Accordo: Formula B Tone Blaster MKII... SHG signature!

Il 40esimo è stato l'SHG dei prodotti firmati. Tra gli artigiani che per lo scorso 15 novembre hanno deciso di imprimere il logo della manifestazione su un'edizione speciale dei loro strumenti, Marco Bovelli di Formula B è quello che più mi ha colpito: specializzato nella replica e reinterpretazione di pedali anni '60 e dintorni, ha realizzato un fuzz in una serie limitata di due soli esemplari con il logo SHG40 in primo piano sullo chassis.
Inutile dire che mi sono fiondato da lui per chiedere di provarlo con calma in studio.

Progettato da Marco e "approvato" da Gary Hurst, padre del Tone Bender, il Tone Blaster MKII è esattamente un'alternativa moderna al vecchio Tone Bender, con un bel LED viola ad alta luminosità per indicare l'accensione e due Level separati a gestire altrettante sonorità anziché un unico controllo. Oltre a quella classica, Marco ha aggiunto una modalità in cui un filtro rende il suono più caldo e arrotondato. Per passare da una all'altra basta commutare il piccolo switch al centro dello chassis.

Diversamente da come si potrebbe pensare avendo sotto mano il pedale, il controllo Dirty non gestisce la quantità di distorsione, ma l'evidenza delle armoniche superiori, come in una sorta di tono che rende il tutto più sporco, ricco e presente nel mix man mano che viene ruotato in senso orario. Il fuzz non ha una regolazione di gain vera e propria. Anche con Level al minimo, la saturazione è consistente, e quello che aumenta principalmente è il volume.
La parità di volume tra suono dry e wet si trova portando le manopole poco oltre la metà corsa (un po' di più per la seconda modalità, che appare più soft), tutto il resto è spinta extra fino a raggiungere il punto di rottura in cui anche l'amplificatore stesso diviene complice di una distorsione più estrema, sgranata, con bassi strizzati e un suono ruggente, potente, enorme. Qui entrano in gioco i gusti personali di ognuno ma, nei Level a fine corsa, ho trovato la massima espressione del Tone Blaster.

Tutt'altro che poco versatile per l'assenza di una manopola di tono tradizionale e di un gain più sensibile, il fuzz è uno di quei pedali da gestire quasi esclusivamente dalla chitarra.
Il suono ha un sustain tendente all'infinito ed è capace di caratterizzare in modo importante una sei-corde, al punto da rendere minime le differenze tra due posizioni vicine sul selettore dei pickup (per esempio tra ponte e ponte+centro in una Strat come quella usata per il video) o tra l'utilizzo con toni aperti e chiusi. La sensibilità al livello del segnale d'ingresso è invece elevata, e il pedale risponde molto bene a qualunque variazione sulla manopola del volume della chitarra.
Se si suona rock old school, è il classico stompbox da scordarsi acceso per ricavare puliti, crunch e lead solo con i comandi della chitarra o con un pedale volume. Nel video si è cercato di far risaltare questa caratteristica, giocando molto con il potenziometro dello strumento.

Proprio per questa sua organicità dinamica, il Tone Blaster non è affatto un pedale facile da suonare. Sebbene la saturazione generosa e il sustain lascino pensare diversamente, il pedale Formula B non è affatto compresso, almeno non nel modo tradizionale. È vero che un riff suonato a piene mani crea un muro di suono, ma è anche vero che eventuali note suonate con incertezza non vengono per niente sostenute dal classico "tappeto di gain" che rende fluido il tutto. Il rischio di un'esecuzione spezzettata è dietro l'angolo, soprattutto se ci si trova a usare la sonorità gestita dal Level di sinistra, ma la situazione migliora introducendo un po' di Dirty. Più liquida è la modalità di destra, indicata per un assolo sia grazie al modo in cui riesce a unire le note, sia per la voce calda, reminscente certi muff specie se spinta a dovere.
Il Tone Blaster è frizzante, croccante, nasale quanto basta ma facile da ingrossare se si usa la giusta equalizzazione: nel video è stata scavata sui medi e pompata sui bassi per compensare questa tendenza naturale, ma sono gusti.
A dispetto di una quantità di gain davvero mostruosa, i rumori di fondo sono davvero bassi, anche con single coil.
Di contro, esattamente come il fuzz a cui si rifà, il Formula B non è un campione di definizione. Gli accordi più complessi e i riff, se non eseguiti con molta pulizia, rischiano di impastare non poco. C'è chi ritiene che questa caratteristica sia fondamentale per delineare il sound della categoria, fatto sta che non è un pedale per tutti, come il Tone Bender, tra l'altro.

Simile in modo impressionante ai suoni di riferimento per il genere, il Tone Blaster introduce innovazioni e migliorie tecniche nel Tone Bender senza stravolgerne l'essenza e lasciandone intatto il concetto di fuzz duro e puro, violento, lo-fi.
Lo chassis ispirato al suo antenato è affascinante, ma non sarebbe male poter richiamare le modalità con due switch a pedale separati anziché il selettore in cima, per avere a tutti gli effetti due pedali in uno, per ritmiche e per gli assolo. Ma si sa, nell'artigianato tutto è in divenire, quindi il consiglio è di tenere un occhio puntato su Formula B per il prossimo futuro, soprattutto se siete fanatici di "quel" sound.