di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 24 giugno 2016 ore 07:30
La Dove è un’acustica leggendaria che ora diventa anche accessibile. Il marchio Epiphone sulla paletta contribuisce ad abbassare il prezzo, per questo strumento comunque dotato di amplificazione Fishman e di quel look pomposo che ha reso la Pro un’icona del rock ’n’ roll.
Introdotta la 1962 e prodotta a Kalamazoo la Dove Pro non è cambiata quasi per nulla in questa nuova versione. Il body resta quello generoso di una dreadnought realizzato in acero selezionato con una tavola armonica in abete massello. Il manico è incollato con il classico dovetail joint (come poteva essere altrimenti) anch’esso in acero. I 20 tasti sono alloggiati nel palissandro, stesso legno con cui è realizzato anche il ponte con gli inlay a forma di colomba realizzati in madreperla come i segna tasti a parallelogramma.
Alla Epiphone non si son certo dimenticati di essere nel 2016 e quindi ecco comparire all’interno della buca un Fishman Sonicor con controllo di tono e di volume che agiscono su un pickup sotto alle sellette sempre Fishman Sonicor.
Il violinburst è un’abbinata perfetta con il battipenna tartarugato con il classico motivo con fiori e colomba che ha stregato più di 50anni di chitarristi in giro per il mondo.
Ricalcata sulle forme della Martin D-style, la Dove si prende tutto lo spazio necessario, e si fa sentire tra le braccia, anche se con i suoi 2,5kg non è certo pesante. Di contro il manico, con il suo profilo D-slim taper, è sorprendentemente sottile e fa il paio con una action sufficientemente bassa da non affaticare.
I legni non sono certo tra i più nobili presenti sul mercato, ma non lasciano certo a desiderare. Ce ne accorgiamo fin da subito quando cominciamo a suonare. Le basse ci sono, ma sono le medie che la fanno da padrone. Ci saremmo aspettati una dosa più massiccia di pancia, più bottom come direbbero oltremanica.
Abbiamo però tra le mani una chitarra da meno di 300 euro che comunque sa difendersi fin da subito, non solo con il suo look ricercato ma soprattutto con il sound che scaturisce dalla buca. Nonostante sia uno strumento di fascia economica, non dà l’impressione di esserlo. Sotto le dita il manico fa si che non si rimpianga di aver speso così poco e il sound (ben lontano da certe scatolette che si trovano in commercio) non fa che confermare le prime buone impressioni.
Anche quando si suona con le dita, pur con una leggera diminuzione del volume la spinta sulle medie non tende a diminuire, sta alla bravura del musicista decidere quali note far emergere alla bisogna.
Pur essendo di buona qualità il Fishman Sonicor non rende perfettamente giustizia alla Epiphone che unplugged ha dimostrato di avere un buon volume e una bellissima voce. Come altri sistemi di questo tipo tende a rendere più nasale il sound e per questo anche un po’ meno presente. Con un’aggiustatina dal mixer e un bel riverbero, però, tutto si più sistemare e anche sul palco la Dove può rivelarsi una compagna fidata.
Per la cifra di 290 euro la Dove è una chitarra straordinaria che riesce a offrire contemporaneamente una buona qualità costruttiva, buoni materiali e un sound decente a una cifra da entry level, non si potrebbe chiederle di più.