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Fender Stratocaster Custom Shop '60 Relic Matching Headstock Limited
Fender Stratocaster Custom Shop '60 Relic Matching Headstock Limited
di [user #36862] - pubblicato il

Con tutti i musicisti che ne hanno fatto la propria ascia preferita, identificare lo "Strat-sound" non è una passeggiata e non è raro rimanere fulminati da una Fender Stratocaster particolarmente ben riuscita, anche se lontana dai propri standard. Soprattutto se è sfornata dal Custom Shop.
Il suono di Jimi Hendrix è da sempre un chiodo fisso per la maggior parte dei chitarristi desiderosi di avere una Stratocaster, anche se nel corso degli anni diversi artisti hanno contribuito a darle un suono diverso e con un'impronta ben distante da quella del chitarrista afroamericano. Basti pensare a Clapton, Gilmour, e Vaughan, solo per citarne alcuni. Parto setacciando i principali negozi e privati con il fine di trovare una Stratocaster che potesse soddisfare appieno le mie esigenze e che mi permettesse di avere fra le mani "quel timbro" che richiami il defunto Dio del Rock. Di Stratocaster il mondo ne è pieno, e se inizialmente mi limito a chitarre di fascia media, capisco che a oggi in casa Fender, per raggiungere una qualità eccellente, bisogna per forza di cose avvicinarsi al Custom Shop.
 
Fender Stratocaster Custom Shop '60 Relic Matching Headstock Limited

Attenzione però, sebbene qualche anno fa la qualità della casa di Corona non fosse al top su certi modelli, posso affermare con gioia che la qualità delle più recenti American Standard, Deluxe, Artist e compagnia è migliorata veramente molto, permettendo al pubblico di portare a casa, con una spesa neppure troppo alta, delle chitarre che fanno il loro lavoro egregiamente. Che sia merito dei pickup Custom Shop di serie o di un controllo qualità generale migliorato non ve lo so dire, ma finalmente posso dire che oggi la qualità Fender è salita. Seppur ancora delle imperfezioni vi siano.

Tornando a noi, in una piovosa giornata di novembre giungo nel più grosso negozio di Verona, dove a mia disposizione c’è letteralmente un muro delle asce che hanno fatto la storia della chitarra elettrica.
Uno dei commessi, con cui oggi è nata una profonda amicizia, mi segue molto cordialmente e propone tutta una serie di chitarre di diversa fascia di prezzo. Partiamo dal basso e andiamo via via a salire. Ma purtroppo, anche in questo caso, io non sono soddisfatto. Il suono che cerco non è in quelle Strat.
Dopo parecchie ore, e sul punto di acquistare una Nash, un commesso più giovane spunta fuori e propone di fare un altro tentativo con l’ultima arrivata.
Lo seguo e mi mostra una custodia rigida, di colore marrone piuttosto sgraziata e piena di lividi. Dal suo interno affiora una Fender Stratocaster Custom Shop Relic ’60 di un azzurro strano, con la paletta colorata dello stesso colore del boody. Capisco subito che si tratta di un usato, e così chiedo lumi.
 "La chitarra ci è appena arrivata, un signore l’ha data in permuta al nostro stand SHG. La firma sul certificato d’identità è di un certo Alex Nicholas e riporta una data del 2006. La chitarra è in ontano con un manico in acero, mentre i pickup...." smonta la mascherina e mostra il retro "... sono firmati, come puoi vedere dal pennarello dorato, da Abigal Ybarra."
 
Fender Stratocaster Custom Shop '60 Relic Matching Headstock Limited

Forse qualcuno di voi si chiederà chi è questa signora. Sappiate che molti, a torto o a ragione, considerano i pickup avvolti dalle sue manine come magici ed esoterici. Tanti attribuiscono ai suoi pickup il "vero" suono della Stratocaster, quello che ha fatto la storia. La donna sarebbe colei che ha avvolto i pickup degli artisti più famosi al mondo, fra cui lo stesso Hendrix.
Oggi, con un po’ più di esperienza, posso dirvi che ne ho provate altre con i pickup avvolti dalla medesima persona e i risultati sono sempre stati piuttosto contrastanti. Una leggenda quindi? Io credo di sì, ma i suoi lavori sono piuttosto ricercati e se avete dei pickup firmati dalla signora, beh, teneteveli belli stretti.

Il ragazzo non finisce ancora e indica la tastiera. "Questa tastiera è particolare perché fatta in palissandro brasiliano, a oggi è un tipo di legno che non può più essere utilizzato e sono rare le Fender recenti che posseggono questo tipo di legno. Ti assicuro che questa è una delle Strat più belle che abbia mai sentito."

Annuisco e chiedo il prezzo. Eccola li la botta: tutti quei soldi per un usato del Custom Shop. Deve suonare davvero bene per costare così tanto.
Ci penso su qualche secondo e poi, dopo aver rimontato le corde, decido di darle una possibilità.

L'attacchiamo all’ampli e... ecco, il suono che proviene da quel pezzo di legno è qualcosa di indescrivibile. Distante anni luce dalla timbrica degli artisti elencati poco prima e dallo stesso Hendrix, ma quel Mi basso ha una profondità tale da lasciarci esterrefatti. In effetti, posso dire che questa è la Strat meno Strat che abbia mai sentito (è uno scioglilingua, lo so), ma ha un suono tutto suo che è qualcosa di veramente unico.
 

La sigla completa della chitarra è questa: Fender Custom Shop Stratocaster Relic Limited Edition Ice Metallic Blue with Matching Headstock. Il radius della tastiera è 9,5 jumbo con Brazialian Frets.

Al contrario delle altre Stratocaster e delle altre '60 che ho avuto modo di provare, la prevalenza delle note basse su questa chitarra è impressionante, mentre la potenza che scaturisce dai pickup (che paiono quasi sopravvolti) le consente un'uscita, soprattutto nei distorti, sensazionale.
La chitarra, pur avendo dei single coil, ha un ottimo sustain e i puliti sono caldi, corposi e profondi, mentre alzando la saturazione si hanno dei crunch definiti e potenti (zero zanzare, freddezza o impersonalità). Niente a che vedere con il suono grezzo e carico di alte, soprattutto nella posizione al ponte, che caratterizza altre sorelle.

Le cinque posizioni del selettore hanno un volume di uscita impercettibilmente diverso, con una strana prevalenza per quello al ponte (nelle Strat di solito è il contrario), mentre volume e toni si comportano dannatamente bene, sfiaccando la signorina solamente verso la fine della corsa.

Il manico è semplicemente perfetto per una chitarra e la tenuta dell’accordatura garantita dalle meccaniche tipo vintage è ottima: non si scorda neanche dal passaggio caldo/freddo.

Tra i lati negativi segnalo forse solo il prezzo perché, anche come bilanciamento, la chitarra risulta essere perfetta e con un peso giusto.

Questa Signora ha qualcosa di diverso, e lo dicono davvero tutti coloro che hanno avuto il piacere di farci un giro. I suoni sono Stratocaster, eppure allo stesso tempo è come se ci fosse una marcia in più a dar loro vita ed enfasi.
 
Fender Stratocaster Custom Shop '60 Relic Matching Headstock Limited

La finitura è molto particolare: è raro trovare delle Stratocaster con questo tipo di verniciatura, comunque è molto bella e il relic (appena accennato) le dà un tocco di classe niente male.

L’unica chitarra che ci è andata vicina, e che mi sono lasciato sfuggire, era una Todd Krause dal costo superiore ai 5mila euro provata tre anni fa nel medesimo store.

Nel video della presentazione, indico il Kemper come ampli utilizzato per la registrazione dei puliti, crunch e distorti. In realtà all’ultimo momento ho deciso di proporre la chitarra attaccata e microfonata alla plexi, in modo tale da non preoccupare i detrattori del digitale. Il video di "Comfortably Numb", invece, è stato prodotto utilizzando il piccolo tostapane tedesco.
 

Il voto personale stavolta decido di ometterlo, sia per il fatto che il suono di Stratocaster ideale che ho in testa io è diverso, sia perché per molti questa è un’ascia da 10 e lode.
chitarre elettriche custom shop fender stratocaster
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