, ogni corda, fin quando non serve più riaccordare. Questo semplicissimo passaggio evita rogne e problemi mentre si suona.
L'unica richiesta "extra" è stata l'installazione dei Luminlay, ovvero i segnatasti laterali fosforescenti (colore verde), utilissimi per chi suona dal vivo in condizioni luminose scarse o confusionarie.
Il mio lavoro stavolta finisce qui. Quando si ha a che fare con chitarre di altissima qualità, nonché mantenute in condizioni da vetrina, è difficile trovare tanto da fare.

giorgio rovati setting & performance
Link utili
Il leggendario sito di MiGi dedicato alle Ibanez
Il sito di Fago
Chitarre Carvin


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di MarcoV [user #30371]
commento del 28/09/2015 ore 16:21:42
Bisogna proprio AMARE la propria chitarra per farle fare un tale trattamento!
E avere un po' di dindi :D
Rispondi
di guitarhero81 [user #7159]
commento del 28/09/2015 ore 16:35:
bella Giorgio !!!!
Rispondi
di Rothko61 [user #32606]
commento del 28/09/2015 ore 16:44:01
Per essere pignoli, Govan aveva il "pulsantino magico" solo sulla sua ultima Suhr, mentre sulla sua attuale Charvel signature non lo ha voluto.
E comunque il mitico Guthrie non aveva inventato nulla di nuovo: lo stesso pulsante è presente di serie su molte Fender Stratocaster American Deluxe nella configurazione SSH (se non sbaglio dal 2010).

Ah, dimenticavo: complimenti per la tua splendida chitarra! E' davvero favolosa e ha un top mozzafiato!
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 28/09/2015 ore 18:54:3
Un (ennesimo) lavoro "commovente" eseguito dai due Maestri Migi e Fago. Ai quali prima o poi anche io mi deciderò a dare "in pasto" qualcuna delle mie creature. Tra l'altro anche io ho una Carvin, dai commenti di Fago e di Migi noto con piacere che traspare un palese apprezzamento per queste chitarre, ancora (stranamente) così poco diffuse in Italia.
Confermo presenza del pulsantino magico di serie su Fender Deluxe Strat, bypassa tutto nell'humbucker al ponte, molto utile, la Fender lo chiama "passing lane" o qualcosa del genere, per rendere l'idea. Guthrie non lo usa più, da quando è passato a Charvel ha dichiarato di aver imparato "a sufficienza" ad utilizzare il pedale del volume (c'è da credergli ?)
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di Zado utente non più registrato
commento del 28/09/2015 ore 20:16:01
In realtà credo sia comprensibile la bassa diffusione delle Carvin/Kiesel qui da noi, importarle costa una sassata e la rivendibilità è veramente al limite del non-esistente...
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 28/09/2015 ore 22:41:01
Per quanto riguarda la rivendibilità, che posso dirti, hai ragione. Come diceva Moretti: andiamo avanti così, andiamo avanti a farci del male, e continuiamo a comprare Fender e Gibson sovraprezzate perché un negoziante all'acquisto ci ha detto la famosa frase "è un assegno circolare" (ma un assegno non suona). Come quelli che un anno fa hanno strapagato una Audi A4 e oggi si mangiano le mani. Non tutti comprano chitarre solo per rivenderle, poi per caso provi una Carvin o Carvin Kiesel come si chiamano ora (due brand un solo Custom Shop) e ti rendi conto che non la rivenderai a cuor leggero, versatilità di una super strat, suono da Gibson, suonabilità tipo Ibanez, craftmanship e selezione legni da custom shop, finiture boutique etcetera. È vero che il modello di business solo direct li penalizza in Europa per i dazi e spese di spedizione e tasse, però è anche vero che non è impossibile trovare qualcuno che si conosce in USA.
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di Zado utente non più registrato
commento del 29/09/2015 ore 01:05:06
Ah ma guarda che io sono d'accordo con te, già suo tempo decisi che Fender e Gibson,a meno di clamorosi accadimenti (mai verificatisi), difficilmente avrebbero mai varcato la soglia di casa mia e tutt'ora tale promessa resta mantenuta. Personalmente apprezzo molto le Carvin/Kiesel, non ho problemi ad ammettere che nel suolo americano producano i migliori prodotti per la propria fascia di prezzo, nonchè fra gli strumenti con le scelte di legni figurati e finiture piu interessanti in assoluto.
L'unico mio problema è che non hanno un modello che abbia una forma che mi piaccia sufficientemente da giustificarne (per me) la spesa,ma per il resto sono sicuro siano ottime chitarre. Per il resto sono però tuttavia convinto che soprattutto in un paese come il nostro,dove molti chitarristi sono tutt'ora estremamente influenzati dal mito del vintage, sia difficile veder circolare questo tipo di strumenti,soprattutto per la carenza di un distributore e di negozi in cui provarli.
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di Zado utente non più registrato
commento del 28/09/2015 ore 20:34:53
"Un altro sogno che volevo realizzare riguardava la possibilità di bypassare qualsiasi impostazione di volume-tono-selettore facendo uscire direttamente il segnale dall’humbucker al ponte all’uscita jack. Confesso che ho ripreso questa idea da Guthrie Govan con le sue Suhr e Charvel.[..] Un cambio di dinamica pazzesco con un solo “Click”! Il problema è che nessuno sapeva come realizzarlo."

Ma fondamentalmente non è un blower switch? Mi pare esagerato dire che nessuno sapesse come realizzarlo, la signature di Wes Hauch in uscita fra qualche mese ne prevede giusto uno, e quella sarà MIK, non è proprio frutto di ingegneria aerospaziale :D
Rispondi
di Cannibal [user #36124]
commento del 29/09/2015 ore 11:08:0
Geniale il FagoFilter!! Io ho una soluzione simile (un semi-controfase) su una chitarra assemblata con vari pezzi di scarto (la mia amata scartocaster) e trovo che abbia un suono particolarissimo. Immagino che anche il FagoFilter dia un suono assolutamente unico, che alla fine è la cosa che apprezzo di più!
Rispondi
di riopalmieri utente non più registrato
commento del 29/09/2015 ore 13:08:52
Il pulsantino swich per baypassare tutti i controlli le vecchie yamaha già lo montavano...avevo una rgx420S da appena 380-400E che lo montava..comodissimo! buona giornata a tutti.
Rispondi
di mattarellox [user #2415]
commento del 29/09/2015 ore 13:09:4
Ragazzi come faccio a contattarvii?
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 30/09/2015 ore 12:26:03
Se ti riferisci a Migi e Fago, sotto l'articolo e il video trovi i "link utili" dei rispettivi siti..ergo i contatti ;D
Rispondi
di migi [user #3838]
commento del 01/10/2015 ore 14:49:12
ci trovi anche su facebook: "Fabio Gobbi" o "Michele Migi" ;-) grazie
Rispondi
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