Agostino Marangolo e la batteria di "“Quanno Chiove” di Pino Daniele
di redazione [user #116] - pubblicato il 26 febbraio 2016 ore 14:30
Non è male avere suonato e partecipato agli arrangiamenti delle colonne sonore di alcuni dei film horror più conosciuti della storia (Profondo Rosso, Suspiria, Zombie). Tanto più se sei lo stesso creativo musicista che sedeva dietro le pelli durante le incisioni di pietre miliari della musica d’autore italiana come “Nero a Metà” di Pino Daniele o “Buona Domenica” di Antonello Venditti. Il tutto senza rinunciare mai alla tua integrità artistica. Signori e signore, Agostino Marangolo.
Siamo felici di accogliere Agostino Marangolo per un ciclo di lezioni su Didattica, perché Marangolo è una vera leggenda della batteria italiana: le sue collaborazioni con Pino Daniele, Nicolò Fabi, Antonello Venditti, Riccardo Cocciante lo consacrano come uno dei batteristi più apprezzati nella storia musicale del nostro paese.
Inoltre, come batterista dei Goblin, ha inciso colonne sonore memorabili, veri e propri cult, che sono stati apprezzati e venduti in tutto il mondo. “Profondo Rosso, “Zombie”, l’incredibile “Suspiria” o “Vampyr” album che hanno esportato ovunque musica italiana, strumentale, di grandissima qualità, capolavori di perizia tecnica e ferocia visionaria.
In questi appuntamenti Marangolo, intervistato dal brillante Alessandro Piovan, session man, didatta e pupillo dello stesso Agostino, ci racconterà i tanti dischi e le produzioni nelle quali è stato coinvolto, integrando le sue risposte con esempi suonati alla batteria. Parlerà di tecnica, buone abitudini di vita e condotta che un musicista deve avere e integrità artistica, arricchendo il tutto con svariati e interessantissimi aneddoti sulla sua lunga carriera.
In questo primo appuntamento Agostino Marangolo ci racconta le incisioni di “Nero a Metà” probabilmente il disco più significativo della produzione di Pino Daniele. Per farlo ci riporta in un periodo storico lontano, l’inizio degli anni ’80, dove una differente situazione sociale ed economica del paese, più solida e serena, si rifletteva anche nell’industria e produzione discografica e musicale. Marangolo spiega che “Nero a metà” è un disco nato in un clima di grande entusiasmo e sottolinea la grande libertà d’azione che in quelle registrazioni veniva concessa ai musicisti. Questi erano spronati a vivere e interpretare ogni pezzo colorandolo e arrangiandolo a seconda della loro personalità e sensibilità.
Di quel disco Agostino, ci insegna a suonare il groove di uno dei pezzi più conosciuti e amati, “Quanno Chiove” groove che gli fece guadagnare i complimenti di Peter Eskine.
Il groove di "Quanno Chiove è un tipico portamento di derivazione jazz-latin, suonato con le spazzole, che varia costantemente battuta dopo battuta. Volendo ridurlo a un pattern, l’abbiamo trascritto così:
Gli ottavi sul rullante sono tutti suonati con la mano destra e gli accenti su battere del primo movimento, levare del secondo e battere del quarto riprendono il tipico andamento della beguine.
Il charleston swinga con il piede sinistro sul battere del secondo e quarto movimento e sul quarto movimento della seconda misura viene fatto risuonare con il classico “kick”, molto usato in ambito jazz.
La cassa invece, molto leggera, suona sul battere del terzo movimento nella prima misura, mentre sulla seconda suona sia l'uno che il tre.
Infine, la mano sinistra striscia ritmicamente la spazzola sulla pelle verso sinistra per rimarcare il battere del primo e terzo movimento e verso destra per il secondo e quarto movimento, a rinforzo del charleston.
Lezioni realizzate grazie alla preziosa collaborazione di Padova Musica