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Adineko: delay a olio Catalinbread
Adineko: delay a olio Catalinbread
di [user #116] - pubblicato il

I delay vintage basati su disco immerso in una soluzione oleosa tornano in formato stompbox con tutta l'incontrollabilità e la modulazione pesante generata dai circuiti originali. Catalinbread mostra in video l'Adineko, un incrocio tra echo, riverbero e vibrato.
Quando si pensa agli echo d'annata, è facile che torni alla mente il sistema a nastro. Tuttavia, una categoria ancora più curiosa dal punto di vista sonoro ha popolato gli studi di registrazione durante la metà del secolo scorso. L'oil can delay è forse meno presente nella memoria dei chitarristi, ma è caratterizzato da una voce inconfondibile, calda, carica di modulazione e oscillante al punto da ricordare a tratti anche un vibrato. Impossibile non averne mai ascoltato uno su un vecchio disco.
I delay a olio erano costituiti da un disco rotante sospeso in una soluzione oleosa per favorirne la rotazione e basavano il loro funzionamento su uno strato al carbone posto sul disco a contatto con una testina in materiale conduttivo. Il sistema non era dei più precisi e piccole varianti costruttive potevano alterarne in modo pesante e imprevedibile la risposta. Catalinbread ha voluto ricreare tutto il colore degli oil can delay in uno stompbox che fa incontrare il chorus, l'echo e il riverbero in una pasta dalla forte impronta retro.

L'Adineko si propone di rispecchiare tutte le caratteristiche principali dei vecchi delay a olio, con la controllabilità di un circuito elettrico moderno. La praticità del formato stompbox rende possibile avere tutto sotto mano in studio come dal vivo e la qualità Catalinbread garantisce durabilità e trasparenza timbrica.

Adineko: delay a olio Catalinbread

Un delay a olio si distingue per una sonorità fluida e modulata, causa anche di una sorta di riverbero che la creazione delle linee di ritardo porta con sé. Il primo potenziometro presente sull'Adineko si chiama Reverb e ha esattamente il compito di enfatizzare o meno questa peculiarità, quasi ad avere due pedali d'ambiente in uno.
Costruire un delay elettromeccanico come una camera a olio è un processo delicato, e basta sbagliare densità per avere un disco che ruota in maniera irregolare, il che genera delle modulazioni via via più presenti quanto "sbagliata" è la regolazione. Catalinbread ha voluto ricreare questo effetto in maniera controllabile con il potenziometro Viscosity.
Il più classico dei parametri, Timing gestisce la durata del ritardo con un range di gran lunga superiore ai pochi millisecondi delle camere a olio tradizionali.
Blend miscela il segnale pulito con le ripetizioni. Il delay è molto caratterizzante ed è in grado di offrire diverse nuance sia che lo si usi con una buona presenza, sia che lo si renda un leggero sottofondo a fare da tappeto per le proprie parti suonate.
L'Adineko simula la presenza di due testine per altrettante linee di ritardo. Anziché regolarle attraverso due manopole separate, il pedale preferisce adottare un controllo di Balance con cui sfasarle per creare effetti ritmici interessanti, da ping pong con cadenze sincopate.


Il Catalinbread Adineko è stato presentato in maniera ufficiale in questi giorni ed è ora disponibile per l'acquisto diretto anche sul sito ufficiale a questo link.
adineko catalinbread effetti e processori
Link utili
Adineko sul sito Catalinbread
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di Claes [user #29011]
commento del 21/11/2015 ore 14:34:30
Combinazione: c'è proprio ora un articolo sul Mooer Spark Delay - appena pubblicato. Adesso c'è pure un Oil Can Delay. Pur essendo un fan del vintage non conosco assolutamente il principio di base di un delay a olio!!! Adineko: è perfetto per The Shadows. Le demo audio hanno troppi repeats... Come al solito per i demo delays...
Rispondi
di Pearly Gates [user #12346]
commento del 23/11/2015 ore 14:23:55
sulla tua voce in space traveler ho messo una simulazione di oil can delay.
Non lo avevo mai visto anche io.
Li faceva la Fender
vai al link

qua c'è la spiegazione di come funzionano
vai al link
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 23/11/2015 ore 16:57:57
Hey, that's great goin' - bonafide vintage! I tuoi link spiegano tutti i principi e vederlo in azione è fantastico! Con chitarra e ampli dell'epoca meglio non si può per rendere l'intento di questo specialissimo effetto creato dalla... Fender! E come già confessato, non ne ho mai sentito parlare percui grazie per info utile a tutti gli accordiani che hanno commentato sul Adineko. Questa è la fonte di ispirazione del loro prodotto riprodotto in versione stompbox sensa pericoli sanitari. Il link 2 è interessante e riguarda pure l'olio usato - è velenoso e può indurre cancro. È difficile da riprodurne una versione "sana" oggigiorno, ma si può. Trovare uno di questi Fender del tutto inusitati sarà però difficile. Il sound decresce man mano più cupo e alla fine sembra che non vi sia altro che una coda senza eco.

Nel rapporto per iscritto c'è una menzione del buon vecchio Echorec... a quanto pare, la Binson ha "piratato" il principio! Togliendo l'olio dalla formula non si rischiava una infrazione della patente. Io sono un fan irriducibile del Binson... per keyboard. vai al link - mai provato su chitarra. Re Mida (lunga storia), un Pianet T veramente primitivo + Echorec. Da pre-Techno o imitazione Mellotron. Il demo del link rende l'idea e può darvi idee. Per fortuna ci sono pedalini che riproducono questi effetti ma il valvolare non si batte.
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 21/11/2015 ore 14:40:2
ma che figata di suono!
Rispondi
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