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Fender Adam Clayton Jazz Bass: il basso degli U2
Fender Adam Clayton Jazz Bass: il basso degli U2
di [user #16167] - pubblicato il

Accanto alle tonnellate di delay di The Edge da sempre ci sono le granitiche ritmiche di Adam Clayton. Abbiamo dato un'occhiata ravvicinata al suo basso signature by Fender nello splendido Sherwood Green Metallic.
Il Fender Jazz è uno degli strumenti più versatili presenti sul mercato, in grado di spaziare attraverso ogni genere, adattandosi ai player più disparati, mantenendo però un carattere deciso che lo rende riconoscibile tra mille. L’Adam Clayton Signature è una declinazione molto chic, molto simile allo standard, ma con delle chicche estetiche (e non solo) che lo rendono particolarmente ricco.

La verniciatura è la nota più vistosa di tutto lo strumento. La splendida colorazione Sherwood Green metallizata ricopre anche la paletta e dona al Jazz un aspetto eclettico, un po’ eccentrico. I classici dot lasciano il posto a più grossi blocchi in madreperla bianca che numerano i venti tasti vintage della tastiera in palissandro. In white perloid è anche il battipenna, perfettamente in sintonia con il look vintage che ci ha affascinato fin da subito.

Le meccaniche Lollypop della Hipshot fanno il paio con il ponte HI-Mass, che come abbiamo già ripetuto più volte, è studiato per mettere in contatto il più possibile le corde e il body, trasferendo quasi tutte le vibrazioni al legno, garantendo oltre a un ottimo sustain anche un buon attacco. 
 
Fender Adam Clayton Jazz Bass: il basso degli U2

Da segnalare anche l’elettronica composta da un set di single coil Custom Shop ‘60s, con il classico wiring J con un master tone e due volumi dedicati ai magneti.

Prima di collegarlo alla ormai fidata Aguilar imbracciamo l’Adam Clayton unplugged. Il peso è considerevole, ma ben distribuito. Sia in piedi sia da seduti non affatica più di tanto. Anche la mano sinistra non viene stressata, grazie al profilo del manico studiato appositamente per il bassista della band irlandese, sulla base del classico C.

Già dalle prime note il Jazz conferma il suo carattere deciso e personale. Cominciamo con il pickup al ponte che ci colpisce con una dose di medie belle potenti e presenti. I Custom Shop ’60 hanno una gran pacca, ottimi per suoni rock, ma in grado di essere anche gentili e garbati. Basta chiudere un po’ i toni per addolcire le medie e le alte frequenze. Il pickup al manico è più rotondo e si fa apprezzare per una dose più generosa di basse che spinge e crea un tappeto corposo su cui aggiungere gli alti più frizzanti del pickup al ponte è una goduria. 
 
 

L’Adam Clayton è un signature non signature, che ha più le sembianze di un Jazz imbellettato che di un basso firmato. Come ogni strumento con firma sulla paletta, però, anche il Fender in prova oggi ha un prezzo bello cicciotto che si attesta sui 1900 euro circa. I soldi chiesti per l’acquisto, però, sono ben proporzionati non solo all’aspetto sontuoso, ma anche soprattutto al sound che mette in campo questo Jazz sotto steroidi.

Fender è un marchio distribuito da M Casale Bauer.
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